Laureati SFP: a casa con 92 punti, diplomati magistrale assunti con 14

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Coordinamento Nazionale Scienze della Formazione Primaria Nuovo Ordinamento – Per cosa scioperano i DM il 26 ottobre 2018? Per un decreto dignità che “congela” di 120 giorni le riserve, dietro la scusa di continuità didattica, più altri 120 a coprire l’anno scolastico?

Per l’annuncio di un imminente concorso straordinario, semplificato e non selettivo a loro tutela? Per essere stata raggirata la sentenza plenaria n. 11 del 20 dicembre 2017? Per cosa, esattamente?

La continuità didattica sarebbe stata garantita da chi si definisce “precario storico”, perché, in virtù dei suoi anni di servizio, avrebbe scelto scuola e classe, a differenza dei laureati. Un concorso straordinario per stabilizzare i precari? Ma quali precari?

Il requisito richiesto al suddetto concorso sarà quello di aver svolto 180 giorni di servizio per due anni negli ultimi otto presso le scuole statali. Con l’ondata dei ricorsi, a partire dal 2014, tutti i ricorsisti hanno 180 giorni di servizio, a differenza dei laureati, sia perché i primi hanno conseguito il titolo nell’estate 2016 (il corso di laurea è stato riformato con decreto 10 settembre 2010 n. 249, reso quinquennale, abilitante su entrambe le classi di concorso, con il paradosso di poter caricare il punteggio solo su una), sia perché sono stati travolti dai ricorsi e, salvo poche eccezioni, non hanno avuto la possibilità di accesso a supplenze lunghe.

Se la posizione nelle graduatorie a esaurimento è stata considerata illegittima dalla plenaria, non dovrebbe esserlo anche il punteggio?

E, invece, non solo verrà considerato, ma non si terrà conto degli anni di tirocinio dei laureati in Scienze della Formazione Primaria, considerati anni di servizio in II fascia di istituto. Per cosa si sciopera, quindi?

Per avere avuto l’opportunità di una non selezione per la stabilizzazione? Ci sono laureati con 92 punti tra servizio e titoli culturali, eppure, al 4 di ottobre non hanno una cattedra. Essi sono stati scavalcati da persone ad esempio con 6, 11 e 14 punti, perché, in via cautelare, sono in una fascia di reclutamento docenti privilegiata.

Quali sono i veri precari dei ricorsi? Tra i punti della locandina dello sciopero, promosso da CUB Scuola Università Ricerca, Federazione Nazionale, ve ne sono almeno due degni di essere apostrofati:

1- sperequazione nella valutazione dell’abilitazione magistrale e quella di Scienze della Formazione Primaria in barba alla sentenza di Bitonto che equipara i titoli.

È una sperequazione pagare 2000 euro annue all’università, essere selezionati in entrata su fabbisogno nazionale, studiare 5 anni, sostenere 40 esami, svolgere 4 anni di tirocinio diretto a scuola, senza essere retribuiti? È sperequazione investire 5 anni della propria vita in soldi, sacrifici e formazione?

Tra i provvedimenti attuativi della legge di bilancio 2018 in ambito culturale si sottolinea “la valorizzazione dei titoli abilitanti conseguiti in ambito universitario”.

L’equiparazione dei due titoli riguarda l’accesso, ma non sono titoli culturali equiparati!

2- (…) anzianità di servizio è sinonimo di competenza maggiore.

Non c’è scritto da nessuna parte che la sinonimia di competenze sia data dall’anzianità di servizio: si può lavorare 15 anni e male, chi la stabilisce la competenza, se non una selezione e la formazione continua?

D’altronde, si vive nell’unico Paese al mondo in cui si afferma che non c’è bisogno di studiare per sapere.

Su un solo punto si è in accordo: l’incostituzionalità della procedura concorsuale.

Noi laureati non scioperiamo, vorremmo una classe, che non abbiamo.

Diplomati magistrali, coordinamento Piemonte: sciopero 26 ottobre

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