La storia di un docente precario storico. Lettera

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Inviato da Guarnieri Mario – Salve a tutti, mi presento. Sono il docente precario storico. Seppur precario, rendo la scuola meno precaria. Seppur storico, un tempo sono stato giovane, come l’oggi pretende.

Come tutto ciò che è storico, ho una storia.

Una storia che racconta di sacrifici, di “profusione” di amore verso un lavoro scelto per vocazione e non per disoccupazione. Una storia che racconta di anni-/scolastici diversi per luogo, diversi per classi, ma non per impegno e dedizione. Una storia che ha portato ad una formazione, sul campo. Una storia che mi ha portato a lavorare (forgiandomi) in diversi contesti. In ogni contesto, ho redatto e firmato testo e testi, perché ho testa. […] ed ora vorrebbero farmi perdere la testa, perché ormai storico ed esigente… di un luogo che non mi veda più come una risorsa di passaggio, ma come storico stabile a mio agio in un luogo scolastico e non.

In un periodo oscuro, accendo un “lume” per attirare l’attenzione di un paese che mi vede come risorsa da investire all’occorrenza e risorsa da investire (uccidere) in assenza di esigenza. Quell’esigenza che vien caratterizzata in virtù di punti di vista. Ma da qualunque punto mi osserviate, conservo quella dignità che esige rispetto, per l’uomo, che ha dato e professato.

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