Interrogazione sui tagli di risorse e di organico nei servizi di pulizia e altre attività ausiliarie nelle scuole

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Interrogazione sui tagli di risorse e di organico nei servizi di pulizia e altre attività ausiliarie nelle scuole

Interrogazione sui tagli di risorse e di organico nei servizi di pulizia e altre attività ausiliarie nelle scuole

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-04229
presentata da
MANUELA GHIZZONI
– Per sapere – premesso che:

il Ministero interrogato ha inviato alla Corte dei Conti, senza alcuna informativa alle organizzazioni sindacali e datoriali (sebbene fosse stato previsto un apposito incontro fissato per l’11 febbraio 2011), la direttiva n. 103 del 30 dicembre 2010 sulle nuove disposizioni per l’indizione delle gare d’appalto relative ai servizi di pulizia ed altre attività ausiliarie nelle scuole, che attualmente impiegano 26.000 lavoratori esterni alla scuola. Gli appalti in essere sono stati prorogati fino al prossimo 30 giugno 2011;

la direttiva conferma la nota sul programma annuale 2010, che ha ridotto del 25 per cento la spesa per gli appalti, costringendo le scuole a ridurre il servizio e ad aumentare i carichi di lavoro del personale dipendente dalle ditte di pulizia e degli stessi collaboratori scolastici;

essa, inoltre, definisce gli ambiti operativi, le modalità di gestione, i contenuti delle nuove gare d’appalto, che sarebbero affidate direttamente ai singoli istituti scolastici. Purtroppo non prevede alcuna clausola sociale a salvaguardia dei lavoratori attualmente dipendenti dalle ditte appaltatrici, con conseguenze gravi sui loro livelli occupazionali, così come conferma l’incremento del carico di lavoro per il personale collaboratore scolastico che subirà, per il prossimo anno scolastico, una ulteriore riduzione di organico di circa 15 mila unità -:

se il Ministro interrogato, al fine di garantire la qualità del servizio e quindi la salubrità e sicurezza degli ambienti scolastici, non intenda assumere iniziative per rimuovere i tagli di risorse e di organico previsti dalla nota sul programma annuale 2010;

se, a tutela dei lavoratori attualmente dipendenti delle ditte appaltatrici, non ritenga di inserire nella direttiva citata in premessa una clausola sociale a loro salvaguardia;

se sia stata valutata la compatibilità dell’affidamento ai singoli istituti scolastici delle procedure d’appalto con la normativa nazionale e comunitaria, in particolare con l’articolo 13 della legge n. 136 del 2010, che dispone in merito alla riduzione e alla qualificazione delle stazioni appaltanti. (5-04229)

TESTO DELLA RISPOSTA

L’atto in discussione ha per oggetto la Direttiva ministeriale n. 103 del 30 dicembre 2010, concernente i contratti per l’acquisto di servizi di pulizia ed altre attività ausiliarie riconducibili alle funzioni previste per il profilo del collaboratore scolastico.
Al riguardo, si riferisce quanto segue.
Si premette che le spese per l’acquisto di servizi di pulizia ed altre attività ausiliarie nelle scuole rientrano nell’ambito, più generale, delle spese per il funzionamento delle medesime; rientrano, quindi, nel «Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche» che, come è noto, al fine di aumentare l’efficienza e la celerità dei processi di finanziamento a favore delle scuole statali, fu istituito dall’articolo 1, comma 601, della legge n. 296 del 27 dicembre 2006 unitamente al «Fondo per le competenze dovute al personale delle istituzioni scolastiche, con esclusione delle spese per stipendi del personale a tempo indeterminato e determinato».

Quanto alla suddetta Direttiva n. 103 del 2010, con tale atto si è inteso fornire indirizzi per coordinare lo svolgimento dell’attività negoziale da parte delle singole scuole per l’acquisto dei servizi di pulizia loro eventualmente necessari. In attuazione del decreto legislativo n. 163 del 2006, delle direttive comunitarie recepite col medesimo ed in accordo con la normativa sopra richiamata, la direttiva ministeriale citata non opera, né potrebbe, distinzioni tra le ditte che potranno partecipare alle procedure di acquisizione. In particolare, non si limita e non si potrebbe limitare la partecipazione alle sole ditte impieganti soggetti già titolari di progetti di lavoro socialmente utile o alle sole ditte già vincitrici di gare di appalto bandite dagli enti locali sino al 1998.

Quanto sopra non pregiudica il fatto che si continuerà ad erogare le risorse finanziarie alle scuole per onorare tutti i contratti in essere, sino alla loro scadenza ed in attesa della conclusione delle procedure di gara (a cura delle scuole) per i nuovi contratti.

I contratti in corso saranno onorati, ovviamente, indipendentemente dalla tipologia del personale dipendente dalle imprese svolgenti il servizio, comprese, quindi, le imprese che hanno stabilizzato (cioè assunto a tempo indeterminato) a suo tempo i soggetti già titolari di progetti di lavoro socialmente utile (cosiddetti ex lavoratori socialmente utili) o le imprese già titolari di contratti con gli enti locali o con le cooperative sociali di «tipo B» o ancora altre fattispecie comunque presenti.

Va inoltre fatto presente che il numero dei collaboratori scolastici necessari e sufficienti allo svolgimento di tutti i servizi è definito dal decreto del Presidente della Repubblica n. 119 del 2009 (regolamento per la definizione dei criteri e parametri per gli organici).

In tutte le scuole, l’organico dei collaboratori è quindi determinato sulla base del citato decreto del Presidente della Repubblica. In circa 6.000 scuole lavorano collaboratori scolastici dipendenti del Ministero in numero pari all’organico così determinato. Ivi, tutti i servizi sono svolti da detti collaboratori, senza problemi per la funzionalità delle scuole. In altre circa 4.000 scuole, invece, i collaboratori dipendenti del Ministero sono in numero inferiore rispetto l’organico determinato come anzi detto. Tali scuole, quindi, hanno un numero di dipendenti in servizio inferiore alle necessità.

Il numero di dipendenti così mancanti è pari a 11.800. Quindi, circa 4.000 scuole non sono in grado di assicurare servizi necessari, in misura corrispondente ai servizi che erogherebbero, se presenti, gli 11.800 collaboratori mancanti.
Per ovviare a tale deficit di personale (11.800 collaboratori in meno), le citate 4.000 scuole acquistano servizi all’esterno, sono cioè titolari di contratti di servizio con ditte di pulizia.

Tutto ciò premesso, essendo giunti in generale a scadenza i contratti di pulizia e dovendo rinnovarli, le scuole devono rinnovarli nella misura data dalla necessità, per una quantità pari a 424.800 ore/settimana.
Le 4.000 scuole di cui sopra, comunque, acquisteranno in ogni caso tutti i servizi necessari e sufficienti a garantire igiene, piena salubrità e sicurezza degli ambienti, mediante l’uso delle risorse già loro assicurate. Infatti, si ribadisce che acquisteranno servizi in misura corrispondente ai servizi assicurati dal personale interno presso le circa 6.000 scuole che non hanno contratti di pulizia con le ditte esterne. Dette 6.000 scuole non hanno problemi di igiene, salubrità o sicurezza derivanti da un numero insufficiente di collaboratori. Quindi, anche le 4.000 scuole che acquistano i servizi all’esterno non avranno problemi di igiene, salubrità o sicurezza se acquisteranno i servizi nella quantità sopra descritta.
In merito, poi, alla titolarità della procedura di appalto, si evidenzia che la stessa deve essere necessariamente delle scuole che – come è noto – sono dotate di personalità giuridica ed autonomia contabile e negoziale ai sensi dell’articolo 117 della Costituzione e dei decreti attuativi della legge n. 59 del 1997.

Naturalmente, le scuole, nella loro autonomia, possono avvalersi delle eventuali convenzioni stipulate dalla Consip oppure di quelle stipulate ai sensi dell’articolo 13 della legge n. 136 del 2010 citata nell’interrogazione. Però a questo Ministero risulta che alla data odierna non vi siano convenzioni attive utilizzabili dalle scuole.

Proprio per questo, l’Amministrazione e la Consip hanno costituito un gruppo di lavoro, il cui compito è quello di predisporre uno strumento di acquisizione dei servizi di pulizia da rendere disponibile alle scuole nel più breve tempo possibile, indicativamente per l’anno scolastico 2012/2013. Nelle more della predisposizione di detto strumento, in assenza di convenzioni utilizzabili, le scuole, per acquistare i servizi, dovranno per forza avvalersi delle altre procedure, diverse dalla convenzione, rese disponibili dal Codice dei contratti pubblici. La direttiva n. 103 del 2010 lascia alle scuole la scelta della procedura da utilizzare, in funzione delle specifiche necessità

 

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