Il perchè dell’inutilità delle aree di sostegno

Di Lalla
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red – Pubblichiamo un resoconto della trasmissione radiofonica Ditelo a RGS sulle "aree di sostegno nella scuola superiore" del 10.07.2010; un articolo pubblicato sul Giornale di Sicilia Domenica 11 luglio 2010 riferito alla trasmissione "Ditelo a RGS" nella Cronaca di Palermo, i commenti delle docenti Liella Stagno, Mariuccia Guastella, Alida Bondì. Alla trasmissione sono intervenuti il Dott.

red – Pubblichiamo un resoconto della trasmissione radiofonica Ditelo a RGS sulle "aree di sostegno nella scuola superiore" del 10.07.2010; un articolo pubblicato sul Giornale di Sicilia Domenica 11 luglio 2010 riferito alla trasmissione "Ditelo a RGS" nella Cronaca di Palermo, i commenti delle docenti Liella Stagno, Mariuccia Guastella, Alida Bondì. Alla trasmissione sono intervenuti il Dott. Maurizio Gentile, responsabile dell’Ufficio H della Direzione Scolastica Regionale Siciliana, che ha definito la divisione in aree "un’aberrazione da abolire", e il Dirigente Scolastico Roberto Tripodi, presidente dell’Associazione scuole autonome della Sicilia il quale invece afferma che bisognerebbe cambiare il sistema di reclutamento, "perché arrivano docenti poco motivati. Occorrerebbe un comitato di valutazione che rimetta al centro lo studente".

 

Resoconto trasmissione "Ditelo a RGS" del 10.07.2010 (a cura di Liella Stagno)

Stamattina alle ore 7:40 c’è stata una trasmissione radiofonica sulla stazione radio 102.700. per parlare delle problematiche derivanti dalla divisione in aree del sostegno alla scuola superiore.
Sono intervenuti il Preside dell’ITI Volta Dott. Roberto Tripodi e il Dott. Maurizio Gentile responsabile dell’Ufficio H della Direzione Scolastica Regionale Siciliana, la collega Alida Bondì e anch’io.
Personalmente ho evidenziato due aspetti fondamentali: la professionalità dei docenti con tanti anni di servizio alle spalle mortificata per avvantaggiare docenti di "primo pelo" e, dunque, la assoluta mancanza di riguardo per il tanto decantato, ma assolutamente non rispettato, MERITO; e la conseguenziale ricaduta negativa di questo sugli alunni disabili.
E ho citato anche la positiva e recentissima risposta del MIUR alla interrogazione dell’On. Alessandra Siragusa, che per la prima volta si è mostrato favorevole e disponibile alla riunificazione delle aree di sostegno alla scuola superiore.
La collega Alida ha avuto ancor meno di me la possibilità di parlare anche se aveva tante cose, e tutte molto interessanti e pregnanti, da dire con argomentazioni impeccabili.
Purtroppo, non abbiamo avuto la possibilità di replicare a ciò che hanno detto il Preside Tripodi e il Dott. Gentile.
Ad es. a fronte del numero di cattedre citate non è stato specificato quante classi di concorso afferiscono alle 4 diverse aree di sostegno:
132 per AD03
– 1 per AD04
– 12 per AD01
25 per AD02,
o che la maggior parte dei posti di AD03 verranno assegnati ai docenti DOS (dotazione organica di sostegno) e ai docenti in assegnazione e utilizzazione provvisoria per cui per i precari ne rimarranno ben pochi, soprattutto tenendo conto della numerosità degli iscritti nell’area e degli altissimi punteggi proprio perché i docenti di area AD03 raramente riescono ad avere il ruolo sia sul sostegno
che sulla propria disciplina e, dunque, si staziona come precari per anni e anni accumulando punteggi assolutamente non paragonabili con quelli delle altre aree

E non è stato neanche detto che il lavoro dell’insegnante di sostegno viene svolto allo stesso modo su tutte le discipline e su tutte le aree avendo seguito tutti il medesimo corso di sostegno polivalente e multidisciplinare a prescindere da quale sia l’area in cui siamo stati inseriti e di cui nelle scuole non si tiene affatto conto, come sappiamo bene tutti e anche i Presidi e il Dott. Gentile.

Ringrazio ovviamente la giornalista, Alessandra Turrisi, per l’opportunità che ci ha dato, anche se i tempi stretti della trasmissione non hanno consentito un approfondimento del problema, comunque è stato importante parlarne anche in quella sede.

Il Preside Tripodi ha fatto venire fuori una situazione quasi di normalità o per cui i problemi dipenderebbero prevalentemente dalla incapacità dei docenti di sostegno per i quali addirittura servirebbe un comitato di valutazione.
Mi permetto di dissentire perché se siamo inseriti in graduatorie statali/provinciali è perché siamo stati già abbondantemente valutati attraverso concorsi o addirittura attraverso esami di accesso, in itinere e finali alle SSIS.
Quante volte dovrebbero essere valutati i docenti? La stessa cosa dovrebbe avvenire allora per i Dirigenti Scolastici.

Inoltre, sappiamo bene che non sono certo i docenti in AD03 che "utilizzano" gli alunni disabili per transitare presto nella propria classe di concorso, almeno in Sicilia.
Inoltre non si è parlato del fatto che non si tiene affatto conto del tipo di scuola nei quali gli alunni si iscrivono, infatti le scuole di tipo tecnico, professionale e artistico pullulano di docenti di area umanistica (ripeto almeno in Sicilia e in moltissime province d’Italia) nonostante l’area AD03 sia proprio quella tecnica, professionale e artistica e, dunque, osservando il DM 170 del 25/05/1995,
richiamato dal Dott. Di Stefano, quella che dovrebbe essere prevalente e che, invece, viene discriminata.

Cronaca di Palermo (pag. 31) dell’11 luglio 2010

Ditelo a RGS. Protestano gli insegnanti precari: abbiamo punteggi alti in graduatoria ma il metodo di assegnazione impedisce di ottenere un posto.

<<Le supplenze sono impossibili>> Alle superiori penalizzati gli incaricati di area tecnica Accuse gravi, che a Ragusa hanno portato a una denuncia in Procura, e che a Palermo vengono lanciate dai precari dell’area AD03, quella tecnica in cui ricadono 132 classi di concorso.

Alessandra Turrisi

Hanno punteggi alti in graduatoria, ma non riescono ad avere un incarico di docenza. Colpa del complicato metodo di assegnazione delle supplenze agli insegnanti di sostegno delle scuole superiori.

Una vicenda che contribuisce a lasciare nel precariato centinaia di docenti siciliani, i quali accusano le scuole di eccessiva discrezionalità e di distribuire gli studenti disabili all’interno delle quattro aree disciplinari (umanistica, scientifica, tecnica professionale artistica, psicomotoria) non secondo le necessità dell’alunno, ma per salvaguardare i posti di lavoro di alcuni insegnanti.
Accuse gravi, che a Ragusa hanno portato a una denuncia in procura, e che a Palermo vengono lanciate dai precari dell’area AD03, quella tecnica in cui ricadono 132 classi di concorso.
Questi docenti chiedono, anche con un gruppo su face book, l’istituzione di un’area unica di sostegno della scuola superiore.
<<Quest’anno – racconta Liella Stagno, intervenendo a Ditelo a Rgs – nonostante i miei 120 punti, la mia esperienza e professionalità acquisite sul’attività di sostegno, sono rimasta disoccupata e non ho potuto svolgere neanche un giorno di supplenza. Ho assistito all’attribuzione di incarichi e supplenze a docenti neo-specializzati con 20/30 punti, ma inseriti in altre aree, soprattutto quella umanistica, non tenendo conto degli indirizzi scolastici frequentati dagli alunni>>.

Stessa storia per Alida Bondì, con 112 punti e l’unica possibilità di lavorare in una scuola regionale.
<<Questo sistema ha una ricaduta negativa sugli alunni disabili>> sottolinea Liella Stagno, che annuncia di una recente risposta del ministero dell’Istruzione a un’interrogazione del deputato del PD, Alessandra Siragusa, in merito alla riunificazione delle aree di sostegno, da cui attingere per gli incarichi.

La divisione in aree viene definita da Maurizio Gentile, responsabile dell’ufficio H della Direzione scolastica regionale, <<un’aberrazione da abolire>>, ma difende l’operato dei gruppi di valutazione all’interno delle scuole, <<in cui sono presenti e hanno voce anche i genitori>>. E per chiarire spiega che dei 660 docenti assegnati ai 1378 alunni disabili a Palermo, <<220 sono di area umanistica, 201 di area tecnica, 132 scientifica e 105 psicomotoria>>.

Ma la maggior parte di quei 201 posti, replica la Stagno <<vengono dati a docenti in utilizzazione provvisoria e per i precari non resta niente>>.

Per il presidente dell’Associazione scuole autonome della Sicilia, Roberto Tripodi, invece, bisognerebbe cambiare il sistema di reclutamento, <<perché arrivano docenti poco motivati. Occorrerebbe un comitato di valutazione che rimetta al centro lo studente>>.

Ma proprio per limitare l’arbitrio da parte delle scuole, il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Guido Di Stefano, ha diramato una nota ai presidi in cui si ricordano i contenuti di un decreto ministeriale (170 del 1995), che prevede la ripartizione dei posti di sostegno in base ai profili dinamico-funzionali e ai piani educativi individualizzati, ma anche in relazione ai tipi di scuola frequentati dagli alunni disabili e alle materie di insegnamento dei docenti specializzati disponibili. *ALTU*)

Commento di Liella Stagno all’art. del Giornale di Sicilia.
Questa mattina Domenica 11 Luglio, è stato pubblicato sul Giornale di Sicilia un articolo nella Cronaca di Palermo a pag. 31 dedicata a Ditelo a RGS a completamento degli interventi fatti ieri sul problema delle aree di sostegno alla scuola superiore nella trasmissione radiofonica corrispondente. La giornalista, Alessandra Turrisi, è stata secondo me molto brava a mediare tra i vari punti di vista ma cercando di evidenziare il problema che non è di facile fruizione per chi non conosce i meccanismi di reclutamento dei docenti di sostegno alla scuola superiore.

In esso, ha riportato una frase del Dott. Maurizio Gentile, Responsabile dell’Ufficio H della Direzione Scolastica Regionale, perfettamente in linea con la nostra giusta esigenza di creare un’AREA UNICA SOSTEGNO SCUOLA SUPERIORE

"La divisione in aree è un’aberrazione da abolire", esigenza condivisa da moltissimi soggetti interessati alla problematica come ad es. il Dott. Salvatore Nocera Responsabile dell’area Normativo-Giuridica
dell’Osservatorio dell’A.I.P.D. (Ass. Italiana Delle Persone Down) sull’integrazione scolastica e attualmente vicepresidente della F.I.S.H. (Federazione Italiana per il Superamento dell’H.)
che in particolare ha scritto in un suo articolo: "Il criterio di assegnazione di tali aree è evanescente e si presta ai più diversi arbitri" frase, quest’ultima, che ho citato e commentato ieri quando ho iniziato il mio intervento nella trasmissione Ditelo a RGS.
Nell’articolo, inoltre, si cita l’interrogazione dell’On. Alessandra Siragusa e la recente risposta del MIUR alla stessa, anche se non è specificato che tale risposta è stata in senso favorevole alla riunificazione delle aree di sostegno e questo se non è la soluzione al problema, certamente è una cosa che va a favore del nostro progetto di legalità e giustizia distributiva nell’assegnazione degli incarichi di sostegno a vantaggio dei docenti e dei loro alunni.

Chiaramente il problema delle aree riguarda tutta Italia, ma Alessandra Turrisi ha messo in evidenza la problematica siciliana dove in particolare l’area AD03 è massacrata nell’attribuzione degli incarichi rispetto alla numerosità dei docenti inseriti in questo elenco-graduatoria nonché ai nostri altissimi punteggi.

So bene che ci sono alcune province dove altre aree sono penalizzate oltre a quella tecnica, professionale, artistica, ma proprio per questo l’unificazione delle aree dovrebbe essere il criterio da seguire per l’assegnazione degli incarichi e delle supplenze e ciò gioverebbe tanto ai docenti precari, perché potrebbero lavorare secondo il merito in base al loro punteggio e non in base a scelte discutibili e mai oggettive, che ai docenti di ruolo che rischiano di perdere la scuola in cui hanno lavorato e, dunque, i propri alunni proprio per il gioco delle aree che non tiene conto della continuità didattica, come lo stesso Dott. Nocera evidenzia. Sappiamo tutti d’altronde che nelle scuole delle aree non si tiene conto, e come ha detto bene una collega, Daniela Monteleone, che quest’anno è riuscita a prendere tardivamente addirittura a Dicembre, per il rotto della cuffia e rivendicandolo con forza, l’ultimo posto disponibile che era di area AD03 ma che, dicono per errore, era stato messo a convocazione
da parte dell’USP di Palermo in area AD02 umanistica, "le aree sono soltanto un semaforo rosso per accedere agli incarichi, semaforo che diviene verdissimo nelle scuole dove delle aree non si tiene più conto e i docenti di sostegno lavoriamo, a prescindere dall’area in cui siamo inseriti, su tutte le aree e su tutte le discipline e le famiglie spessissimo neanche conoscono l’area dei docenti assegnati ai loro figli, anche se viene detto che intervengono nella decisione dell’area. Spesso, invece, almeno a Palermo, come sappiamo bene e come sanno anche i Presidi e il Dott. Maurizio Gentile (per questo probabilmente parla di "aberrazione") l’area viene scelta mettendo una crocetta su una casellina piuttosto che su un’altra magari perché quel tal coordinatore ha deciso di favorire i docenti della medesima area a cui appartiene.

Lettera di Mariuccia Guastella, di Ragusa

La mattina del 10 luglio ho ascoltato la rubrica a Ditelo a RGS sulla disabilità e, in particolare, gli interventi sul sostegno ai disabili e le contraddizioni delle aree.
Intanto, grazie per la trasmissione e per la professionalità con cui è stata condotta dalla giornalista Alessandra Turrisi. Vorrei fare, però delle osservazioni.

Il Dirigente Scolastico Tripodi ha detto che nella scelta delle aree di sostegno non può esserci arbitrio da parte dei Presidi: la mia esperienza (insegno da 15 anni e da dieci nell’area tecnica) mi suggerisce il contrario; so di presidi che scelgono le aree sulla base di sollecitazioni esterne o per, a loro dire, una distribuzione equa, senza tenere conto della disabilità e del tipo di istituto, così come invece vorrebbe l’O.M.170/95.
Ancora Tripodi dice che alcuni docenti di sostegno sono poco motivati, circa il 20 % non sarebbe, secondo lui, all’altezza e che la scelta dei docenti di sostegno dovrebbe essere fatta da un comitato di valutazione interno alla scuola ecc.

La mia esperienza quindicinale mi fa chiedere: quanti sono gli insegnanti curriculari, poco motivati, che entrano in classe e con i loro metodi di spiegazione, verifiche orali e scritte, creano confusione e disordine mentale perfino agli alunni normodotati, figuriamoci agli alunni con disabilità?

La scelta degli insegnanti di sostegno fatta dal dirigente insieme ad un comitato di valutazione mi fa tremare perchè già so che molte scelte verrebbero fatte non seguendo criteri oggettivi, sulla base del curriculum del docente, ma su pressioni clientelari, raccomandazioni ecc. e qui ognuno potrebbe dire la sua.

Il dott. Maurizio Gentile nel suo intervento ha detto che su 660 posti di sostegno assegnati quest’anno nelle scuole superiori nella provincia di Palermo 220 sono stati attribuiti all’area umanistica, 201 all’area tecnica, 132 all’area scientifica e 105 all’area psicomotoria.

Premesso che il numero delle classi di concorso da cui provengono i docenti di sostegno è completamente diverso:
133 per l’area tecnica, 1 per la psicomotoria, 12 per la scientifica e 25 per l’umanistica non capisco come per il dott. Gentile sia stato normale assegnare 220 posti all’umanistica e 201 alla tecnica e così via.

Gli Istituti superiori nella provincia di Palermo ad indirizzo umanistico (liceo classico, liceo psicopedagogico, linguistico…) penso che siano di gran lunga inferiore e con un numero di alunni molto piccolo
rispetto a quelli iscritti nelle scuole tecniche, professionali (alberghiero, nautico, ragioneria, industriale, ecc….) e artistiche.

Ancora il dott. Gentile, ha detto che la scelta delle aree viene fatta da un gruppo di specializzati all’interno dell’istituto di cui fanno parte, oltre al preside, ai docenti di sostegno, medici ecc, anche alcuni genitori.

Vorrei precisare: quanto conoscono di aree i genitori dei disabili già frequentanti e quanto potrebbero influire sulla scelta di un’area piuttosto che un’altra quando per i ragazzi in ingresso si conosce appena la diagnosi e altre notizie in documenti trasmessi dalla scuola media, pieni di caselle con crocette?

Ai genitori interessa che i figli abbiano dei bravi docenti, professionali e possibilmente con maggiore esperienza nei problemi della disabilità, dunque gli anni di servizio sono sicuramente una garanzia di competenza acquisita sul campo, oltre che con la specializzazione conseguita, per gli alunni e le loro famiglie.

Grazie per la trasmissione radiofonica anche se mi sarei aspettata che dopo gli interventi di Tripodi e Gentile la parola venisse data ai due docenti di sostegno già prima intervistati per consentire loro
di replicare con argomentazioni stringenti a ciò che il Preside e il Responsabile dell’Ufficio H. avevano detto, così come sto facendo io in questa mia.

L’ideale sarebbe stato un contraddittorio fra le parti intervenute e ci auspichiamo che in seguito maggiore spazio possa essere dato a questa difficile e problematica situazione che penalizza tanti docenti
avvantaggiandone altri.

Per questo la soluzione è da ricercarsi nell’area unica di sostegno anche alla scuola superiore così come è già alla scuola media, dove tutti questi problemi non si verificano proprio perché i docenti ricevono gli incarichi in base al loro punteggio e non a discutibili aree.

Lettera di Alida Bondì, di Palermo

Spett.le Redazione e Gent.ma Dott.ssa Turrisi, Sabato 9 Luglio mattina io e Liella Stagno siamo intervenute nella vostra trasmissione radiofonica "Ditelo a RGS" relativa alle problematiche derivanti dalla suddivisione in aree del sostegno per la scuola superiore.

Avrei avuto molto da dire ma a causa dei tempi tecnici non ho potuto farlo…
Sono una docente laureata in Economia e Commercio, abilitata in discipline economico-aziendali (A017), specializzata nel sostegno e inserita in area AD03.
Con la mia laurea avrei potuto abilitarmi in matematica applicata (A048) o in geografia economica (A039) e specializzandomi nel sostegno sarei entrata a far parte dell’area scientifica (AD01) e con il mio punteggio attuale 112, avrei ottenuto sicuramente un incarico annuale dalle graduatorie provinciali di Palermo sin da settembre 2009.

Allora chiedo: sulla base della suddivisione in aree del sostegno avrei avuto competenze maggiori se mi fossi abilitata in una delle altre classi di concorso alle quali potevo accedere con la mia laurea? oppure avrei svolto lo stesso tipo di lavoro che svolgo nell’area tecnica dato che le mie conoscenze/competenze sono le stesse e il corso di sostegno polivalente e multidisciplinare è stato per tutti il medesimo a prescindere dalle nostre abilitazioni?

Inoltre, tutti noi docenti di sostegno sappiamo benissimo che quando riceviamo un incarico il nostro orario settimanale viene spalmato su tutte le discipline indipendentemente dalla nostra area di appartenenza.

Si tratta, dunque, di una suddivisione pretestuosa che non ha alcun fondamento didattico, perché se lo avesse con riferimento alle specifiche discipline che si insegnano nei diversi tipi di scuola, in applicazione dell’art. 3 comma 3 del D.M 25/05/95 n. 170 che il Dott. di Stefano ha riportato alla memoria dei Presidi, un docente di area tecnica AD03 avrebbe certamente maggiori competenze di un docente di area umanistica o psicomotoria per l’insegnamento in una scuola tecnica di discipline quali il diritto e l’economia o l’economia aziendale.

Invece le scuole tecniche, professionali e artistiche sono piene di colleghi delle altre aree e non certo per avvantaggiare i ragazzi diversamente abili.

Infine a commento di quanto detto da Dott. Gentile, che definisce come aberrante la suddivisione in aree, a proposito della ripartizione dei 660 posti di sostegno tra le 4 aree per il prossimo anno scolastico a Palermo non è stato specificato ad es. che i 105 assegnati all’area psicomotoria saranno sufficienti per arrivare quasi ad esaurire l’elenco AD04 e, dunque, docenti con 30/40 punti avranno un incarico perché in suddetto elenco vi accede una sola classe di concorso, mentre nell’area tecnica, professionale, artistica rimarranno disoccupati docenti con altissimi punteggi perché le classi di concorso che l’area AD03 contiene sono addirittura 132 e i docenti che vi sono inseriti sono enormemente più numerosi.

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