L’AGeSC ai leader politici: a quando i programmi concreti?

Di Lalla
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L’Associazione Genitori Scuole Cattoliche, riunitasi a Roma con i suoi rappresentanti delle Regioni del Centro Italia, nel momento in cui vengono chiuse le liste dei candidati alle prossime elezioni, sente necessario far sentire la voce delle famiglie per sollecitare le forze politiche che si presentano ai cittadini a esplicitare i propri programmi per il futuro del Paese.

L’Associazione Genitori Scuole Cattoliche, riunitasi a Roma con i suoi rappresentanti delle Regioni del Centro Italia, nel momento in cui vengono chiuse le liste dei candidati alle prossime elezioni, sente necessario far sentire la voce delle famiglie per sollecitare le forze politiche che si presentano ai cittadini a esplicitare i propri programmi per il futuro del Paese.

“Finora infatti – afferma il presidente Roberto Gontero – si è visto solamente un forte impegno interno al mondo politico, quindi autoreferenziale, teso a definire alleanze e liste elettorali; debole invece appare il lavoro per definire azioni politiche concrete, volte ad affrontare e risolvere i numerosi problemi e contraddizioni che l’Italia deve ancora superare.

I programmi politici finora conosciuti sembrano soprattutto un elenco di buone intenzioni e di generici obiettivi, senza però indicare le soluzioni praticabili e i mezzi concreti per attuarle. E questo riguarda tutti gli schieramenti ed i programmi, anche l’Agenda Monti che ha sicuramente il merito di indicare i nodi fondamentali che il Paese dovrà affrontare ma rinunciando anch’essa a individuare le strade realmente praticabili.

L’AGeSC – continua Gontero – ha sempre ribadito negli ultimi anni, e lo fa anche in occasione di queste elezioni, che il sostegno alla famiglia, la ripresa della natalità e l’attuazione dell’autonomia scolastica e della libertà di scelta educativa sono alcuni pilastri necessari per il rinnovamento sociale del nostro Paese, nonché per la ripresa dello sviluppo economico. Ebbene questi temi sono assenti nei programmi politici finora conosciuti, solo nell’”Agenda Monti” si parla di famiglia e natalità senza però l’indicazione dei mezzi necessari.

In particolare per quanto riguarda l’istruzione tutti parlano di autonomia, di edilizia scolastica, di lotta alla dispersione ecc., ma nessuno dice cosa vuole veramente fare per realizzare un miglioramento della scuola italiana:
un elenco di obiettivi condivisibili senza indicare la strada per raggiungerli.

“L’unica parola assente in tutti i programmi è parità (o libertà di scelta educativa delle famiglie): su questo tutti sembrano d’accordo nel tacere il fatto che questo problema in Italia (unica nazione in tutta Europa) esiste,
che riguarda il 12% della popolazione scolastica – ma potrebbe essere il 20% con una vera parità – e che senza di essa non decolleranno né una vera autonomia delle scuole né un miglioramento dell’intero sistema di
istruzione. A dire il vero – conclude Gontero – c’è uno schieramento politico che si occupa di parità: è il Movimento di Grillo che intende abolire ogni finanziamento alla scuola paritaria per darlo tutto (in realtà
si tratta dell’1% della spesa pubblica per l’istruzione che serve però a mandare a scuola il 12% dei ragazzi) a quella statale in quello che è già il “sistema scolastico più statale d’Europa”, senza fare i conti col fatto che questo costerebbe alle casse statali oltre 6 miliardi di euro".

I genitori e le famiglie si aspettano ben altro da chi si propone di guidare il Paese nei prossimi anni. E attendono di potersi presto confrontare nel merito di proposte concrete.

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