Laureati, con 24 CFU, in attesa di un concorso a cattedra

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E’ questo l’identikit di un numero sempre più grande di aspiranti insegnanti. Il Decreto Legislativo n. 59/2017 aveva infatti disciplinato il percorso per diventare insegnanti nella scuola secondaria e l’iter era stato avviato con l’acquisizione dei 24 CFU in discipline antropo – psico – pedagogiche ed in metodologie e tecnologie didattiche.

Accesso all’insegnamento nella scuola secondaria

Per l’accesso all’insegnamento nella scuola secondaria – a parte le classi di concorso della tabella B per le quali è sufficiente un diploma – è necessaria la laurea corredata dai CFU per l’insegnamento. Numerosi neolaureati, pur avendo concluso il percorso universitario, si trovano ad integrare il piano di studi a causa dei vincoli di accesso alle classi di concorso, che è possibile visionare a questo link.

Iter decreto legislativo n. 59/2017 del Ministro Fedeli

Durante il Governo Renzi il percorso individuato per diventare insegnanti nella scuola secondaria prevedeva (al netto dei concorsi per docenti abilitati e per docenti con 36 mesi di servizio): laurea + 24 CFU + concorso + 3 anni di FIT (Formazione iniziale e tirocinio).

I 24 CFU

Disciplinati dal decreto n. 616 del 10 agosto 2017, sono già stati conseguiti da migliaia di aspiranti, anche perché l’avvio del concorso era atteso per marzo 2018, poi rinviato a fine 2018.

L’idea del Ministro Bussetti

Cambio di guardia al Ministero, e a quanto pare cambio di idee anche per quanto riguarda l’accesso all’insegnamento.

Il Ministro ha solo lanciato qualche sassolino, ma di quelli che lasciano il segno. Nella videointervista a Repubblica ha fatto intendere infatti che i 24 CFU potrebbero non essere più requisito di accesso al concorso, ma solo titolo aggiuntivo. Una possibilità questa che non convince coloro che li hanno già conseguiti e che rimangono spiazzati da un cambio così repentino delle modalità. Tanto più che per poter realizzare un’idea del genere sarà necessaria una modifica legislativa, con tempi che rischiano di dilatarsi ulteriormente. Il concorso non sarà bandito a fine 2018, questo ormai sembra chiaro, ma il problema è che non c’è un orizzonte temporale entro il quale muoversi. Al momento solo idee, con l’unico concorso tra quelli previsti dal Decreto Legislativo n. 59/2017 ancora nel caos.

Concorsi: basterà la laurea. Già dal prossimo anno

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