Il tedesco scompare dalle scuole italiane. Studiamo solo spagnolo o diamo spazio alle altre lingue?

Di Lalla
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Laura Acciari – La lettera della collega Anna Coco è una drammatica testimonianza della profonda emarginazione didattica riservata allo studio della lingua tedesca, progressivamente sostituita dallo spagnolo; basti pensare che perfino in alcuni licei linguistici il tedesco non viene più insegnato. Il collega Michele Negro, nella sua lunga lettera, consiglia alla docente di tedesco di non fare il “salto della quaglia” ossia di non prendere in considerazione l’insegnamento dello spagnolo, se non “previo e doveroso aggiornamento”, perché a suo dire, i docenti di spagnolo sarebbero per la maggior parte “persone giovani e molto preparate”.

Laura Acciari – La lettera della collega Anna Coco è una drammatica testimonianza della profonda emarginazione didattica riservata allo studio della lingua tedesca, progressivamente sostituita dallo spagnolo; basti pensare che perfino in alcuni licei linguistici il tedesco non viene più insegnato. Il collega Michele Negro, nella sua lunga lettera, consiglia alla docente di tedesco di non fare il “salto della quaglia” ossia di non prendere in considerazione l’insegnamento dello spagnolo, se non “previo e doveroso aggiornamento”, perché a suo dire, i docenti di spagnolo sarebbero per la maggior parte “persone giovani e molto preparate”.

A  prescindere dal fatto che ci sono anche docenti di tedesco altrettanto giovani e preparati, che hanno frequentato la SSIS, come ha fatto la sottoscritta, superando un esame per soli 5 posti, mi chiedo se il collega Negro si renda conto che sta dispensando consigli ad una collega precaria da ben 17 anni, che ha riferito una situazione di probabile disoccupazione e di profondo disagio, peraltro condiviso da molti altri docenti, che dopo anni di studio, vedono scomparire senza motivo, la propria disciplina.

Vorrei sottolineare che la propensione allo studio dello spagnolo è determinata principalmente dal fatto che tale lingua è comunemente ritenuta dagli studenti, (a torto o a ragione) più facile del tedesco e del francese. Inoltre è opportuno ricordare, che l’importanza di una lingua non è determinata soltanto dai milioni di persone che la parlano, ma anche da altri parametri: culturali, economici e di organizzazione internazionale (Unione Europea). Questa comunque non è la sede idonea per affrontare un tema così complesso. Ogni disciplina, come ogni lingua ha la propria importanza e dignità, pertanto è auspicabile un maggiore rispetto tra docenti, nella speranza che il Ministero adotti direttive finalizzate ad una distribuzione equa dell’insegnamento delle principali lingue europee.

*docente precaria

Lingua tedesca nelle scuole italiane in estinzione. Passeremo tutti allo spagnolo?

E se tutti studiassimo spagnolo… che male c’è?

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