Insegnanti italiani guadagnano meno dei colleghi europei, cosa cambierebbe con 70-85 euro in più

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Luca Cifoni sul Messaggero di oggi riporta dei dati che in effetti conosciamo ormai da tempo. Si tratta dei dati diffusi dall’OCSE, attraverso il rapporto Education at a glance nel quale si mettono a confronto i sistemi educativi dei 35 Paesi membri.

La premessa necessaria è che nel contratto di lavoro degli insegnanti italiani, a parte le 40+40 ore destinate alla partecipazione a collegi docenti e consigli di classe, non viene messo nero su bianco quante sono le ore destinate all’attività lavorativa al di fuori dell’orario di cattedra. E questo complica tantissimo le cose. Né si prevedono miglioramenti in tal senso nel nuovo Contratto, in queste settimane oggetto di trattative tra ARAN e sindacati. Docenti dovranno lavorare di più, per un numero imprecisato di ore. Chi non è disposto a firmare contratto

ORE DI LAVORO. IL CONFRONTO quindi si basa sulle ore passate in cattedra

SCUOLA DI INFANZIA 930 ore l’anno, contro un valore medio di 1001

PRIMARIA 752 ore contro 794,

SECONDARIA DI I GRADO 616 ore contro 712

SECONDARIA DI II GRADO 616 contro 662.

STIPENDIO

Concentrandoci sulla scuola media – si legge sul quotidiano – possiamo osservare un fenomeno interessante: la differenza con gli stipendi medi Ocse è limitata all’inizio ma crescente nel tempo. Così sul salario di ingresso lo scarto è del 6,5 per cento, ma sale al 17,6 dopo 15 anni di carriera, per poi superare il 18 al punto più alto della progressione professionale.

AUMENTI NUOVO CONTRATTO

70 euro in più (ma anche quando dovessero diventare 85 lorde medie) potrebbero modificare lo stato di cose? Gli insegnanti italiani ne ricaverebbero una soddisfazione tale da sentirsi in linea con i colleghi europei?

Tutto sul contratto

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