Il prof. rientra per un solo giorno e fa licenziare la supplente. Il Dirigente “cosa è venuto a fare?” Concorsi per assumere docenti del territorio

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La lettera circola sul web (non sappiamo se autentica o meno) ed è stata ripresa dal Corriere.it, a denuncia delle difficoltà dei Dirigenti Scolastici nell’assicurare la continuità didattica agli alunni che, anche dopo Natale, sono sottoposti ad un nuovo cambio insegnante.

Tutta “colpa” di quel prof. che, assente dal primo giorno di scuola è poi rientrato per un solo giorno, il 23 dicembre, per poi riassentarsi nuovamente dopo il periodo natalizio. Causando però il licenziamento della supplente e dunque mettendo nuovamente in moto la macchina della ricerca del nuovo supplente.

Perché un accaduto del genere fa storia sui quotidiani? Fermo restando il diritto del prof. a rientrare per un solo giorno e ad assentarsi nuovamente dopo la pausa natalizia (ci sono tutte le modalità per far sì che al supplente sia garantita la proroga o la conferma, come chiaramente indicato dalla normativa  Vacanze di Natale. Quando il supplente ha diritto a proroga o conferma del contratto)

la problematica dei supplenti che si avvicendano sulla stessa classe è comunque da mettere in evidenza perché si verifica spesso,  e molto spesso non per volontà dei docenti (perché non si parla piuttosto della pratica della nomina “fino all’avente diritto”?)

In ogni caso il Dirigente Scolastico – riporta il Corriere – ha apostrofato il docente con parole brusche ” Cosa ci è venuto a fare, nella nostra scuola, il 23 dicembre? ” “Lei forse non sa, non avendo, nonostante l’età, alcuna esperienza di scuola, che trovare un supplente è difficilissimo: nel suo caso, ci siamo riusciti, finalmente, il 2 dicembre. Abbiamo anche noi avuto una fortuna: quella di trovare una giovane docente, entusiasta e coinvolgente. Gli studenti erano contenti, i genitori confortati.”

Problematica che si ricollega alle polemiche di questi giorni per l’intesa stipulata tra Miur e sindacati per la deroga al vincolo triennale di permanenza nella provincia di immissione in ruolo, che ha già messo in allarme per la situazione che potrebbe venirsi a creare, con migliaia di docenti che produrranno domanda per rientrare nelle province del Sud. E a fronte di chi parla di “turismo dei docenti” , c’è anche chi invoca la “regionalizzazione” dei docenti. La Regione Veneto ha infatti emanato un comunicato in cui il Governatore Zaia afferma ”

‘unica buona scuola immaginabile è quella che deriverà dall’autonomia, dal diritto di scegliere sul territorio il meglio per chi su quel territorio insegna e studia”, ricollegandosi

alla proposta dell’assessore all’istruzione e formazione della Regione Veneto, Elena Donazzan, di

“concorsi organizzati su base regionale per assumere docenti e dirigenti preparati e del territorio, che siano in grado di garantire da subito continuità alle cattedre d’insegnamento, senza essere rimbalzati da un lato all’altro della penisola da complesse e astruse graduatorie e da cervellotici algoritmi ministeriali”.

L’articolo del Corriere.it

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