Interrogazione parlamentare su edilizia scolastica

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Il sottosegretario Pizza ha risposto ad un’interrogazione parlamentare presentata dall’On Mariani (PD) sullo stato di attuazione del programma straordinario per l’edilizia scolastica.

Il sottosegretario Pizza ha risposto ad un’interrogazione parlamentare presentata dall’On Mariani (PD) sullo stato di attuazione del programma straordinario per l’edilizia scolastica.

Atto Camera
Interrogazione a risposta in Commissione 5-02369 presentata da
RAFFAELLA MARIANI
giovedì 21 gennaio 2010, seduta n.270
MARIANI, GHIZZONI, BRAGA e DE PASQUALE.
I l Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.

– Per sapere – premesso che:

il problema della sicurezza degli edifici scolastici si pone drammaticamente all’attenzione dell’Italia da diversi anni ma non è chiaro se i numerosi interventi che si sono succeduti negli anni abbiano portato ad un effettivo miglioramento della sicurezza nelle scuole;

esistono precise disposizioni normative in merito alla sicurezza degli edifici scolastici, in particolare:

la legge 11 gennaio 1996, n. 23, recante Norme per l’edilizia scolastica che ha previsto appositi piani generali triennali e piani annuali di attuazione predisposti e approvati dalle regioni;

la legge 27 dicembre 2002, n. 289, e, in particolare, l’articolo 80, comma 21, che ha previsto, nell’ambito del programma delle infrastrutture strategiche di cui alla legge n. 443 del 2001 (cosiddetta legge obiettivo), la predisposizione di un Piano straordinario di messa in sicurezza degli edifici scolastici, con particolare riguardo a quelli insistenti nelle zone soggette a rischio sismico, e che ha disposto la sottoposizione di detto piano al CIPE che, sentita la Conferenza unificata, è chiamato a ripartire le risorse, tenuto conto di quanto stabilito dalla citata legge n. 23 del 1996;

la legge 24 dicembre 2003, n. 350, e in particolare l’articolo 3, comma 91, che ha destinato al Piano un importo non inferiore al 10 per cento delle risorse di cui all’articolo 13, comma 1, della citata legge n. 166 del 2002, che risultavano disponibili al 1o gennaio 2004;»

la delibera CIPE 20 dicembre 2004, n. 102 (Gazzetta Ufficiale n. 186 del 2005), con la quale il CIPE ha approvato un primo Programma stralcio di messa in sicurezza degli edifici scolastici per un importo pari a euro 193.883.695, programma la cui attuazione ha formato oggetto di un’intesa istituzionale raggiunta dalla Conferenza unificata nella seduta del 13 ottobre 2005;

la delibera CIPE 2 dicembre 2005, n. 157 (Gazzetta Ufficiale n. 117 del 2006), con la quale, anche in relazione ai contenuti della menzionata intesa, sono state apportate alcune modifiche alla delibera sopra citata e, in particolare, per quanto concerne i profili regolatori, è stato previsto che le economie realizzate nelle varie fasi procedimentali restino vincolate alla realizzazione degli interventi inclusi nel Piano sino al completamento degli stessi e sono stato fornite indicazioni sugli adempimenti a carico degli istituti finanziatori;

la delibera CIPE 17 novembre 2006, n, 143 (Gazzetta Ufficiale n. 104/2007), con la quale il CIPE ha approvato un secondo Programma stralcio di messa in sicurezza degli edifici scolastici, per un costo complessivo di euro 295.199.000, e ha definanziato alcuni interventi inclusi nel primo programma stralcio, per complessivi euro 14.932.419, prevedendo l’utilizzo delle relative disponibilità per la realizzazione di 32 interventi localizzati nelle medesime regioni nelle quali le disponibilità si sono realizzate;

la delibera CIPE 21 febbraio 2008, n. 17 (Gazzetta Ufficiale n. 5/2009), con la quale il CIPE ha approvato il Programma stralcio di rimodulazione del piano, procedendo al definanziamento, totale o parziale, di alcuni interventi ed alla riprogrammazione delle risorse così liberatesi;

il decreto-legge n. 137 del 2008, che ha previsto (articolo 7-bis) l’assegnazione, al citato piano straordinario per la messa in sicurezza degli edifici scolastici di un importo non inferiore al 5 per cento delle risorse stanziate per il programma delle infrastrutture strategiche in cui il piano stesso è ricompreso;

l’articolo 18 del decreto-legge n. 185 del 2008 che ha previsto, al comma 1, lettera b), che il CIPE assegni per la messa in sicurezza delle scuole una quota delle risorse nazionali del Fondo aree sottoutilizzate (FAS) al Fondo infrastrutture di cui all’articolo 6-quinquies del decreto-legge n. 112 del 2008;

la delibera CIPE 3/2009 che ha assegnato al Fondo infrastrutture 1 miliardo di euro da destinare al Piano straordinario di messa in sicurezza degli edifici scolastici. Nella medesima data la delibera n. 10 ha stanziato 489,083 milioni di euro per il primo e secondo programma stralcio;

la legge finanziaria 2010, all’articolo 2, comma 235, che ha introdotto alcune norme procedurali in merito alla realizzazione degli interventi di messa in sicurezza ed adeguamento antisismico delle scuole. Pertanto, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge, previa approvazione di apposito atto di indirizzo delle competenti commissioni parlamentari anche per i profili di carattere finanziario, devono essere individuati gli interventi immediatamente realizzabili fino ad un importo complessivo di 300 milioni euro, con la relativa ripartizione tra gli enti territoriali interessati, nell’ambito delle risorse previste ai sensi del citato articolo 7-bis del decreto-legge n. 137 del 2008;

l’intesa sottoscritta il 28 gennaio 2009 in sede di Conferenza unificata sugli indirizzi per prevenire e fronteggiare eventuali situazioni di rischio connesse alla vulnerabilità di elementi anche non strutturali negli edifici scolastici, che prevede la costituzione – presso ciascuna regione o provincia autonoma – di appositi gruppi di lavoro, composti da rappresentanze degli uffici scolastici regionali, dei provveditorati interregionali alle opere pubbliche, dell’ANCI, dell’UPI e dell’UNCEM, con il compito di creare apposite squadre tecniche incaricate dell’effettuazione di sopralluoghi sugli edifici scolastici del rispettivo territorio e di compilare apposite schede, il cui contenuto è destinato a confluire successivamente nell’Anagrafe nazionale dell’edilizia scolastica -:

a fronte di tali numerosi provvedimenti, quale sia lo stato di attuazione del programma straordinario per l’edilizia scolastica e in particolare, del primo e del secondo programma stralcio, e quando il Governo intende definire il preannunciato terzo programma stralcio;

quali siano i risultati dei gruppi di lavoro costituiti ai sensi della citata intesa del 28 gennaio 2009 e quali conseguenti iniziative i competenti ministri abbiano intrapreso al riguardo;

quali interventi urgenti ed indifferibili il Governo intenda porre in atto per esprimere un deciso intento di accrescere le garanzie di sicurezza degli edifici scolastici ed in particolare, quali specifici investimenti intenda tempestivamente prevedere per questo obiettivo. (5-02369)

La risposta del Sottosegretario Pizza

La messa in sicurezza degli edifici scolastici costituisce una delle priorità di questo Governo. Lo dimostrano i numerosi provvedimenti a ciò finalizzati adottati in questa legislatura e noti all’onorevole interrogante. Pertanto rispondo anche a nome del Ministero delle Infrastrutture e trasporti soltanto sui quesiti posti.

In merito ai due Piani stralcio faccio presente che nell’ambito del Piano straordinario di messa in sicurezza degli edifici scolastici previsto dall’articolo 80, comma 21, della legge 27 dicembre 2002, n. 289 e utilizzando la totalità delle risorse messe a disposizione dall’articolo 3, comma 21, della legge finanziaria n. 350 del 2004, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha predisposto due piani stralcio (delibere: CIPE nn. 1101 del 2004 e 143 del 2006) che, anche a seguito delle intervenute rimodulazioni (delibera n. 17 del 2008), complessivamente hanno finanziato 1.593 interventi per un totale di circa 489 milioni di euro.

Ad oggi risultano stipulati n. 1.187 documenti di attuazione (75 per cento del totale) che impegnano provvisoriamente l’importo di 336.439.727 euro pari al 69 per cento del valore complessivo dei programmi stralcio.

Risultano altresì in fase di stipula, ovvero predisposti ed inviati agli enti attuatori per la raccolta delle firme del medesimo Ente e della Regione competente per territorio, n. 32 documenti di attuazione (2 per cento del numero totale) che impegnano provvisoriamente l’importo di 12.103.307 euro pari al 2 per cento del valore complessivo del primo programma stralcio.

Sono in attesa della prevista attestazione di coerenza rilasciata dalle Regioni n. 374 interventi (23 per cento del numero totale) che impegnano provvisoriamente l’importo di 140.457.081 euro pari al 29 per cento del valore complessivo del primo programma stralcio. Sono stati stipulati mutui per n. 971 interventi (61 per cento del numero totale) per un importo di 266.239.297 euro pari al 54 per cento del valore complessivo del primo programma stralcio e ultimati n. 177 interventi (11 per cento del totale) per un importo di 36.438.060 euro pari al 7 per cento del valore complessivo del primo programma stralcio.

Si rammenta, comunque, che sui relativi stati d’avanzamento viene riferito al CIPE a cadenza semestrale a partire dal 2004, data di avvio del primo piano.
Peraltro, grazie all’articolo 7bis del così detto Decreto legge Gelmini è stato previsto un finanziamento stabile e costante nel tempo per tale iniziativa ed, a seguito di ciò, è stato possibile predisporre, di concerto col Ministero delle Infrastrutture e trasporti un terzo Piano stralcio (di circa 120 milioni), sottoposto al CIPE nel novembre scorso e temporaneamente sospeso, presumibilmente per fasarlo con le altre iniziative in itinere.

Per quanto riguarda l’Intesa istituzionale del 28 gennaio 2009, la medesima ha previsto l’attivazione di apposite squadre tecniche miste, formate da un tecnico del Comune o della Provincia direttamente interessati e da un funzionario del locale Provveditorato alle opere pubbliche, per la verifica degli elementi non strutturali degli edifici scolastici.

La governance delle attività è affidata ad un apposito Gruppo, presieduto dalla rispettiva Regione e le attività attualmente raggiungono quasi il 75 per cento e si prevede il loro completamento entro la prossima estate.

Per monitorare le attività è stata predisposta fin dall’inizio un’apposita funzione e, dal luglio 2009, predisposta ed offerta al Ministero delle Infrastrutture e trasporti ed alle Regioni un’altra funzione per l’acquisizione dei verbali; sono stati, inoltre, tenuti più incontri presso la Segreteria della conferenza Unificata, ove è stato aperto un apposito Tavolo tecnico interistituzionale per la verifica delle attività e la soluzione delle eventuali problematiche.

Dal monitoraggio dei risultati dei sopralluoghi previsti dall’Intesa del 28 gennaio 2009 è emersa una forte criticità connessa con gli elementi non strutturali e la conseguente necessità di intervenire con finanziamenti straordinari.

Per far fronte a tale necessità nazionale è stata avviata una azione di raccolta delle istanze espresse da tutti i soggetti rappresentati nei tavoli di monitoraggio regionali (Enti locali proprietari, Ministero istruzione, università, ricerca, Ministero infrastrutture e trasporti e Regioni) coordinati dalle Regioni stesse. Tale rilevazione ha prodotto un primo piano di interventi finalizzati alla rimozione immediata delle situazioni di rischio, destinando allo scopo un importo di 350 milioni di euro a valere sui fondi FAS assegnati al Fondo infrastrutture per l’edilizia scolastica dalla delibera CIPE 6 marzo 2009. Detto programma secondo quanto riferito dal Ministero delle Infrastrutture, sarà quanto prima trasmesso al CIPE ai fini della prescritta delibera.

Ulteriori iniziative saranno programmate, a valere sulle risorse residue dei fondi FAS, non appena sarà discusso in sede di CIPE il citato primo Programma straordinario stralcio di interventi urgenti sul patrimonio scolastico finalizzati alla messa in sicurezza e alla prevenzione e riduzione del rischio connesso alla vulnerabilità degli elementi, anche non strutturali, degli edifici scolastici.
Ricordo, infine, che l’articolo 2, comma 239, della vigente legge finanziaria ha previsto l’avvio di un ulteriore Piano (per un importo massimo di 300 milioni) per la sicurezza nelle scuole, definito secondo gli indirizzi che saranno forniti dalle Commissioni permanenti della Camera e del Senato entro il 30 giugno 2010, termine, questo, previsto dalla legge 26 febbraio 2010, n. 25, di conversione con modificazioni del decreto legge 30 dicembre 2009, n. 194.

La replica dell’On Ghizzoni

Manuela GHIZZONI (PD), replicando in qualità di cofirmataria, si dichiara insoddisfatta della risposta ricevuta, rilevando che rispetto all’articolatissima richiesta di chiarimenti formulata con l’atto di sindacato ispettivo, il Governo risponde indugiando lungamente su quanto è stato fatto in applicazione delle norme del 2002. Al riguardo, segnala che è solo grazie alle decisioni assunte dal Governo Prodi che sono state reperite le risorse finalizzate al programma straordinario per l’edilizia scolastica. Precisamente, sui finanziamenti previsti dall’attuale Governo, evidenzia innanzitutto che l’erogazione dei 120 milioni di euro indicati è stata sospesa dal Governo al fine di raccordare tale finanziamento con altre analoghe iniziative; a tal proposito, riterrebbe opportuno che l’Esecutivo chiarisse per quali motivi ne è stata sospesa l’erogazione. Rileva poi che per i 350 milioni di euro relativi al FAS, sussiste una certa incertezza, visto che la risposta fa riferimento solo ad una generica trasmissione, da farsi quanto prima al CIPE, senza fornire altre indicazioni. Segnala, infine, che il cosiddetto decreto-legge «milleproroghe» ha previsto un ulteriore rinvio del termine per l’erogazione dei 300 milioni di euro previsti dalla legge finanziaria per il 2010 per il programma straordinario per l’edilizia scolastica, con un ulteriore aggravamento della situazione in cui versano le scuole.

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