Istituti Professionali Alberghieri, risorsa il settore turistico ed enogastronomico: non perdiamoli

Di Lalla
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red – Il prof. Antonio D’Ascoli rivolge un appello ai Presidenti delle associazioni di categoria AIBES, AMIRA, FIB,FIC, SOLIDUS affinchè siano a fianco dei docenti in questo delicato momento della riforma, quella in cui le Regioni si apprestano a definire la formazione professionale alternativa al percorso scolastico.

red – Il prof. Antonio D’Ascoli rivolge un appello ai Presidenti delle associazioni di categoria AIBES, AMIRA, FIB,FIC, SOLIDUS affinchè siano a fianco dei docenti in questo delicato momento della riforma, quella in cui le Regioni si apprestano a definire la formazione professionale alternativa al percorso scolastico.

Egregi Presidenti, chi Vi scrive è un professore di Sala-Bar, nonché professionista del settore alberghiero, da oltre trent’anni.

Ho dedicato e dedico tuttora, costantemente ed ininterrottamente, tutte le mie energie ed il mio tempo, per aggiornare la mia preparazione, ormai vastissima, ma soprattutto per formare i futuri operatori del settore. Contemporaneamente, ho sempre fatto parte di tutte le associazioni di categoria, essendo convinto che potesse essere un modo per scambiarsi idee, seguire le nuove tendenze, essere uniti nei momenti di difficoltà e diffondere la cultura enogastronomica, un tempo sconosciuta a molti.

Inoltre, ho sempre creduto fortemente che potesse esistere un ponte ideale che colleghi il mio lavoro di docente e formatore, alla nascita di nuovi talenti nel settore della Sala e del Bar, che, un domani, potessero essere il fiore all’occhiello delle tante associazioni di cui faccio parte.

So bene, per esperienza personale, cosa voglia dire avere come professore un grande Maestro, in un passaggio della vita tanto particolare come l’adolescenza, in cui si forma il carattere di ogni persona: Vi posso assicurare che tanti di quegli insegnamenti sono stati per me dei solidi punti di riferimento, ancora oggi validi, e il mio pensiero, per un attimo, ritorna spesso a quel periodo, mentre svolgo il mio ruolo di docente. Ritengo di essere stato fortunato, non solo per aver avuto un insegnante professionalmente e umanamente immenso, ma anche per tutte quelle altre persone che hanno contribuito, ad essere quello che sono adesso.

Purtroppo, mio malgrado, sto assistendo alla distruzione, lenta ma inesorabile, della scuola alberghiera. La politica dei tagli ha investito anche le ore di laboratorio, togliendo la possibilità di formare adeguatamente i nuovi operatori del settore per immetterli un domani nel mondo del lavoro. Non solo, ai tagli delle ore segue il taglio dei fondi, non permettendo, quindi, ove si volesse tentare comunque di realizzare qualcosa di importante a dispetto del tempo, di avere materiale sufficiente per farlo.

Io, come dicevo all’inizio di questa mia, ho dedicato la vita alla formazione e alla valorizzazione dei nuovi talenti ed assistere a questo spettacolo è veramente triste. Me ne rendo conto ancora di più oggi, dopo oltre due anni di militanza nel CONITP ADESSO SCUOLA, il Sindacato Scuola più rappresentativo del settore, che quotidianamente mi fa confrontare con l’abisso in cui sta sprofondando la nostra categoria e, con essa, i nostri giovani. Combattiamo quotidianamente per cercare quanto meno di arginare l’operato di un governo sordo e ignorante che penalizza un risorsa, forse l’unica, che può aiutare l’Italia a sopravvivere e a uscire fuori dal tunnel della crisi economica: il settore turistico ed enogastronomico.

Il primo mattone per far si che il turismo rimanga un eccellenza dell’Italia, è la valorizzazione, non il taglio della prima formazione di ogni giovane in questo campo: quella che avviene negli Istituti Professionali Alberghieri. Istituti Professionali: ma quanto è rimasto e soprattutto quanto rimarrà di professionale in queste scuole? Gli alunni in media sono 27 per classe, le ore di laboratorio diminuiscono ogni anno, cosi come le risorse economiche destinate ad esse e gli allievi, nella miglior delle ipotesi, diventano dei meri uditori, condannati ad osservare soltanto quello che il docente cerca di realizzare tra mille difficoltà. È così che si realizza la cultura del “saper fare”? Io non credo, e non perché non sia favorevole ai cambiamenti, anzi, sono sempre stato fortemente convinto che un cambiamento, qualunque esso sia, porti sempre con sé aspetti positivi, d’altra parte, se si cambia , dovrebbe essere solo per migliorare la situazione precedente, altrimenti a cosa servirebbe? Solo a risparmiare? Sul futuro dell’Italia e sulla pelle dei giovani? Quei pochi spiccioli di risparmi si tramuteranno in una valanga di fango per le nuove generazioni, impreparate ad affrontare un mondo del lavoro ormai sempre più selettivo, e dove la competizione si svolge in maniera sempre più spesso sleale e scorretta. L’unica arma che avrebbero i giovani sarebbe una buona preparazione o quanto meno delle buone basi per resistere a tutti gli attacchi che potrebbero subire nel corso della loro carriera. Potrei continuare a lungo, vivo
quotidianamente lo scempio che è in atto per le scuole alberghiere, ma non vorrei annoiarvi oltre, anche perché so di rivolgermi a professionisti del settore preparati e lungimiranti, ed è per questo che voglio coinvolgervi nella nostra battaglia.

Io, come tanti altri colleghi, ho diffuso e tenuto alto il nome delle associazioni di cui faccio parte, e credo che sia giusto che anche Voi vi uniste a noi facendo sentire la vostra voce, soprattutto in un momento tanto delicato in cui le Regioni si apprestano a definire la formazione professionale alternativa al percorso scolastico. In passato, probabilmente, le associazioni non sono state molto presenti e non hanno seguito, se non saltuariamente, il nostro operato, anche se sono assolutamente certo che lo riconoscevano e lo appoggiavano. Tuttavia adesso è necessario uno sforzo in più. La Vostra presenza al nostro fianco è importante, anche perché noi non abbiamo mai esitato a partecipare alle manifestazioni, eventi o concorsi che siano stati da Voi organizzati, preparando i nostri giovani al meglio ed avvicinandoli alle varie associazioni di categoria.

Sono sicuro che prenderete in considerazione queste mie poche parole che non volevano essere soltanto un invito, ma anche uno sfogo, e spero che ci affiancherete ogni qual volta tenteremo di spiegare ai nostri interlocutori di turno, quanto sia importante e necessario il lavoro che svolgiamo e che, unitamente al Vostro, può essere l’unico bagaglio valido da lasciare ai professionisti di domani.

Cordiali saluti

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