Le scuole napoletane rifiutano il progetto sul “merito”

Di Lalla
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Cobas Scuola di Napoli – Il movimento nelle scuole contro l’avvio a Napoli della cosiddetta “sperimentazione” del progetto “merito agli insegnanti” è stato spontaneo ed appoggiato fin dall’inizio dai Cobas Scuola di Napoli. Tale progetto prendendo atto che la finanziaria Tremonti (D.L. 122/10) rende inapplicabile il D.L. 150/09 (Brunetta) che prevedeva un generalizzato riconoscimento del ”merito”ai docenti, è stato trasformato in una sperimentazione attuata nelle sole città di Napoli e Torino, che coinvolge poche scuole e un numero limitato di docenti per ciascuna di esse.

Cobas Scuola di Napoli – Il movimento nelle scuole contro l’avvio a Napoli della cosiddetta “sperimentazione” del progetto “merito agli insegnanti” è stato spontaneo ed appoggiato fin dall’inizio dai Cobas Scuola di Napoli. Tale progetto prendendo atto che la finanziaria Tremonti (D.L. 122/10) rende inapplicabile il D.L. 150/09 (Brunetta) che prevedeva un generalizzato riconoscimento del ”merito”ai docenti, è stato trasformato in una sperimentazione attuata nelle sole città di Napoli e Torino, che coinvolge poche scuole e un numero limitato di docenti per ciascuna di esse.

Premesso che il merito e l’efficacia dell’azione didattica possono essere valutati solo attraverso centinaia di parametri, il nucleo di valutazione previsto dal progetto, costituito dal dirigente e dai due docenti, si troverebbe ed esprimere una scelta del tutto soggettiva e affidata all’ arbitrarietà.

La definizione dei criteri e le procedure per il riconoscimento del merito, inoltre, nel decreto Brunetta restano subordinati ad un decreto della Presidenza del consiglio che al momento non esiste.

La truffa della sperimentazione pseudo-meritocratica ideata dal Ministro Gelmini ha in realtà l’unico obiettivo di cercare di seminare zizzania tra i lavoratori/trici producendo solo “fumo” a proposito della tanto sbandierata “meritocrazia” che il ministero non è in grado di far partire in modo generalizzato come era previsto dal D.L. 150/09.

Unici a sostenere la mobilitazione spontanea delle scuole sono stati i COBAS a partire dall’assemblea svoltasi lo scorso 9 dicembre e promossa dalle RSU COBAS di Napoli e provincia. Esse avevano rivolto un appello a tutte le RSU, indipendentemente dalla loro appartenenza sindacale, e a tutti i lavoratori e le lavoratrici a collaborare insieme alla costruzione di un piano comune per fermare la pseudo-sperimentazione. Questa sollecitazione è stata accolta solo da alcuni/e colleghi/e auto convocati e nessun’altra realtà sindacale organizzata o RSU ha partecipato all’assemblea.

La risposta dei lavoratori e delle lavoratrici è stata spontanea e molti collegi docenti stanno bocciando la sperimentazione in ogni ordine di scuola.

Grazie alla collaborazione tra i COBAS e diverse realtà che si stanno coordinando e collaborano alla diffusione delle informazioni, il numero dei collegi che ha rifiutato il progetto ha superato rapidamente le 50 unità e rappresenta pressoché la totalità di quelli che si sono espressi.

Particolarmente significativa la bocciatura del progetto (con due soli voti a favore) anche nella scuola del presidente dell’Associazione Nazionale Presidi per la regione Campania. Tale scuola fu visitata dalla Ministra Gelmini alla sua prima venuta in città, e a molti appariva tra le principali candidate ad effettuare la sperimentazione a Napoli.

Questo è un ottimo segnale, bisogna continuare a informare tutte le scuole in modo da allargare e diffondere la mobilitazione.

Chiediamo l’immediato ritiro della sperimentazione e invitiamo tutti i collegi a continuare a bocciare il progetto che promette briciole a pochi mentre viene tagliato il salario a tutti.

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