ISTAT, tecnologia facilita integrazione disabili

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AGI – Guardando all’offerta integrata di servizi, in termini di strumenti e persone, che le scuole statali e non statali e gli enti locali mettono in campo al fine di rispondere ai bisogni della popolazione scolastica con disabilita’, emerge in primo luogo l’importanza dell’utilizzo dell’informatica nella didattica speciale. La tecnologia ha, infatti, una funzione di "facilitatore" nel processo di integrazione sociale dell’alunno con disabilita’, soprattutto nel caso in cui la postazione informatica e’ situata all’interno della classe in cui e’ presente l’alunno. Lo rileva l’Istat.

AGI – Guardando all’offerta integrata di servizi, in termini di strumenti e persone, che le scuole statali e non statali e gli enti locali mettono in campo al fine di rispondere ai bisogni della popolazione scolastica con disabilita’, emerge in primo luogo l’importanza dell’utilizzo dell’informatica nella didattica speciale. La tecnologia ha, infatti, una funzione di "facilitatore" nel processo di integrazione sociale dell’alunno con disabilita’, soprattutto nel caso in cui la postazione informatica e’ situata all’interno della classe in cui e’ presente l’alunno. Lo rileva l’Istat.

Alle scuole, in particolare, e’ stato chiesto di segnalare la presenza di postazioni informatiche con hardware (periferiche speciali) e software specifico per la didattica speciale per alunni con diverse tipologie di disabilita’. Le informazioni di seguito presentate rappresentano nel loro insieme una misura della disponibilita’ di questi ausili. Nello specifico viene misurata: la presenza della postazioni, la sua disponibilita’ quotidiana (presenza delle postazioni in classe) e la sua gestione in autonomia (postazioni di proprieta’ della scuola). Infine, e’ stato valutato il reale utilizzo della tecnologia nella didattica da parte dei docenti di sostegno.
Nell’anno scolastico 2008/2009, le scuole italiane primarie e secondarie di I grado che hanno postazioni adattate per alunni con disabilita’ sono, rispettivamente, circa il 60% e il 67%.

L’Emilia-Romagna si distingue per avere la quota piu’ alta di scuole con postazioni informatiche adattate in entrambi gli ordini scolastici (70,3% delle scuole primarie e 76,1% della scuole secondarie di I grado). L’ultimo posto e’, invece, occupato dal Molise in cui tali postazioni sono presenti nel 45,5% delle scuole primarie e nel 50,9% delle scuole secondarie di I grado. Nell’anno scolastico successivo (2009/2010) si osserva un sensibile aumento delle scuole con postazioni informatiche. La situazione e’ diversificata per i due ordini scolastici e la regione con la percentuale piu’ alta di scuole primarie con postazioni informatiche adattate e’ la Liguria (82,2% delle scuole), mentre quella con la percentuale piu’ bassa e’ la Valle d’Aosta (48,1% delle scuole). Tra le scuole secondarie di I grado sono quelle dell’Umbria a essere maggiormente dotate di postazioni informatiche (84,3% delle scuole), mentre e’ il Molise (con il 57,6% delle scuole) ad avere meno postazioni informatiche adattate. In questo contesto, la disponibilita’ di postazioni informatiche nelle classi anziche’ in laboratori separati assume molta importanza.

Questo consente, infatti, all’alunno con disabilita’ di svolgere tutte le attivita’ didattiche quotidiane insieme ai compagni, favorendo il processo di integrazione degli studenti con disabilita’. In generale, si riscontra che le scuole che hanno postazioni informatiche in classe sono prevalentemente quelle del Nord e soprattutto le scuole secondarie di I grado.

Peraltro, tra i due anni scolastici considerati la situazione si modifica significativamente in varie regioni. La presenza della tecnologia informatica nelle scuole non garantisce, pero’, che questa sia effettivamente utilizzata per la didattica. In Italia, nell’anno scolastico 2009/2010, nel 67,8% delle scuole primarie e nel 74,3% di quelle secondarie di I grado, con almeno una postazione informatica, tutti gli insegnanti di sostegno utilizzano la tecnologia per la didattica speciale. Per quanto riguarda le scuole primarie si raggiungono punte superiori al 75% in Emilia-Romagna (76,6%), nelle Marche (75,7%), in Valle d’Aosta (75,5%) e nella Provincia Autonoma di Trento (75,3%). Per le scuole superiori di I grado si raggiungono punte superiori all’80% in Umbria (90,1%), nella Provincia Autonoma di Trento (82,9%), in Puglia (82,9%) e nelle Marche (80,9%). Le scuole primarie e secondarie di I grado nelle quali nessun docente di sostegno utilizza la tecnologia per la didattica speciale sono, rispettivamente, il 16,7% e il 11,3%. Le regioni nelle quali piu’ di un quarto delle scuole primarie non hanno docenti che utilizzano la tecnologia sono prevalentemente al Mezzogiorno: Molise (21,1%), Campania (25,7%), Calabria (22%) e Sicilia (20,2%); un valore analogo si registra al Nord per la Provincia Autonoma di Bolzano (21,2%). Per quanto riguarda la scuola secondaria la percentuale di scuole che non hanno docenti di sostegno che utilizzano la tecnologia e’ piu’ bassa, ma le regioni che risultano meno avanzate sono l’Abruzzo (16,8%), il Molise (16,7%), la Campania (15,4%) e la Calabria (15,3%), insieme all’Emilia-Romagna (16,1%). Dalla rilevazione emerge anche una carenza nella formazione: solo nel 43,8% delle scuole primarie e nel 53,7% delle scuole secondarie tutti i docenti di sostegno hanno frequentato corsi specifici accreditati in materia di tecnologie educative per la didattica speciale. Sono intorno al 50% le scuole per ogni ordine i cui docenti di sostegno non hanno mai frequentato questo tipo di corsi (56,2% delle scuole primarie e 46,3% delle scuole secondarie di I grado). La situazione non sembra avere un gradiente territoriale significativo.

L’integrazione degli alunni con disabilità nelle scuole primarie e secondarie di I grado, statali e non statali

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