“Lascuolasecondome” agli intellettuali: scendete in campo contro smantellamento scuola pubblica

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inviato da “Lascuolasecondome”- “L’intellettuale è sempre in situazione nella sua epoca: ogni sua parola ha delle ripercussioni, ma anche il suo silenzio.”  Con questa frase Jean Paul Sartre accusava gli intellettuali, in particolare Flaubert e i fratelli Goncourt, di non aver sprecato una sola parola per condannare la repressione che seguì alla “Commune” di Parigi.

Rileggendo queste parole viene spontaneo chiedersi, che fine hanno fatto gli intellettuali italiani, come mai, in un periodo in cui il potere politico sferra l’attacco decisivo contro uno dei baluardi della democrazia italiana, non si siano mobilitati o non abbiano scelto di dedicare un po’ del loro tempo prezioso, o di sprecare qualche parola per esprimere la loro disapprovazione contro il drammatico smantellamento della scuola pubblica e il diritto all’istruzione.

Non che negli ultimi vent’anni la categoria degli “intellettuali” si sia distinta per coraggio, o per qualche forma d’impegno politico, esponendosi in prima persona per combattere le ingiustizie sociali, la corruzione dilagante o l’ingerenza del potere politico. Al contrario, perfino in questi anni di tagli e di finte-riforme, sembra che abbiano trovato più confacente al loro ruolo d’intellettuali, tacere, far finta di niente, o fare serenamente i loro affari accomodandosi negli scranni televisivi per pubblicizzare le loro opere, compiacendo e facendosi sponsorizzare dal politico di turno.
Ma, come diceva lo stesso Sartre, era forse “l’affaire Calas” un affare di Voltaire, o “l’affaire Dreyfus” un affare di Zola? Chi glielo ha fatto fare a rischiare la carriera, l’esilio o addirittura la vita?

A onor del vero, occorre però dire che, a ispirare quest’appello sono state proprio le dichiarazioni di un intellettuale, lo scrittore Erri De Luca, che qualche anno fa’ ha rischiato la prigione perché accusato di istigazione a delinquere, avendo dichiarato in un intervista nel settembre del 2013 che “la TAV andava sabotata.”Dopo aver spiegato che tra i vari significati del verbo sabotare, c’è anche quello di dissentire e di difendersi dal potere politico, come per esempio attraverso lo sciopero, e dopo aver dichiarato che in caso di condanna non sarebbe ricorso in appello per non far sprecare altri soldi allo stato, quando poi è stato assolto, abbiamo tirato un sospiro di sollievo.

Credevamo che questa razza fosse ormai estinta, pensavamo che non esistessero più intellettuali illuminati, capaci di assumersi la responsabilità delle loro dichiarazioni e di esprimere liberamente il loro dissenso, e invece abbiamo dovuto ricrederci.

Ora, senza voler scomodare altri pensatori illustri, come Gramsci, Pasolini, o Emilio Lussu, che hanno sempre creduto fermamente nell’obbligo morale di ogni intellettuale di mettersi al servizio della società civile, facendosi portavoce del dissenso, per aiutarla a emanciparsi e per combattere ogni forma di tirannia, non piegandosi all’arroganza del potente di turno che vuole spacciare come riforme le sue mire autoritarie, intellettuali che furono perseguitati per i loro interventi in difesa dei diritti civili, costretti all’esilio e perfino uccisi, ci rivolgiamo a te che col tuo talento, la tua autorevolezza e la tua fama potresti aiutarci a difendere un bene prezioso e insostituibile come il diritto all’istruzione e la scuola pubblica.

“LASCUOLASECONDOME” intende rivolgere un appello a tutti gli artisti e intellettuali, affinché diano il loro contributo a far conoscere e promuovere il messaggio della nostra associazione, che non vuole essere soltanto un movimento di protesta, non vuole sostituirsi ai sindacati o alle associazioni di categoria, e non è neppure un’organizzazione di soli insegnanti, ma un movimento di persone che si uniscono per ridare senso e dignità e voce a tutti coloro che hanno a cuore la scuola pubblica, per cambiarla, migliorarla, orientando con la forza dei numeri, delle idee, dell’entusiasmo e dell’impegno culturale le scelte politiche dei prossimi governi.
Piuttosto che nascondere la verità, come spesso accade,

“LASCUOLASECONDOME” si propone di informare e di far conoscere anche all’esterno ciò che accade nelle nostre scuole, poiché soltanto quando anche le famiglie scopriranno in che condizioni studiano i loro figli, potremo richiedere e ricevere il loro aiuto, soltanto con la conoscenza si può raggiungere una piena consapevolezza dei problemi e spezzare l’isolamento in cui la scuola è costretta.

Questo isolamento si può rompere attraverso l’informazione e la cultura, e attraverso la nascita di un movimento di opinione aperto alla partecipazione di tutti, organizzando un meeting annuale della scuola pubblica, di feste, concerti, dibattiti, mostre, concorsi, testimonianze di alunni, intellettuali, artisti, cantanti, insegnanti, lavoratori, genitori e persone comuni, creando una cassa di risonanza così potente da non poter essere ignorata.

Un grazie in anticipo a tutti gli intellettuali che vorranno raccogliere questo appello.

Il Responsabile regionale per la Sardegna: Salvatore Sanneris

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