Il punto di vista del sindacato Sisa: Graduatorie, pensioni, 17 marzo, i soliti pasticci

Di Lalla
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SISA – Graduatorie ad esaurimento: Il SISA si batterà fino in fondo, affinché il diritto alla mobilità del personale docente sia rispettato nel diritto alla mobilità sancito dai trattati europei
Pensioni: sciopero dell’8 marzo contro il blocco degli scatti di anzianità
17 marzo: attenzione alla domanda di ferie!

SISA – Graduatorie ad esaurimento: Il SISA si batterà fino in fondo, affinché il diritto alla mobilità del personale docente sia rispettato nel diritto alla mobilità sancito dai trattati europei
Pensioni: sciopero dell’8 marzo contro il blocco degli scatti di anzianità
17 marzo: attenzione alla domanda di ferie!

Graduatorie ad “esaurimento” (nel vero senso della parola)
La Lega, tramite l’onorevole Pittoni, fa approvare in Senato un emendamento al decreto “Milleproroghe” che blocca per un anno le graduatorie. Ormai sembra proprio che l’attuale amministrazione sia alla disperazione e tenti i colpi di coda. Questo emendamento potrebbe però rivelarsi l’ennesimo boomerang per il MIUR, visto le numerose sentenze negative incassate ultimamente.

Inoltre i docenti dovranno presentare la domanda per le graduatorie d’istituto di I fascia nella sola provincia di appartenenza della graduatoria ad esaurimento (esempio: se un insegnante ha scelto la provincia di Roma nell’ultimo aggiornamento delle graduatorie, per forza dovrà richiedere l’inserimento nella graduatoria d’istituto di quella provincia). Naturalmente le code spariranno essendo stato dichiarato illegittimo l’intero comma 4 ter dell’art. 1 della Legge 134. Molti docenti che in questi anni hanno lavorato con le graduatorie d’istituto di un’altra provincia rispetto a quella della graduatoria ad esaurimento, rischiano di non insegnare per il prossimo anno.

Docenti inseriti nelle graduatorie ad esaurimento meridionali (e quindi sature) che sono stati assunti in questi anni, a tempo determinato, attraverso le graduatorie d’istituto di prima fascia, improvvisamente si troverebbero a spasso e senza più un posto di lavoro, con famiglie a carico, nella più totale disperazione. Questo perché in Italia c’è la Lega, un partito che non vuole insegnanti meridionali al Nord. Una vera follia, che ormai giudici e tribunali continuano a condannare con sentenze sfavorevoli al MIUR. Il SISA si batterà fino in fondo, affinché il diritto alla mobilità del personale docente sia rispettato nel diritto alla mobilità sancito dai trattati europei.

Pensioni
Con il blocco degli scatti d’anzianità, dal 1° gennaio 2011 al 31 dicembre 2013, la legge 122/2010 non permette di raggiungere economicamente i 40 anni di carriera. Ce ne vorranno 42 nella scuola, altrimenti i lavoratori, docenti e ATA, si troveranno con uno o due anni di anzianità in meno. Infatti il MIUR, in una nota, stabilisce che chi arriverà ai 40 anni in questo biennio, e quindi non gli verrà riconosciuto l’aumento economico, potrà restare in servizio anche oltre i 40 anni di carriera. Lavorare 42 anni e vedersene riconosciuti solo 40 è una vergogna. Una norma pazzesca e incostituzionale. Anche per questo motivo lo sciopero del SISA dell’8 marzo sarà un momento importante contro queste decisioni assurde e poco chiare.

17 marzo, attenzione alla domanda di ferie
Con un ritardo clamoroso il governo, vincendo le pressioni anti – italiane della Lega Nord, è riuscito a istituire la festa del 150° dell’unità nazionale, tuttavia senza copertura economica. Le manifestazioni per la festa verranno coperte con parte dei fondi stabiliti per le celebrazioni del 4 novembre, che, dopo la soppressione della festa, cadono la prima domenica di novembre. Per i lavoratori si stabilisce: “gli effetti economici e gli istituti giuridici e contrattuali previsti per la festività soppressa del 4 novembre non si applicano a tale ricorrenza ma, in sostituzione, alla festa nazionale per il 150/o anniversario dell’Unità d’Italia”.

Poiché il 4 novembre nella scuola non è mai stato pagato ma è una giornata di ferie da prendere nel periodo di sospensione delle lezioni, ciò significa che questa estate i colleghi, docenti e ATA, dovranno usufruire di un giorno in meno di vacanze, le quattro giornate soppresse diventano tre. I lavoratori dovranno ricordarsene al momento della compilazione della domanda di ferie, perchè altrimenti lo stato potrebbe in seguito rivalersi trattenendo il salario di una giornata.

Per altro da anni il SISA, cautelativamente, dopo la reintroduzione del 2 giugno, consiglia ai docenti di chiedere nella domanda di ferie di usufruire di tre e non quattro giornate soppresse (essendo oggi di fatto solo tre: Ascensione, Corpus Domini e 4 novembre). È vero che i sindacati concertativi hanno la responsabilità di aver lasciato nel contratto nazionale quattro e non tre giornate a disposizione dei lavoratori, nonostante una di questa sia stata reintrodotta e di conseguenza, ai sensi di legge, ne rispondono le parti sottoscrittrici del contratto e non certo i lavoratori, Tuttavia come sindacato abbiamo sollevato la preoccupazione che prima o poi l’amministrazione possa decidere di rivalersi e a tal fine consigliamo da sempre ai nostri iscritti di chiedere di usufruirne di tre giornate, che quest’anno diventano due.

Emilio Sabatino
Segretario nazionale

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