Imu scuole paritarie. Agesc: è caos

Di Lalla
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AGeSC (Associazione Genitori Scuole Cattoliche) – Caos per le scuole paritarie. "Così com’è, il testo del Decreto numero 200, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 24novembre scorso, risulta iniquo e fumoso. E’ necessario che il Governo chiarisca i parametri che prevedono l¹esenzione dall’imposta per le scuole non statali che, in caso contrario, sono costrette a mettere in discussione la continuità d¹esercizio"

AGeSC (Associazione Genitori Scuole Cattoliche) – Caos per le scuole paritarie. "Così com’è, il testo del Decreto numero 200, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 24novembre scorso, risulta iniquo e fumoso. E’ necessario che il Governo chiarisca i parametri che prevedono l¹esenzione dall’imposta per le scuole non statali che, in caso contrario, sono costrette a mettere in discussione la continuità d¹esercizio"

Lo ha dichiarato il Presidente di A.Ge.S.C. (Associazione Genitori Scuole Cattoliche) Roberto Gontero, aggiungendo: "In un sistema di istruzione a quasi monopolio di Stato, come è ancora, purtroppo, quello italiano, le scuole paritarie non esercitano nessun tipo di concorrenza nei confronti di quelle statali. Anzi, data l’esiguità dei finanziamenti, gli istituti privati si trovano in una posizione di svantaggio economico rispetto alle scuole statali. Inoltre, – ha sottolineato Gontero ­ il testo del provvedimento prevede l’esenzione
dall’Imu per le scuole paritarie nel caso in cui Œi corrispettivi (le rette) sono tali da coprire solamente una frazione del costo effettivo del servizio". Ma non si precisa di quale frazione si tratti, generando una condizione di confusione tra i gestori. Infatti, le rette, non coprendo la totalità delle spese d¹esercizio, costituiscono comunque una "frazione" delle spese stesse.

Ci troviamo di fronte, quindi, a una condizione che, ancora una volta, penalizza il diritto di libertà di scelta educativa dei genitori e l’effettiva parità scolastica. L’imposizione dell’Imu alle scuole paritarie, infatti, fa retrocedere il sistema scolastico italiano rispetto a quanto avviene negli altri Stati europei, dove adeguati piani di finanziamento alle scuole non statali garantiscono la libera concorrenza nel settore dell¹istruzione. Inoltre mette i genitori che devono iscrivere i figli a gennaio in una situazione di totale incertezza. Auspichiamo che il Governo recepisca le istanze delle scuole paritarie, facendo chiarezza una volta per tutte sul provvedimento, così da evitare il pagamento di un¹imposta che mette in seria discussione la sostenibilità della continuità formativa di numerosi istituti.

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