Importiamo in Italia il metodo scolastico finlandese. Lettera

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Mario Bocola – Ė considerato il sistema scolastico migliore al mondo soprattutto per l’approccio innovativo al modo di fare istruzione in cui viene posto al centro non la “materia”, cioè la disciplina da insegnare, divisa per compartimenti stagni, ossia la vecchia nomenclatura di “materia” e si affiancano le conoscenze e le competenze.

L’idea di scuola finlandese ruota intorno al concetto di approccio interdisciplinare e collaborativo, in cui la lezione vede convolte all’unisono tutte le discipline, dove un argomento diventa collante per svolgere una lezione che unisce tutte le materie. Ad esempio una lezione su Pompei ed Ercolano e sulla eruzione del Vesuvio avvenuta nel 79 d.C. diventa lo spunto da cui partire per confrontare la storia della Roma antica con la storia della Finlandia, paragonando il Colosseo con gli sport moderni, oppure l’importanza del cibo dall’antica Roma ad oggi, od anche il modo di vestire degli antichi romani con l’abbigliamento del terzo millennio. Un argomento generale, dunque, che diventa il perno su cui ruotano tutte le discipline, facendo ricerca, comunicazione e scambio culturale. A fare il punto sul processo che investe il sistema scolastico finlandese, con molti favorevoli all’idea ma anche qualche voce contraria, è stata la Bbc, che ipotizza un prossimo tramonto delle tradizionali divisioni del sapere: l’emittente britannica ha preso come esempio la Comprehensive School di Hauho (l’equivalente di una scuola media italiana) nel nord del Paese, raccontando di una lezione realmente interdisciplinare, dove la lezione su Pompei e sull’eruzione del Vesuvio che la distrusse diventa uno spunto per confrontare Roma antica con la Finlandia di oggi, paragonando le terme romane con le moderne spa, o gli attuali impianti destinati allo sport con il Colosseo, di cui a fine giornata viene prodotto un modello solido grazie a una stampante in 3D.

La lezione di storia diventa qualcosa di più, con gli allievi dodicenni che apprendono anche nozioni di tecnologia e tecniche di ricerca, comunicazione e scambio culturale. L’approccio interdisciplinare si basa, da parte degli studenti finlandesi, sull’utilizzo del telefono cellulare, del tablet per compiere ricerche in classe. Inoltre il sistema scolastico finlandese, che conoscono e sanno quali sono i “diritti” e i “doveri” degli studenti. Ci si pone una domanda: possiamo esportare i Italia il sistema scolastico finlandese? Innanzitutto bisogna dire che in Finlandia funzionano molto bene le regole “comportamentali” e quindi non si conosce la parola “bullismo”, gli studenti sono abbastanza responsabilizzati e quindi sanno che devono studiare, cosa che, invece, non si avverte in Italia dove le regole dello “stare a scuola” sono molto aleatorie e vengono spesso disapplicate.

Inoltre la buona educazione degli studenti finlandesi che hanno molto rispetto sia per gli insegnanti che per le cose che li circondano: non danneggiano arredi, ascoltano attentamente quanto viene detto loro e seguono diligentemente le lezioni dei docenti in rigoroso silenzio. Se vogliamo esportare il metodo finlandese, ben venga, perché sarà un onore per la scuola italiana imparare a conoscere le “regole” e a saper rispettare gli altri.

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