Sul tema dei contratti a termine si è ribadito la necessità di introdurre ragioni oggettive, quali quelle sostitutive, per giustificare i contratti senza discriminare il personale precario rispetto a quello di ruolo, definendo oltre all’indennità forfettaria anche la perdita di opportunità e la responsabilità dirigenziale. E senza discriminare i neoassunti, sia per i gradini stipendiali cancellati sia per le ricostruzioni di carriera ancora non normate. Il sindacato ha quindi ribadito, in più occasioni, che non è possibile combattere la precarietà nella scuola se non si converte tutto l’organico di fatto in organico di diritto.
“Ovviamente – ha spiegato il presidente Pacifico – parlare di lavoro senza la valorizzazione dei suoi lavoratori non ha senso: dal personale Ata, che non vede aggiornati da un triennio i suoi profili professionali, al personale precario che insegna nelle nostre scuole senza essere stabilizzato, anzi subendo anche l’onta del licenziamento. L’unica soluzione immediata da inserire come emendamento al Decreto Dignità è la riapertura delle Gae”.
Sulle risorse, si è specificato come sia sempre più necessario valorizzare il personale, partendo dall’adeguamento di quanto appena deciso negli ultimi contratti firmati con una maggiorazione di appena il 5%, a fronte del 18% di incremento dell’inflazione e con lo sblocco dell’indennità di vacanza contrattuale, recuperando a priori con il rinnovo le risorse del 2019 seppur minime, rispetto a quelle assegnate nel 2018.
“Senza l’attuazione di relazioni sindacali corrette – ha continuato il sindacalista Anief-Cisal – non si può segnare il quadro completo, ragione per cui si è richiesta l’immediata certificazione della rappresentatività e la tutela della libertà sindacali di chi, rappresentando i lavoratori, non è d’accordo con la firma del contratto collettivo nazionale di lavoro”.
“La funzione docente nel suo rispetto generale quale rappresentante di un pubblico servizio e nel caso di genere, visti gli abusi subiti anche da diverse docenti donna, deve essere posta all’attenzione anche in tema di mobilità del personale, contemplando il diritto alla famiglia a quello del lavoro. Ovviamente – ha concluso Pacifico – bisogna anche definire i ruoli all’interno degli organici ricoperti come nel caso del potenziamento”.
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