Legge Bilancio, emendamenti Anief: dall’assunzione dei precari con oltre 36 mesi all’apertura delle GaE

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Comunicato ANIEF – Il ddl è stato assegnato alla V Commissione di Montecitorio dove si è definito l’iter da seguire e si è proceduto alla nomina dei relatori.

La scadenza per la presentazione motivata delle modifiche è prevista per metà mese, poi dovranno pervenire entro il 20 e votate dal giorno dopo, l’approdo in Aula si dovrà realizzare entro il 28 novembre, dove di lì a breve si svolgerà la votazione finale. Tra gli emendamenti più importanti del giovane sindacato figurano quota 96 senza svantaggi, Ape social per tutti gli insegnanti , riscatto gratuito della laurea, stabilizzazione dei precari con 36 mesi, l’addio alle classi pollaio e ai posti in deroga su sostegno, la riapertura delle GaE, la conferma dei diplomati magistrale in ruolo, il via libera al doppio canale di reclutamento dalle graduatorie d’istituto, il tempo pieno al Sud, il ritorno ai moduli nella scuola primaria con il maestro specialista in inglese ed educazione motoria, l’introduzione del diritto nella scuola secondaria, l’obbligo scolastico fino a 18 anni, l’aggiornamento dell’indennità di vacanza contrattuale e parità di trattamento tra personale di ruolo e precario con l’introduzione della ricostruzione di carriera comprendente tutti i periodi di supplenza, l’inquadramento dei ricercatori a tempo indeterminato. Marcello Pacifico, presidente Anief, annuncia che assieme a Cisal, chiederà di essere ascoltato dalla V Commissione Bilancio della Camera e che ribadirà le istanze al ministro della PA, Giulia Bongiorno, nel corso dell’incontro del 13 novembre alla Funzione Pubblica.

La Legge di Stabilità 2019 è alla resa dei conti. Dopo la ‘bollinatura’ della Ragioneria di Stato, il testo è stato trasmesso alle Camere e il disegno di legge di Bilancio è stato anche assegnato alla V Commissione di Montecitorio dove è stato definito l’iter da seguire e la nomina dei relatori: i deputati Silvana Comaroli (Lega) e Raphael Raduzzi (M5S). Nei prossimi giorni si passerà alla presentazione degli emendamenti, che scadrà giovedì 15 novembre: le modifiche segnalate dai gruppi dovranno pervenire entro il 20 e votate dal giorno dopo, mentre l’approdo in Aula si dovrà realizzare entro il 28 novembre, dove di lì a breve si svolgerà la votazione finale alla Camera. Subito dopo, la manovra passerà a Palazzo Madama per seguire in iter analogo. In ogni caso, entro il 31 dicembre 2018, dovrà essere approvata e pubblicata in Gazzetta Ufficiale.

Come da prassi, la fase di studio più approfondita delle modifiche da apportare è quella che ci si appresta a vivere. Ed è per questo motivo che il sindacato Anief ha predisposto oltre 100 emendamenti. Si va dall’anticipo pensionistico con quota 96, che dovrà essere adottata senza vincoli né decurtazioni, all’Ape social, da allargare a tutti gli insegnanti; dal riscatto gratuito della laurea alla stabilizzazione dei precari che hanno svolto oltre 36 mesi di servizio come ci chiede da tempo l’Europa e che invece si vogliono cassare dai concorsi; dalle classi pollaio, per dire basta ai raggruppamenti anti-didattici di oltre 22 alunni per aula e il rispetto della normativa che ne riduce in presenza di disabili, alla cancellazione dei posti in deroga di sostegno, da trasformare in cattedre in organico di diritto utili per i trasferimenti e per le immissioni in ruolo, in modo da finirla con le famiglie costrette a rivolgersi al giudice per ottenere più ore e risarcimenti.

Tra i provvedimenti chiesti dal sindacato, inoltre, c’è la riapertura delle GaE, le graduatorie ad esaurimento, molte delle quali prive di candidati, la cui ottusa chiusura solo quest’anno ha prodotto la mancata assegnazione in ruolo di 33 mila posti, ma anche la conferma del licenziamento di oltre 10 mila diplomati magistrali, messi alla porta dopo essere stati assunti a tempo indeterminato con tanto di anno di prova espletato. Il sindacato chiede anche il ripristino del doppio canale di reclutamento dalle graduatorie d’istituto, l’avvio nei fatti del tempo pieno al Sud, il ritorno ai moduli pre-Gelmini nella scuola primaria, con il maestro specialista di inglese ed educazione motoria, come annunciato di recente dal governo in carica.

Anief ritiene anche centrale procedere all’introduzione del diritto nella scuola secondaria, di introdurre l’obbligo scolastico fino alla maggiore età, in linea con diversi altri Paesi moderni, al fine di dare una risposta concreta all’ancora altissimo tasso di abbandoni precoci dei banchi e alla mancata assegnazione del diploma di maturità. Sul fronte del personale, l’organizzazione autonoma ha previsto una precisa richiesta di aggiornamento dell’indennità di vacanza contrattuale, ridotta ad una vera miseria, e di parità di trattamento tra personale di ruolo e precario, con revisione della ricostruzione di carriera sino ad oggi invece penalizzante per quel che riguarda i periodi di supplenza. Per l’ambito universitario, infine, si deve per forza di cose ripartire dalla stabilizzazione dei ricercatori.

“Dopo un esame accurato del testo prodotto sino ad oggi – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – abbiamo prodotto una lunga serie richieste di modifica, la cui attuazione permetterebbe alle nostre scuole di affrancarsi da problemi cronici e limiti oggettivi che oggi le soffocano e che spesso compromettono la produzione di un servizio formativo adeguato ad un Paese avanzato. Il nostro sindacato Anief, insieme alla Cisal, chiederà di essere ascoltato, quindi, dalla V Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, incaricata di esaminare il disegno di Legge di Stabilità 2019. E ribadirà le istanze al ministro della Pubblica Amministrazione, Giulia Bongiorno, nel già previsto incontro del prossimo 13 novembre da svolgersi presso la Funzione Pubblica”.

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