Il Comitato 296 e la sentenza di ‘incompetenza’ del TAR del Lazio in materia di graduatorie scolastiche

Di Lalla
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inviato da comitato296 padova – Gentile redazione di Orizzontescuola, gradiremmo che pubblicaste in modo più approfondito la notizia riguardante la recente sentenza del TAR del Lazio che si è dichiarato incompetente in materia di giurisdizione scolastiche, in particolar modo, in fatto di graduatorie scolastiche.

inviato da comitato296 padova – Gentile redazione di Orizzontescuola, gradiremmo che pubblicaste in modo più approfondito la notizia riguardante la recente sentenza del TAR del Lazio che si è dichiarato incompetente in materia di giurisdizione scolastiche, in particolar modo, in fatto di graduatorie scolastiche.

Vorremmo, inoltre, precisare il ruolo che ha avuto il Comitato per la tutela della 296 nel promuovere un ricorso che ora inizia finalmente a non far passare per scontata la questione dei trasferimenti.

Leggiamo che in queste ore avete reso noto il comunicato della CISL.

Gradiremmo però precisare che il ricorso è stato sostenuto e portato avanti soprattutto dai docenti del Comitato e, in seconda istanza, dalle avvocature di alcune regioni che si sono nel tempo aggiunte ad adiuvandum.

Riteniamo che maggiore attenzione dovrebbe essere posta su tale udienza, visto che riguarda il destino di circa 230 mila docenti.

Molto dubbia diventa infatti ora la situazione: il TAR si dichiara incompetente, ma perché, noi ci chiediamo, non lo ha fatto prima e lo fa soltanto ora?

Ad ogni modo: non bisogna scomodare Conan Doyle, per dedurre che a questo punto anche il commissario ad acta e gli inserimenti a pettine sulle graduatorie retrodatate non hanno più molto senso e pertanto riteniamo che questi stessi inserimenti vadano depennati, sia pure per una questione di correttezza e di rispetto di tutti i docenti ivi compresi quelli inseriti nelle ‘code’ con punteggi più alti dei ‘pettinisti’. Tali inserimenti vanno, non ultimo, depennati anche e soprattutto per consentire sonni tranquilli a quanti tra i docenti attualmente lavorano su posti ‘accantonati’ con contratto fino ad avente diritto e consentir loro di poter così firmare serenamente un contratto fino al 30 giugno o giù di lì. Vogliamo, infatti, pensare anche a loro e dimostrare di avere un minimo di rispetto per la figura del lavoratore?

Intanto continueremo ad andare avanti fino a quando la questione non si chiarisca una volta per tutte e ci auguriamo che un giorno i docenti italiani riescano ad avere dallo Stato e dai governi un trattamento tale che
li metta in condizione di potere evitare di spendere i propri risparmi in studi legali come pure in corsi di formazione a distanza per poter raggiungere l’agognato ruolo o comunque la tanto desiderata stabilità professionale.

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