Il Ministro ombra dice sì agli albi regionali

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dp – Ce ne eravamo dimenticati, anzi pensavamo che non ci fossero più i ministri ombra dopo il tonfo di Veltroni, e invece dobbiamo fare ammenda e ammettere la nostra ignoranza e disinformazione. Ci siamo fatti ingannare, in fondo le ombre esistono solo quando splende il sole e di sole sulla scuola in questo periodo ne splende poco. E invece, il "ministro" Garavaglia continua a esercitare le sue non-funzioni di ministro e si dichiara favorevole alle graduatorie regionali, così come il "ministro ufficiale".

dp – Ce ne eravamo dimenticati, anzi pensavamo che non ci fossero più i ministri ombra dopo il tonfo di Veltroni, e invece dobbiamo fare ammenda e ammettere la nostra ignoranza e disinformazione. Ci siamo fatti ingannare, in fondo le ombre esistono solo quando splende il sole e di sole sulla scuola in questo periodo ne splende poco. E invece, il "ministro" Garavaglia continua a esercitare le sue non-funzioni di ministro e si dichiara favorevole alle graduatorie regionali, così come il "ministro ufficiale".

Le dichiarazioni sono state riportate su "Terra" in una intervista di Enrico Campofreda del 13 maggio 2010. In un passaggio dell’intervista si legge che "se il problema è garantire una continuità didattica siamo d’accordo, non è concepibile che un insegnante pensi di poter fare questo mestiere solo dietro casa. Come accade per altri statali l’incarico si ricopre per almeno cinque anni nella sede di destinazione", quindi si agli albi regionali

E infatti i docenti non ritengono di poter fare questo mestiere solo dietro casa, soprattutto quelli del sud che per trovare lavoro sono costretti a spostarsi nelle regioni del nord, e, soprattutto, le sue dichiarazioni si basano su falsi presupposti dal momento che la Fondazione Agnelli ha dimostrato che la continuità didattica non è a rischio in relazione ai movimenti da nord a sud, quindi da regione a regione, infatti i docenti trasferimenti da nord a sud nell’anno 2009/10 hanno riguardato appena il 2,5% di domande, con una soddisfazione di appena lo 0,6%: i docenti che nel 2009/10 si sono trasferiti da nord (Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Trentino, Veneto, Friuli, Emilia-Romagna) a sud sono stati 691. Il problema della continuità è invece legato al trasferimento da provincia a provincia in una stessa regione.

Forse il ministro ombra avrebbe dovuto differenziarsi dall’indirizzo del "ministro ufficiale" proponendo degli albi provinciale, se ha veramente a cuore il problema della continuità didattica.

Se vuoi leggere tutta l’intervista, vai a questa pagina

DDL Goisis, non solo graduatorie regionali

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