Invalsi al computer. Io, studente, valgo più di una crocetta

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Rete Studenti Medi – Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e l’istituto nazionale INVALSI hanno annunciato che per quest’anno le prove Invalsi verranno svolte, interamente on-line, dal 7 al 19 maggio. Periodo all’interno del quale alcune classi campione indicate direttamente dal Ministero svolgeranno i test in via preliminare nei primi giorni dell’arco temporale indicato.

Questo sarà il primo anno in cui le prove verranno svolte in tutte le classi di ogni ordine e grado attraverso il sistema CBT ( Computer Based Test) e quindi interamente On-line. Ovviamente anche optando per questo metodo di somministrazione del test si dovranno rispettare le normative relative alla protezione dei dati personali.

“Le prove Invalsi dovrebbero rappresentare uno strumento di valutazione del sistema scolastico del nostro Paese – dichiara Giammarco Manfreda, coordinatore nazionale Rete degli Studenti Medi – individuando le lacune e le difficoltà delle istituzioni scolastiche e mettendo in pratica accorgimenti e strumenti utili a risanare le eventuali difficoltà. Quello che invece accade è la somministrazione di un test che pretende di valutare il livello di preparazione delle studentesse e degli studenti attraverso una serie di risposte multiple, riguardanti l’italiano e la matematica, come se il livello del nostro sistema d’istruzione potesse essere calcolato solo sulla base della conoscenza meramente nozionistica e perdipiù relegata solo a due materie in particolare.”

Ad aggravare ancor di più la situazione dobbiamo ricordare che, in base alle deleghe della Buona Scuola approvate lo scorso anno, dall’anno prossimo le prove Invalsi dovranno essere svolte anche dalle classi quinte delle scuole secondarie di secondo grado, entrando a far parte del curriculum dello studente e diventando quindi a tutti gli effetti strumento di valutazione individuale.

Crediamo che uno strumento di valutazione del sistema scolastico italiano sia quantomai necessario, specie in un contesto dove non sono ancora assicurati i livelli essenziali delle prestazioni per garantire realmente il diritto allo studio e in cui i sistemi di valutazione e di didattica sono oramai obsoleti e insufficienti per rispondere alle esigenze delle studentesse e degli studenti.

Pensiamo però che un test costruito in questo modo non sia la risposta di cui il nostro sistema necessita soprattutto quando i risultati di questo test servono solo a premiare le scuole che già in partenza dimostrano di fornire una formazione valida ai propri studenti. Per questo, davanti alle scuole di tutto il paese, mostreremo la nostra contrarietà organizzando dimostrazioni e flash mob, esprimendo un concetto chiaro e diretto: “VALGO PIU’ DI UNA CROCETTA!”.

Ma il nostro lavoro di tutela degli studenti non si fermerà qui: lanceremo come ogni anno una campagna di supporto e aiuto per tutte le studentesse e gli studenti che subiranno eventuali ripercussioni per non aver svolto il test o che vedranno ricadere i risultati delle prove invalsi sulla loro valutazione individuale.

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