I 36 mesi di servizio nella scuola non hanno mai dato in automatico il diritto al ruolo. Lettera

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Inviato da Luca Gallo – Sembra che ormai nella scuola tutti possono reclamare e fornire motivazioni più o meno valide per la propria causa.

Mi riferisco al personale supplente con 36 mesi di sevizio che reclama a gran voce una fase transitoria per la propria stabilizzazione.

Oggi certo è più facile grazie ad internet e ai social far sentire la propria voce e ribadire le proprie rivendicazioni rivolgendosi direttamente agli addetti ai lavori, ma ricordo che nella scuola i 36 mesi di servizio non hanno mai rappresentato una garanzia assoluta per essere assunti, anche perchè chi raggiunge i 36 mesi l’ anno prossimo o tra due anni si riproporranno le stesse motivazioni della protesta di oggi?

Le supplenze nella scuola sono fisiologiche, anche quelle su cattedre vacanti, tra breve ci sarà un concorso per la secondaria che sarà una grande occasione sia per i precari che per i neolaureati, credo anche che chi ha del servizio sarà avvantaggiato e le commissioni sapranno valorizzare e tenere conto l’ esperienza maturata che deve però passare attraverso una selezione pubblica così come è stato per il concorso del 2012 e del 2016, per il concorso 2018 per abilitati, la cosiddetta “fase transitoria”, stendiamo un velo pietoso in attesa del giudizio di legittimità della corte costituzionale.

Per correttezza è bene ricordare che i veri precari storici nella scuola sono coloro che di anni di precariato alle spalle ne hanno anche dieci o quindici, persone laureate, abilitate e che ancora permangono in G.I. dopo che hanno chiuso le GAE, che ritengo personalmente la causa di tutti i mali.

Prendiamo ad esempio il percorso per specializzarsi sul sostegno, be non vi sembra un vero e proprio concorso, con costi assurdi, poi una volta concluso il corso anche lì bisogna aspettare cosa altro si inventeranno per l’ accesso al ruolo tra GRAME, FIT, etc..

Per cui basta con la pretesa di volere il posto fisso solo per il fatto di aver lavorato alcuni mesi da supplenti, non è così per le forze dell’ ordine e non è così per altri settori della pubblica amministrazione, basta anche con i ricorsi che hanno visto ottenere il ruolo chi meno se l’è sudato sia da concorso che da inserimento in GaE di persone con il solo diploma itp.

Credo infine che tanto sia stato concesso con una quota riservata e la valorizzazione del punteggio, tenendo conto a mio avviso che le commissioni terranno conto di chi già ha lavorato, i posti ci sono, e tanti soprattutto al nord, soprattutto nei prossimi anni per via dei pensionamenti, i concorsi saranno ravvicinati, certo bisognerà prepararsi, ma un minimo di qualità la vogliamo considerare oppure no, anche perchè dopo i 36 mesi nella scuola è vero che non c’ è una norma unica che disciplina il reclutamento ma è vero anche che hai sempre la possibilità di lavorare a prescindere dalla preparazione specifica di chi ha ricoperto tale incarico.

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