Immissioni in ruolo: per primaria posti fantasma in Puglia

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Ed ecco che le preoccupazioni dei docenti diventano concretezza il giorno delle convocazioni per le immissioni in ruolo.

Pubblichiamo il resoconto di alcuni docenti, disillusi dopo le convocazioni per il ruolo per posto comune primaria.

“Convocazioni per il ruolo e posti fantasma in Puglia. Professionalità costantemente mortificate e ostacolate. Dopo il percorso irto di ostacoli per l’aggiornamento delle Graduatorie di Istituto che ha visto migliaia di docenti alle prese con un sistema informatico costellato di bug (un paradosso se si pansa che siamo nell’era del Piano Nazionale per la Scuola Digitale!), sembra che gli insegnanti pugliesi non possano ancora trovare pace. L’11 luglio e il 31 luglio vengono infatti pubblicate le Graduatorie di Merito relative al Concorso a Cattedra bandito il 23 febbraio 2016., graduatorie che, nonostante le numerose richieste di rettifica, mostrano numerosi errori nella valutazione dei titoli. Questa la prima beffa che ha colpito diversi vincitori. A ciò si aggiunge il timore che i posti messi a bando in realtà non esistano. Facciamo due calcoli.

In Puglia per Primaria Posto comune vengono banditi 979 posti. Le prove concorsuali vengono superate da un numero di vincitori inferiore rispetto ai posti disponibili (846). Ergo sarebbero rimasti vacanti 133 posti. Questi i dati dai quali si desume che nei tre anni, periodo di validità della graduatoria, i vincitori del concorso sarebbero stati matematicamente assunti.

Ma il 3 agosto giunge la prima doccia fredda. Dei 60 candidati convocati per l’accettazione del ruolo, più 25 riservisti, 17 vengono rimandati a casa. Per loro i posti promessi con la convocazione non è più disponibile. Che fine hanno fatto? A chi sono stati assegnati? Con questi numeri come sarà possibile esaurire la GM entro i tre anni e garantire a tutti i vincitori il posto che è stato loro promesso?

I docenti stanno già cercando un modo per autotutelarsi ma non dovrebbe essere lo Stato stesso a tutelare i prorpri cittadini, a valorizzarne le competenze e le professionalità, a garantirne la tutela dei diritti? I docenti stanchi”

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