Interrogazione Puglisi al MIUR sulla vicenda del bambino bengalese che non trova posto nelle scuole di Bologna

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GB – Francesca Puglisi ha presentato un’interrogazione al ministro Carrozza sul caso del bambino bengalese arrivato con ricongiungimento familiare in Italia, che non ha trovato nessuna scuola disposto ad accoglierlo a Bologna, dove vive.

Ecco il testo dell’interrogazione urgente al Ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza

Premesso che

si è appreso dai giornali di Bologna del caso di un bambino bengalese di 12 anni che da otto mesi non trova posto a scuola;

GB – Francesca Puglisi ha presentato un’interrogazione al ministro Carrozza sul caso del bambino bengalese arrivato con ricongiungimento familiare in Italia, che non ha trovato nessuna scuola disposto ad accoglierlo a Bologna, dove vive.

Ecco il testo dell’interrogazione urgente al Ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza

Premesso che

si è appreso dai giornali di Bologna del caso di un bambino bengalese di 12 anni che da otto mesi non trova posto a scuola;
il ragazzino è arrivato in Italia nel marzo 2013 per ricongiungersi con i familiari, trovandosi subito di fronte ad istituti scolastici tutti completi e dunque impossibilitati ad accogliere il bambino, che dunque dall’inverno scorso è nell’impossibilità di frequentare la scuola;
passato da poco il 28 febbraio 2013, ultimo giorno entro il quale era possibile l’iscrizione, la famiglia del bambino se la è vista negare dalla scuola secondaria di primo grado “Testoni”, con l’argomento del raggiunto limite di posti disponibili;
a seguito di questo diniego, la famiglia del ragazzo ha tentato presso altro istituto, ricevendo però la medesima risposta negativa;
la famiglia si e’ rivolta allora all’Ufficio immigrazione della Prefettura ricevendo il consiglio, essendo ormai maggio, di aspettare l’inizio del nuovo anno scolastico;
a settembre si è però riproposta la stessa situazione: tutte le scuole avevano esaurito la disponibilità di posti;
Il padre del ragazzo si è presentato a novembre all’“Istituto comprensivo 5”, della Bolognina, quartiere di residenza, per trovare posto alla sorella più piccola. E in questo caso un posto alle elementari è stato trovato;
il 4 dicembre la domanda alle medie “Testoni” è stata finalmente accolta, ma sforando il tetto massimo di affollamento, col risultato che il ragazzo non ha ancora un posto a scuola;
l’iscrizione è in pratica servita a evitare che il problema del bambino, da burocratico, diventasse sociale, scongiurando così l’intervento dei servizi sociali per evasione dell’obbligo scolastico;
il problema più generale è che gli istituti sono tenuti a rispettare un tetto di massimo affollamento, stabilito dal Comune secondo le norme sulla sicurezza, questo mentre il Miur non concede classi aggiuntive, con le relative risorse e disponibilità di insegnanti;
risulta per altro che a Bologna in questo anno scolastico arriveranno, in seguito ai ricongiungimenti famigliari, circa 400 bambini e ragazzi stranieri, dai 6 ai 18 anni.

Si chiede di sapere

se il Ministero non intenda chiarire l’esatta dinamica dei fatti che hanno visto come vittima un bambino;
se non si ritenga altresì di provvedere con urgenza, attraverso gli uffici scolastici provinciali, a programmare una adeguata accoglienza dei minori stranieri che arrivano nel nostro Paese in corso d’anno, così da assicurare a tutti i bambini e le bambine il diritto all’istruzione, senza scaricare sui singoli dirigenti scolastici l’intera responsabilità, per altro in assenza di risorse adeguate a fronteggiare e risolvere problemi di tale rilievo sociale ed umano.

Puglisi

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