La protesta dei precari: in nero e con il fegato in mano

Di Lalla
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Il gruppo "Docenti in mutande" Treviso – I precari della scuola sono ormai ridotti a pezzi dai tagli imposti al personale docente, tecnico ed amministrativo. Il panorama è desolante anche per chi da molto tempo insegna con contratti annuali: a decine di migliaia rimarranno a casa, senza un incarico, lasciando nelle loro scuole classi sovraffollate, dove è impossibile promuovere un reale apprendimento, adeguato alle effettive esigenze ed ai bisogni degli allievi.

Il gruppo "Docenti in mutande" Treviso – I precari della scuola sono ormai ridotti a pezzi dai tagli imposti al personale docente, tecnico ed amministrativo. Il panorama è desolante anche per chi da molto tempo insegna con contratti annuali: a decine di migliaia rimarranno a casa, senza un incarico, lasciando nelle loro scuole classi sovraffollate, dove è impossibile promuovere un reale apprendimento, adeguato alle effettive esigenze ed ai bisogni degli allievi.

La riduzione dell’investimento nella scuola pubblica peserà dunque in modo drammatico non solo sui precari, abbandonati dopo aver prestato un lungo ed apprezzato servizio, ma anche su studenti e famiglie, che vedranno sottrarsi gli insegnanti più giovani, aggiornati e brillanti.

Difficile capire come tutto ciò possa giovare alla didattica e promuovere una scuola di qualità, in un momento già fortemente critico per lo sviluppo del nostro paese. Conti alla mano, si tratta della più grave contrazione occupazionale mai avvenuta in Italia, in netta controtendenza con le politiche scolastiche degli altri paesi economicamente avanzati.

E tutto questo nel silenzio assordante dei mezzi di comunicazione. Cosa accadrebbe se una grande azienda automobilistica o se la compagnia aerea nazionale lasciasse a casa in tre anni 130 mila lavoratori?

Per questo chiediamo a tutti i docenti di presentarsi alle imminenti convocazioni provinciali per l’assegnazione delle nomine annuali vestiti di nero, in segno di lutto, portando con sé un sacchetto trasparente contenente fegati e frattaglie da donare ai giornalisti.

Questo è lo stato in cui siamo ridotti, dopo l’operazione di macellazione culturale e sociale chiamata riforma Gelmini. Perciò attrezzatevi, avvisate tutti i colleghi e passate dal vostro macellaio di fiducia! Ricordatevi poi di avvisare stampa locale e nazionale, perché giornali e tv possano assistere allo spettacolo.

Dopo il successo ottenuto lo scorso anno dalle proteste in mutande e dai funerali della scuola (documentate nel sito docentinmutande.blogspot.com), rimaniamo convinti che le proteste creative, anche se non possono ovviamente risolvere la nostra difficile situazione, rappresentino la via principale per avere voce e per rompere il silenzio assordante che ci circonda.

L’appuntamento per la provincia di Treviso, la prima a proporre l’iniziativa, è per la mattina del 30 agosto presso la sede delle convocazioni. Vi attendiamo numerosi.
I gruppi di precari di altre province possono comunicare la loro adesione scrivendo all’indirizzo.

docentinmutande.blogspot.com

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