Libri di testo, aumento acquisti nei supermercati ma dominano librerie specializzate. No testi digitali

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Comunicato Skuola.net – Non c’è crisi né rivoluzione digitale che tengano.

Le famiglie italiane, quando si tratta di acquistare i libri per la scuola, puntano ancora forte sulla carta e sul nuovo. Ma cercano comunque di risparmiare, rivolgendosi ai canali – online e grande distribuzione su tutti – in grado di garantire prezzi e sconti vantaggiosi. Senza però tradire completamente il luogo nato per questa missione: la libreria.

Alla fine gli sconfitti sono solo loro: i mercatini, sempre più spopolati, persino per l’acquisto dei testi usati. Ecco come si stanno muovendo
i genitori nelle settimane che precedono l’inizio dell’anno scolastico 2019/2020. A raccontarlo i 3mila studenti di scuole medie e superiori che hanno partecipato alla tradizionale indagine del portale Skuola.net.

Saranno circa 2 su 3 i ragazzi che si presenteranno ai blocchi di partenza con tutti (o quasi) i libri freschi di stampa: il 36%, infatti, dice che cercherà di avere nello zaino solo testi immacolati; il 30%, invece, concederà qualche incursione dell’usato ma per i titoli delle materie meno importanti.

Proporzioni che si accentuano ulteriormente nel caso degli studenti delle medie e del primo biennio del liceo dove, rispettivamente, il 51% e il 40%
degli iscritti cercherà esclusivamente il nuovo. Questo perché alla maggior parte di loro (51%) non piacciono libri con sottolineature e annotazioni di altri, mentre il 23% ha paura che, affidandosi all’usato, possa ritrovarsi tra le mani un’edizione vecchia.

Fin qui niente di nuovo. Il vero cambiamento nelle abitudini, semmai, si registra nel modo in cui ci si procurano questi testi. Per i supermercati è forse l’anno della definitiva consacrazione. I loro numeri, negli ultimi anni, sono stati in costante crescita (dodici mesi fa si erano attestati al 18%) ma stavolta – almeno stando a quanto dicono i ragazzi intervistati – assistiamo a un vero e proprio boom: 1 famiglia su 4 si presenterà (o si è già
presentata) con la lista dei titoli fornita dalla scuola alla stessa cassa in cui compra pasta, biscotti e detersivi. A convincerle, probabilmente, le promozioni offerte dalla grande distribuzione organizzata (GDO) per chi ordina i libri scolastici.

Solo al Sud i supermercati stentano ancora: appena il 7% prenderà qui i testi per il prossimo anno.

Un exploit che, però, non è sufficiente a scalzare dal trono le dominatrici del mercato del nuovo (e, come vedremo, anche dell’usato): le librerie specializzate. Restano loro – con il 40% delle preferenze (che nelle regioni meridionali diventa il 53%) – il canale più amato dai genitori. Gli assalti delle altre fonti d’acquisto non le spaventano di certo. Anzi, dopo
periodi di flessione, la fiducia nei loro confronti torna ad aumentare. Invariato, ma comunque buono, il rendimento dell’e-commerce: ormai 1 famiglia su 3 ordina i testi scolastici comodamente da casa e se li fa recapitare a domicilio. Notte fonda per i mercatini su strada: solamente il 2% continua a comprare qui i libri nuovi.

Ma il terreno di caccia preferito dei mercatini è da sempre un altro: l’usato. Peccato che le bancarelle e i camioncini che per anni hanno visto affollarsi persone nelle piazze delle nostre città stiano pagando a caro prezzo l’assalto delle nuove tecnologie e delle librerie tradizionali, che si stanno specializzando sempre di più anche sull’usato.

Se le intenzioni trovassero conferma, per il 2019/2020 appena l’8% degli studenti avrà testi usati provenienti dai mercatini (per la prima volta si scende sotto quota 10%). Crescono le librerie (37%), stabiliti gli shop online di settore (33%).

Resiste lo scambio diretto: comprare i libri usati da altri studenti che vogliono disfarsene è un’opzione ancora molto gettonata (22%, al Sud si arriva al 31%).

Solito discorso, infine, per i libri in formato digitale. Continuano a non piacere ai ragazzi: la metà (49%) non li prende neanche in considerazione, vuole solo il cartaceo; il 36%, invece, potrebbe essere tentato ma solo per i testi secondari; appena il 15% è attratto dall’innovazione. Eppure sono nativi digitali. Ma se la scuola e la famiglia non incentivano il cambiamento è difficile fa partire la ‘rivoluzione’. Nel 52% delle scuole, infatti, la
tecnologia resta fuori dalla porta, nessun docente adotta gli e-book. Mentre solamente 1 studente 4 possiede un tablet tutto suo dove scaricare e consultare anche libri digitali.

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