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La bocciatura non serve, secondo l’Invalsi

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dp – L’Invalsi, studiando i risultati dei testi di apprendimento condotti nel corso del 2008/09, ha messo in evidenza che gli alunni bocciati conseguono risultati inferiori rispetto ai compagni non bocciati.

dp – L’Invalsi, studiando i risultati dei testi di apprendimento condotti nel corso del 2008/09, ha messo in evidenza che gli alunni bocciati conseguono risultati inferiori rispetto ai compagni non bocciati.

Seconodo questi dati, un alunno bocciato in seconda elementare consegue un distacco di 6 punti in Italiano e di 2 punti in Matematica rispetto allo "studente tipo", punti che aumentano per i bambini fermati in quinta elementare, mentre un alunno anticipatario consegue risultati positivi rispetto allo "studente tipo". Bocciare, dunque, non serve.

Diciamo che questo può essere un modo di leggere tali dati.

Proviamo a porci altre domande. Ad esempio, idati conseguiti dall’alunno bocciato sono migliori o peggiori rispetto a quelli conseguiti l’anno precedente? Se la risposta fosse positiva la bocciatura avrebbe sortito un miglioramento nel possesso delle competenze di base, nonostante il distacco rispetto all’"alunno tipo". Ma non sappiamo se le cose stanno in questo modo.

Inoltre, come leggere l’aumento del distacco per i bambini fermati in quinta elementare? Forse sarebbe stato bene fermare prima questi alunni in modo da far recuperare le abilità di base!

Cosa, inoltre, potrebbe suggerirci il dato riportato dal quotidiano relativamente ai migliori rendimenti degli alunni anticipatari, che se l’alunno bocciato fosse stato mandato a scuola un anno prima avrebbe raggiunto migliori risultati?

Per chi vule leggere l’articolo di ItaliaOggi può andare sul sito della Gilda Venezia

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