La deriva del greco

Di Lalla
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Gennaro Scolastico – Sono un docente, come tanti, precario, abilitato tramite ssis, per le classi di concorso della A051 e della A052, iscritto nelle graduatorie ad esaurimento della provincia di Campobasso. Ho sempre desiderato insegnare Greco e questo, circa otto anni fa, mi ha spinto a scegliere, nonostante la doppia abilitazione, di caricare i famigerati 30 punti sulla classe di concorso A052.

Gennaro Scolastico – Sono un docente, come tanti, precario, abilitato tramite ssis, per le classi di concorso della A051 e della A052, iscritto nelle graduatorie ad esaurimento della provincia di Campobasso. Ho sempre desiderato insegnare Greco e questo, circa otto anni fa, mi ha spinto a scegliere, nonostante la doppia abilitazione, di caricare i famigerati 30 punti sulla classe di concorso A052.

Da allora quasi ogni anno ho insegnato latino e greco al liceo classico grazie a supplenze annuali fino al 30 giugno o fino al 31 agosto. Sono, da alcuni anni, il secondo nella GAE della provincia di Campobasso e tutto lascerebbe supporre un percorso professionale in discesa atto a gratificare la scelta ben precisa di specializzarsi in un settore nel segno della continuità didattica e della professionalità specifica. La verità, paradossale e incredibilmente taciuta, invece, è che tutto va in direzione opposta!

Io come tanti altri docenti, mi trovo ad essere vittima di un sistema educativo e scolastico che non solo attribuisce sempre meno valore alla formazione umanistica ma che impedisce anche ai docenti da anni impegnati in determinate discipline di poter trovare, da un punto di vista lavorativo e professionale, vie di sbocco, strade percorribili verso un’utopica stabilità.

Mi preme sottoporre alla vostra attenzione il paradosso della situazione: nella provincia di Campobasso la classe di concorso A052 è, in virtù di tre soli licei classici, a bassissima diffusione territoriale. I docenti di latino e greco sono pochissimi e poche quindi le opportunità di inserimento.

Da qualche tempo esiste la norma sulla mobilità che permette passaggi di cattedra per il 50 % dei posti disponibili sull’organico di diritto. Tale norma, legittima, avrebbe senso, però, se il restante 50 % dei posti disponibili fosse assegnato all’inserimento in ruolo.

Da anni invece per il cosiddetto principio “della saturazione”, su eventuali due cattedre disponibili, non vengono fatte immissioni in ruolo ma permessi passaggi di cattedra. Questa procedura ha fatto sì che, a fronte dei pensionamenti degli ultimi anni, ci sono stati passaggi di cattedra di docenti da altre classi di concorso e spazi sempre più ridotti per i docenti inseriti nelle graduatorie ad esaurimento.

Il fantomatico 50 % dei posti disponibili diviene di fatto un totale 100%: da circa quattro anni, se si libera una cattedra, è data sistematicamente a passaggio, per cui i docenti iscritti nelle GAE per la A052 restano bloccati senza possibilità di svolta, imprigionati in una specializzazione e in una competenza professionale totalmente inutili.

A questo si aggiungano le ultime direttive legate all’accorpamento delle classi di concorso: i docenti abilitati per l’A051 possono insegnare anche al biennio del liceo classico italiano e latino, i docenti della A052, per quanto abilitati anche in italiano e latino, possono insegnare solo ed esclusivamente al liceo classico.

E’evidente che ai docenti precari della A052, soprattutto delle piccole province, è tolta ogni speranza di futuro, qualsiasi ipotesi di sbocco professionale. Che si faccia qualcosa! Che si dia, quanto meno, ai giovani docenti di greco, sconfitti dalla storia della politica educativa italiana, la possibilità di riciclarsi, di “re-inventarsi” una professionalità! E tralascio le fin troppo sbandierate questioni di merito per non cadere in uno sterile qualunquismo!

Vorrei soltanto che qualcuno potesse darmi una risposta e controbattere, eventualmente, in merito a quello che per me è una palese ingiustizia!

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