I conti della serva dei precari della scuola

Di Lalla
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Comitato Precari Liguri della Scuola – Il mondo della scuola si attarda attorno ad inutili polemiche sulle prove INVALSI grazie alle quali riesce ad accedere alla ribalta mediatica, ma che sono inessenziali se viste all’interno del quadro generale di impoverimento della scuola pubblica per la quale si attende l’ultima tranche dei tagli previsti nel 2008 e che ne attende di nuovi come emerso a Ballarò nell’ormai celebre duetto Letta/Gelmini.

Comitato Precari Liguri della Scuola – Il mondo della scuola si attarda attorno ad inutili polemiche sulle prove INVALSI grazie alle quali riesce ad accedere alla ribalta mediatica, ma che sono inessenziali se viste all’interno del quadro generale di impoverimento della scuola pubblica per la quale si attende l’ultima tranche dei tagli previsti nel 2008 e che ne attende di nuovi come emerso a Ballarò nell’ormai celebre duetto Letta/Gelmini.

La Ministra annuncia 65.000/67.000 assunzioni di insegnanti (o di ATA e insegnanti). Subito i sindacati che le hanno contrattate se ne accreditano il merito. A latere, apprendiamo il dettaglio che saranno su base triennale.

Facciamo finta che questi numeri si riferiscano solo agli insegnanti (e che per gli ATA si aggiungano numeri in proporzione). Non è ancora del tutto chiaro, tanto è vero che le ultime indiscrezioni, addirittura, parlano dell’autorizzazione da parte del MEF di 10.000 assunzioni di docenti e 6500 ATA (http://www.orizzontescuola.it/node/15915), a fronte di una richiesta da parte del MIUR di 30.000 docenti e 37.000 A.T.A.

Vediamo questi risultati alla luce dei conti della serva.

Governo Berlusconi/Tremonti/Gelmini
Anno 2010: 10.000 assunzioni
Anno 2009: 8.000 assunzioni
Anno 2008: 25.000 assunzioni

Governo Prodi/Padoa Schioppa/Fioroni
Anno 2007: 50.000 assunzioni
(con piano triennale di 150.000 assunzioni).

Il totale delle assunzioni degli ultimi 4 anni è di 93.000
La media delle assunzioni annue degli ultimi 4 anni è di 23.250 assunzioni l’anno.

Si prospetta un triennio con 65.000 assunzioni.
La media di assunzioni annue che ne consegue è poco inferiore a: 22.000.

In soldoni, ciò che è lecito attendersi, fatte salve le fluttuazioni dettate dalle schizofrenie del sistema, è la mera copertura dei pensionamenti, senza incidere sul tema dell’organico di diritto e quello di fatto, ed è perfettamente in linea con quanto fatto negli ultimi anni.

Si noti che la somma delle assunzioni degli ultimi quattro anni, con quella dei possibili tre anni è la seguente: 93.000+65.000 = 158.000. Il risultato ci mostra il fatto che l’obiettivo di 150.000 assunzioni, promosso dal Governo Prodi/Padoa Schioppa/Fioroni è (se tutto va bene) raggiunto non già nei tre anni preventivati, ma in sette anni.

Risulta utile sottolinerare il fatto che *oggi* siano tra i 100 e i 150.000 i docenti assunti a tempo indeterminato con incarico annuale (dal 1 settembre al 30 giugno o al 31 di agosto), ai quali si sommano i cosiddetti "supplenti temporanei". Sono tra i 200 e i 300.000 gli insegnanti iscritti alle Graduatorie ad Esaurimento (non "turisti dell’istruzione", ma personale con un curriculum specializzato e orientato all’insegnamento).

Ciò che viene servito sul tavolo dei precari della scuola, in conclusione, è un misero brodino.

Occorre infine ricordare che il taglio in tre anni di 150.000 persone lavoratrici della scuola ha ritardato la stabilizzazione dei "precari storici", ma soprattutto è ricaduto in percentuale significativa sulle generazioni più fragili, quelle giovani, sotto forma di mancate assunzioni.

Per superare questo problema davvero, ci pare sia necessario promuovere le seguenti iniziative:

-) Un insegnante precario che lavori con contratto annuale (dal 1 settembre al 30 giugno o al 31 agosto) deve percepire il 30% dello stipendio in più, maturare gli scatti stipendiali ed essere pagato 12 mesi su 12 (senza doversi vedere riconoscere questi diritti adendo per via legale).

In questo modo sarà lo Stato ad attivarsi per ridurre il precariato patologico entro quello fisiologico dettato dalle rigidità del sistema e il lavoratore precario potrà accendere mutui, mettere soldi da parte per i tempi grami, essere ricompensato per il lavoro da tappabuchi che svolge al servizio della collettività. In particolare il MEF, in Europa, non si nasconderà dietro il dito dell’"organico di diritto e organico di fatto", perché dovrà spiegare in quella sede le motivazioni in base alle quali rinuncia a stabilizzare personale necessario, facendosi scudo di formalismi nominalistici.

-) Un insegnante precario assunto per il terzo anno consecutivo, deve vedere trasformato il proprio contratto a tempo indeterminato, come prevede la normativa europea, recepita da quella italiana, sulla quale in questo periodo si operano vergognosi tentativi di modifica a posteriori.
Nel caso questo insegnante non fosse abilitato, occorrerebbe un percorso abilitante ad hoc.

In questo modo sarà lo Stato ad attivarsi per ridurre il precariato patologico entro quello fisiologico dettato dalle rigidità del sistema e il comportamento responsabile e virtuoso dello Stato sarebbe di esempio per tutti!

Parimenti, e responsabilmente, le parti sociali dovranno convenire su progressivi allentamenti di quegli irrigidimenti che rendono poco attraente un’assunzione a tempo indeterminato, ad esempio come segue:

-) maggiore libertà di riallocazione dei docenti soprannumerari, da riversare anche nelle province vicine, o entro un’ora di viaggio con mezzi pubblici sulle direttrici possibili dalla provincia di lavoro (fanno fede gli orari dei treni).

-) possibilità di completamenti orari, o di riallocazione, su materie diverse da quella di assunzione, per le quali il docente è abilitato o titolato ad insegnare.

-) utilizzo degli insegnanti soprannumerari presso gli uffici scolastici provinciali e regionali, da anni svuotati (fino a due terzi del personale) dal mancato turnover.

http://precariliguria.blog.kataweb.it

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