Lettera al Ministro Azzolina: aggiornare la scuola, per alunni e docenti

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Inviato da Armando Pagliara – Gent.mo Ministro Azzolina, questa lettera contiene un insieme di osservazioni che, nel limite delle possibilità (economiche ed amministrative), possono essere valutate per la scuola di oggi, anno 2020, anno dell’era tecnologica-digitale e globalizzata, del lavoro remoto, della previdenza, al fine di concentrarsi sugli studenti (per formare una società equilibrata, rispettosa e prudente) e sui docenti (dei nostri doveri e soprattutto dei nostri diritti).

L’età della scelta
Quotidianamente ho a che fare con i miei studenti, ragazzi tra i 16 e i 19 anni, la maggior parte dei quali è quasi totalmente inconsapevole della scelta fatta. I ragazzi tra i 15 e i 16 anni sono più consapevoli di quelli tra i 13 e i 14, e ciò ridurrebbe la dispersione scolastica favorendo lo sviluppo di cittadini più consapevoli delle proprie scelte. Inoltre, un sistema organizzato a corsi (come in Finlandia) scelti dagli studenti, sempre a partire dal terzo anno, aiuterebbe lo sviluppo della propria maturazione e responsabilità. Forse siamo ancora lontani dall’attuazione di un sistema simile, ma è bello sognare.

Le discipline essenziali
A monte dell’unificazione dei bienni, ciò che davvero conta sono tre discipline che dovrebbero diventare base di tutte le scuole, sviluppate secondo un programma europeo: l’inglese (sviluppando l’interazione linguistica, con l’intervento di un madrelingua), l’informatica (sulla competenza tecnologica e sul modo di ragionare), e il diritto (per renderli cittadini liberi e consapevoli, mediante basi di diritto del lavoro e diritto penale) nell’ultimo anno di ogni istituto di secondo grado.

Formazione e sicurezza, previdenza
Qual è il reale fabbisogno di formazione? Il punto di vista pedagogico e metodologico o il rinforzo e l’aggiornamento disciplinare? Inoltre quali sono le tutele che un docente, ad oggi, riceve realmente dal datore di lavoro e dal Ministero? L’usura della voce è un aspetto critico reale, dove un lavoratore dovrebbe, ad intervalli regolari, sottoporsi a terapie di prevenzione (logopedia) e visite foniatriche che ne attestino lo stato di salute (così come un videoterminalista è sottoposto a visita oculistica ogni 2 anni). Infine, dal punto di vista previdenziale, ad oggi, non esiste ancora un’assicurazione sanitaria per la tutela di docente e famiglia, assicurazione che molte aziende private hanno iniziato ad utilizzare, per tutelare la salute dei dipendenti.

Aumento salariale
Dallo stato giuridico del docente, sappiamo che l’orario di lavoro comprende i cosiddetti “adempimenti individuali dovuti e non quantificabili”. Perché non considerare queste ore all’interno delle ore effettive di lavoro in modo forfettario? Aumentando, nella secondaria, l’orario “formale” da 18 a 24 (nell’infanzia da 25 a 32, nella primaria da 22+2 a 28+2), senza che però queste attività siano obbligatorie all’interno dell’istituto?
Un aumento concreto della base oraria aiuterebbe a dare un senso all’aumento salariale che la nostra classe necessita da tanti anni.

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