Lettera Snadir alla CEI: convocare sindacati per soluzione a precariato docenti religione cattolica

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Lettera Snadir alla CEI – Papa Francesco in diversi momenti e con insistenza ha definito la precarietà immorale, una ferita aperta e anche nei confronti dei lavoratori vaticani ha dichiarato: “Non voglio lavoro nero o precario. È un problema di coscienza per me, non possiamo predicare la dottrina sociale della Chiesa. Ho chiesto ai responsabili del consiglio per l’economia di sanare al più presto le situazioni di precariato ancora presenti: va bene una prova di uno o di due anni, ma non di più”.

Lei stesso, Eminenza Card. Bassetti, è intervenuto contro il precariato: “Occorre uscire da questa palude ingiusta e iniqua”.

Tollerare la condizione di precariato di oltre 15.000 docenti di religione non è più possibile: è una condizione ingiusta, una ferita che impedisce ai docenti di progettare per sé e per la propria famiglia un futuro sereno, non permette di accedere a un mutuo per l’acquisto di una casa, fa vivere nell’ansia di perdere il posto di lavoro a causa di malattie invalidanti, insomma – come afferma Papa Francesco – la precarietà “uccide la dignità, uccide la salute, uccide la famiglia”.

Pertanto, chiediamo a S. Eminenza e alle SS. VV. reverendissime di convocare urgentemente le organizzazioni sindacali rappresentative della scuola, Flc Cgil, Cisl Fsur, Uil Rua, Snals e Federazione Gilda-Unams/Snadir, per avviare esaminare e approfondire ipotesi risolutive per tutti i precari che insegnano religione e offrirle al Governo al fine di procedere con rapidità alla definizione di una procedura di assunzione, in linea con le disposizioni già adottate per i docenti precari di altre discipline, rispettosa delle legittime aspettative dei 15.000 precari che insegnano religione.

Questo gesto sarebbe un atto di riconoscenza verso questi insegnanti che, svolgendo con professionalità il loro insegnamento, offrono agli studenti l’opportunità di confrontarsi con la forma storica della religione cattolica e con il ruolo fondamentale e costruttivo che questa esercita per la convivenza civile, permettendo di cogliere importanti aspetti dell’identità culturale di appartenenza e aiutando le relazioni e i rapporti tra persone di culture e religioni differenti.

Fiduciosi in un positivo riscontro, porgiamo distinti saluti.
Il Segretario nazionale

Prof. Orazio Ruscica
Consigliere nazionale FGU delegato per l’IRC

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