Interrogazione sul concorso a DS: differenze di ammissioni tra Nord e Sud

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Alcuni parlamentari del PD – primo firmatario Marco La Carra – hanno presentato un’interpellanza sul concorso a DS, riguardante in particolare la forte differenziazione tra il numero di ammessi delle regioni del Sud e di quelli delle regioni del Nord e percentuali di ammissioni molto diverse a seconda dell’aula di svolgimento della prova scritta.

Questo il testo dell’interpellanza:

— Per sapere – premesso che:

la prova scritta del concorso per il reclutamento di dirigenti scolastici, svoltasi in data 18 ottobre 2018, è attualmente oggetto di numerosissime contestazioni sfociate in circa 2000 richieste di accesso agli atti da parte dei candidati, a seguito di una serie di circostanze che inducono a porre in dubbio l’effettiva trasparenza e regolarità della procedura concorsuale in questione;

in data 27 marzo 2019 sono state pubblicate le graduatorie degli ammessi alla prova orale, senza indicazione del punteggio ottenuto nel corso della prova scritta;

in data 19 aprile 2019 il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca ha diramato una nota con la quale comunicava il posticipo dell’accoglimento delle istanze di accesso agli atti concernenti gli elaborati dei concorrenti ammessi alla prova orale successivamente alla pubblicazione delle graduatorie idonei/vincitori, in imminenza, dunque delle immissioni in ruolo;

i principali elementi di criticità sono rappresentati dalle anomalie derivate dall’analisi statistica dei dati;

sulla base dell’elenco degli ammessi, il Comitato «Trasparenza è Partecipazione» – nato su iniziativa di un gruppo di docenti che hanno partecipato al concorso — a quanto consta all’interrogante, ha effettuato un’analisi dalla quale si registra una forte differenziazione tra il numero di ammessi delle regioni del Sud e di quelli delle regioni del Nord, nonché, percentuali di ammissioni molto diverse a seconda dell’aula di svolgimento della prova scritta;

il suddetto Comitato, sulla base di ulteriori elaborazioni, sempre a quanto consta agli interrogante, rileverebbe una difformità di trattamento nelle operazioni di correzioni delle singole commissioni nonché dei tempi di correzione, che risulterebbero in alcuni casi palesemente inadeguati, stanti la complessità e la mole delle risposte fornite dai candidati;

inoltre, il medesimo Comitato sosterrebbe, che le analisi statistiche dimostrerebbero scientificamente che il processo di correzione non è stato soggetto a dispersione naturale ma su di esso sarebbero intervenute quelle che in gergo, con particolare riferimento al controllo statistico dei Processi, sono dette cause esterne o speciali fermo restando che non è compito della statistica descrittiva individuare tali cause;

in data 3 luglio 2019 il Tar ha annullato l’intera procedura concorsuale, accogliendo parte di un ricorso che contestava l’incompatibilità di alcuni membri della Commissione che ha definito i quadri di valutazione delle prove;

il 12 luglio 2019 il Consiglio di Stato ha sospeso l’ordinanza del Tar, tenuto conto del «preminente interesse pubblico alla tempestiva conclusione della procedura concorsuale» e fissato l’udienza pubblica per la discussione del ricorso nel merito al 17 ottobre 2019 –:

se non intenda adottare immediatamente le iniziative di competenza allo scopo di garantire agli interessati e all’opinione pubblica tutte le informazioni utili a fugare qualsiasi dubbio in merito alla correttezza e alla trasparenza della procedura concorsuale in questione, anche mediante la pubblicazione dei correlati dati statistici ufficiali, in modo tale da consentire la verifica delle numerose anomalie contestate e attinenti alla redazione delle schede e dei verbali di valutazione.

Interrogazione

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