La II Fascia GPS Sostegno sancisce il nostro lavoro di anni con gli alunni Speciali. Lettera

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Inviato da Sabrina Bettini – Vi scrivo per esprimere il mio disappunto su quanto sta succedendo nel mondo della scuola.

Sono una dei tanti DOCENTI CON PLURIENNALE ESPERIENZA SUL SOSTEGNO che da anni lavora a contatto con i ragazzi… “speciali”.

Ho sempre avuto la fortuna di avere al mio fianco colleghi, di ruolo, specializzati, precari come me, che mi hanno aiutata e si sono dimostrati disponibili nei momenti di difficoltà, colleghi che non mi hanno mai fatto “pesare” il mio stato di precarietà e che, anzi, hanno manifestato quanto il mio lavoro sia stato importante per loro e quanto io sia stata una figura di rilievo in classe. Manifestazioni di stima e riconoscimento sono arrivate anche da parte dei genitori dei ragazzi e dei dirigenti scolastici. Oggi, purtroppo, stanno succedendo cose che mi colpiscono nel profondo e che mi fanno riflettere sulla vera vocazione di un insegnante. Mi spiego.

Come tutti sappiamo, è stata diffusa la bozza delle nuove Graduatorie Provinciali per Supplenze, meglio note come GPS, nelle quali, finalmente è stato dato il GIUSTO MERITO al lavoro di anni di precariato, di sacrifici, seppur fatti con gioia, e di grandi soddisfazioni, ovviamente. Ecco, purtroppo sta accendo, tra noi precari, un fatto veramente increscioso, soprattutto perché i protagonisti di tale querelle sono degli insegnanti, cioè coloro che dovrebbero educare i ragazzi al buon senso e al rispetto verso l’altro. Noi DOCENTI CON 3 ANNI DI SERVIZIO ESCLUSIVO SU SOSTEGNO non facciamo che leggere proteste su proteste circa il nostro LEGITTIMO inserimento in II fascia delle GPS Sostegno; e questo ci sconcerta non poco.

Com’è possibile che “colleghi” che dovrebbero fare il nostro stesso lavoro ostacolino una procedura che dovrebbe facilitare l’individuazione dei docenti di sostegno, seppur a tempo determinato, che possono già vantare all’attivo una concreta e comprovata esperienza in aula a vantaggio, quindi, degli stessi alunni con disabilità? Ci ritroviamo, quindi, a scrivere a voi, per portare alla luce una diatriba nata tra colleghi che non dovrebbe avere ragione di esistere. La nostra categoria, a questo punto parliamo per categorie dal momento che qualcuno ha reputato che non possiamo essere tutti uniti, ha sempre lavorato con entusiasmo, passione, voglia di stare accanto agli alunni con disabilità per migliorarli nel loro percorso scolastico e formativo. Una categoria che è stata esclusa da qualsiasi procedura di stabilizzazione e che, se non fosse per questo giusto riconoscimento, sarebbe completamente dimenticata e lasciata “morire” al suo destino PRECARIATO. Oltretutto, noi DOCENTI CON 3 ANNI DI SERVIZIO SU SOSTEGNO abbiamo mandato avanti con dignità la scuola in questi anni e in questi mesi ci siamo sobbarcati tutte le difficoltà della DaD per aiutare i nostri alunni, evitando così che si perdessero per strada. L’abbiamo affrontata grazie alle nostre capacità e competenze maturare in aula.

È un diritto, quindi, quello di poter avere una nostra graduatoria che ci sentiamo di meritare. Non chiediamo regali, solo il giusto riconoscimento per la passione che ci mettiamo ogni giorno quando entriamo in classe, sia questa reale o virtuale.

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