Il vescovo: per insegnare religione occorre passione e aggiornamento

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“La religione cattolica non è una materia morta – come può essere il latino – ma viva”. È quanto affermato dal vescovo Gian Carlo Perego rivolgendosi agli insegnanti di religione dell’Arcidiocesi di Ferrara.

La religione è una “materia viva, fatta di idee ed esperienze nuove, di persone nuove, di parole nuove che offre una prospettiva di vita”.

Per questo, secondo il monsignore, “diventa importante non solo insegnarla, ma viverla questa esperienza religiosa cattolica. Se la insegniamo senza viverla rischiamo di comunicare qualcosa di vecchio, inutile, morto. Se la viviamo, l’esperienza religiosa cattolica comunica tutta la sua bellezza, la sua forza, la sua novità, la sua vita”.

“Questa attualità dell’insegnamento della religione richiede all’insegnante almeno cinque doti, come ricorda la nota dei vescovi italiani – riprende il vescovo Perego – capacità progettuale e valutativa, relazionalità, creatività, apertura all’innovazione, desiderio di ricerca e di sperimentazione. Tutto questo chiede da parte dell’insegnante di religione passione e aggiornamento, contro il rischio di un insegnamento ripetitivo, banale e inutile. Chiediamo al Signore, cari insegnanti, di aiutarci a mantenere vivi questa passione e il desiderio di novità e attualità, che fanno dell’insegnamento della religione un luogo per rendere ragione della nostra speranza. Così sia”.

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