Licenziabilità dipendenti solo davanti a gravissime violazioni. Cassazione stoppa Madia

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Gli obiettivi della nuova normativa in materia di licenziamento disciplinare potrebbero essere stoppati dalla sentenza della Corte di Cassazione dello scorso 11 luglio.

Gli obiettivi della nuova normativa in materia di licenziamento disciplinare potrebbero essere stoppati dalla sentenza della Corte di Cassazione dello scorso 11 luglio.

La sentenza 14103, della Suprema Corte, infatti, pubblicata con 2 giorni di anticipo rispetto all’entrata in vigore del decreto legislativo del 20 giugno 2016 che apporta modifiche importanti sulla licenziabilità, se sarà recepita alla lettera vanificherà l’obiettivo del legislatore.




Tali obiettivi, ovvero sanzionare in tempi brevissimi i comportamenti truffaldini dei pubblici dipendenti compreso il personale della scuola, potrebbero infatti essere in parte vanificati dalla sentenza che respinge un ricorso presentato da un dipendente pubblico per un licenziamento disciplinare.

Secondo i giudici, infatti, la sanzione massima per un dipendente pubblico deve essere giustificata da notevoli inadempimenti o dalla violazione di una disposizione di legge ma l’inadempimento e la violazione devono essere talmente gravi da impedire la continuazione del rapporto di lavoro a causa del rapporto di fiducia incrinato irrimediabilmente.

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