Ipotesi spread a 400: bocciatura del Def o salta il banco

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Il punto di svolta per tornare indietro sul Def esiste. Lo ha detto, strappato dai denti, il ministro per gli Affari europei, Paolo Savona.

Intervenuto l’altra sera a Porta a Porta, ha spiegato che “se ci sfugge lo spread, la manovra deve cambiare”.

Vince il mercato

Il Governo è stato costretto a correggere il tiro. Non  è stato sufficiente il fatto che il ministro Savona avesse aggiunto poco dopo un più rassicurantelo spread non arriva a 400, ne sono abbastanza sicuro. Vince il mercato“.

Il Governo si è irritato, anche perché era già sotto pressione per le critiche ricevute da Istat, Corte dei conti, Bankitalia e Ufficio parlamentare di bilancio, secondo cui la manovra dovrebbe essere cambiata. Come sintetizzato dal commento di Luigi Federico Signorini, vicedirettore generale della Banca d’Italia, “Il reddito di cittadinanza e gli sgravi fiscali? Hanno impatti modesti e graduali sulla crescita del Pil“.

Vertice di Governo

L’irritazione è stata talmente forte da indurre il vice presidente del Consiglio, Luigi di Maio, a replicare “Bankitalia si presenti alle elezioni“. In serata si è tenuto anche un vertice di Governo a Palazzo Chigi, al termine del quale l’altro vice presidente del Consiglio, Matteo Salvini, ha confermato la linea, ribadendo la rassicurazione di Savona sullo spauracchio dello spread a quota 400 che “non accadrà” e che “indietro non si torna“.

Solo poche ora prima l’Ufficio parlamentare di bilancio, aveva negato la sua “validazione” alla Nota di aggiornamento del Def, perché anche secondo i tecnici di Montecitorio le previsioni sulla crescita sono “troppo ottimistiche“, e ci sono “forti rischi al ribasso” per la congiuntura e le “turbolenze finanziarie“.

La replica su Facebook

Dura la risposta del Movimento 5 stelle attraverso un post su Facebook: “Cosa potevamo aspettarci da un organismo che risponde ancora ad una ex maggioranza oggi ridotta a rabbiosa opposizione?“. Cambiare la manovra? “Sarebbe come tradire i cittadinichiarisce Di Maio.

Il ministro Tria, dopo l’audizione di stamattina in cui ha confermato la linea del Governo, in serata partirà per Bali, dove resterà fino a sabato per il meeting annuale del Fondo monetario internazionale, e nel frattempo dovrà essere definita la cornice definitiva della manovra, dato che entro la sera di lunedì 15 ottobre il Governo dovrà inviare a Bruxelles il piano dettagliato della legge di Bilancio.

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