Graduatorie: subito la Gelmini interrogata alla Camera

Di Lalla
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ANIEF – Presentata da 30 deputati del Pd-IdV un’interpellanza urgente, primo firmatario, on. A. Russo, dopo la denuncia dell’Anief sulla incostituzionalità della norma inserita nel mille-proroghe. La mattina del 17, la diretta su web tv della Camera.

ANIEF – Presentata da 30 deputati del Pd-IdV un’interpellanza urgente, primo firmatario, on. A. Russo, dopo la denuncia dell’Anief sulla incostituzionalità della norma inserita nel mille-proroghe. La mattina del 17, la diretta su web tv della Camera.

Il testo dell’interpellanza

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, per sapere – premesso che:

la Corte costituzionale con la sentenza n. 41 del 9 febbraio 2011 ha cancellato l’articolo 1, comma 4-ter, del decreto-legge n. 134 del 2009 per la violazione dell’articolo 3 della Costituzione, rendendo in executivis le ordinanze di commissariamento disposte dai giudici del Tar Lazio, ex plurimis le nn. 5140, 5141, 5142, 5143, 5144, 5145, 5146, 5147, 5148, 5149 e 5150 R.G. del 2009, su ricorsi presentati dall’Anief per l’inserimento a pettine e non in coda nelle province aggiuntive scelte dai docenti inseriti nelle graduatorie e per il trasferimento a pettine in altra provincia;

la nota del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca protocollo n. AOODGPER./1999 del 17 febbraio 2010 a firma del direttore generale, dottor Luciano Chiappetta, faceva esplicito riferimento alla sospensione delle ordinanze del TAR Lazio sopra indicate, sospensione che l’ordinanza n. 41 del 9 febbraio 2011 ha di fatto revocato, riconoscendo pertanto piena e immediata efficacia ai provvedimenti di commissariamento del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca sopra citati che hanno acquisito l’autorità del giudicato cautelare;

il contratto collettivo nazionale integrativo sulla mobilità e il Contratto collettivo nazionale integrativo sulle utilizzazioni e sulle assegnazioni provvisorie, rispettivamente del 16 febbraio e del 16 luglio 2010, garantiscono per l’anno scolastico 2010-2011 al personale docente di ruolo il diritto al trasferimento da un’istituzione scolastica all’altra, anche tra regioni e province diverse, mentre la direttiva comunitaria 1999/70/CE sancisce la parità di trattamento tra personale a tempo determinato e personale a tempo indeterminato;

diversi atti di sindacato ispettivo presentati da deputati del Partito Democratico (interrogazioni a risposta in Commissione n. 5-01418 di giovedì 14 maggio 2009,
seduta n. 177, n. 5-01622 di lunedì 13 luglio 2009,
seduta n. 201, n. 5-01684 di lunedì 27 luglio 2009,
seduta n. 209, n. 5-02192 di mercoledì 9 dicembre 2009,
seduta n. 255, n. 5-0336 del 30 luglio 2010) hanno sollecitato e invitato più volte il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, fin dalla pubblicazione delle graduatorie per l’anno scolastico 2009-2010, a garantire il trasferimento da una provincia all’altra del personale docente precario nel rispetto di quanto previsto dalla legge 3 maggio 1999 n. 124, articolo 1, comma 6, della legge 20 agosto 2001, n. 333, articolo 1, comma 1 e dalla legge 4 giugno 2004, articolo 1, comma 4, e a rispettare le ordinanze cautelari emesse dall’autorità giudiziaria;
non risulta ancora ultimato il piano di 150.000 immissioni in ruolo voluto dal precedente Governo di centro-sinistra con l’approvazione della legge n. 296 del 2006;

al contrario, l’attuale Governo ha previsto tagli di 87.000 posti di personale docente con il decreto-legge n. 112 del 2008;

tali decurtazioni hanno provocato un drastico malfunzionamento della scuola, una grave discontinuità didattica a detrimento dell’apprendimento dei ragazzi e una profonda incertezza in tutti gli operatori del settore dell’istruzione;

nel comparto scuola non sembra applicato quanto previsto dal decreto legislativo n. 368 del 2001, in ottemperanza all’accordo quadro comunitario sui rapporti di lavoro a tempo determinato e sulla stabilizzazione del personale a tempo determinato con tre anni di contratto anche non consecutivi, come disciplinato dalla direttiva dell’Unione europea n. 1999/70/C -:

quali iniziative intenda predisporre per riformulare le graduatorie ad esaurimento del personale docente;
quali iniziative intenda predisporre per consentire il trasferimento in altra provincia all’atto del prossimo aggiornamento biennale delle graduatorie ad esaurimento previsto dalla legge n. 296 del 2006, in ottemperanza alla sentenza della Corte costituzionale che ripristina la normativa vigente in materia;
quali iniziative intenda promuovere, a garanzia della valorizzazione della professionalità del personale precario della scuola, in particolare già presente in posizione utile nelle medesime graduatorie e che ha prestato servizio negli scorsi anni, per consentire la copertura con contratto a tempo indeterminato di tutti i posti vacanti e disponibili, la stabilizzazione prevista già dalla normativa italiana e comunitaria del personale scolastico, e un nuovo massiccio piano di immissioni in ruolo.
(2-00970)
«Antonino Russo, Siragusa, Leoluca Orlando, Colombo, Ghizzoni, Rugghia, Pes, Samperi, Lulli, Veltroni, Pedoto, Calvisi, Zamparutti, Farina Coscioni, Maurizio Turco, Merloni, Bernardini, Beltrandi, Iannuzzi, Sarubbi, Bachelet, Schirru, De Pasquale, Melandri, Lo Moro, Di Giuseppe, Favia, Cambursano, Di Stanislao, Paladini, Piffari, Aniello Formisano, Zazzera, Evangelisti, Palagiano, Barbato, Palomba, Cimadoro, Rota, Mecacci, Trappolino, Martella».

La dichiarazione dell’on. Russo

MILLEPROROGHE, GRADUATORIE SCUOLA, RUSSO (PD): “BLOCCO DELLE GRADUATORIE IRRAGIONEVOLE”

“Il blocco delle graduatorie contenuto nel milleproroghe, approvato dal Senato, con il voto di fiducia, riconferma la norma "irragionevole", voluta dalla Lega, e non tiene in alcuna considerazione quanto autorevolmente sancito dalla Consulta, che ha dichiarato l’illegittimità del comma 4-ter dell’articolo 1 del decreto legge 134/2009 per ‘palese irragionevolezza’  ”. Lo dice l’on Tonino Russo (Pd), componente della commissione Cultura della Camera, che ha presentato un’interpellanza urgente al ministro dell’Istruzione, che verrà discussa domani nell’Aula di Montecitorio. L’interpellanza è stata sottoscritta da numerosi parlamentari del Pd e dell’Idv, per chiedere come il ministro Gelmini intenda rispettare la pronuncia della Consulta, che ribadisce il criterio meritocratico per la formulazione delle graduatorie del personale docente.

“Spiace riscontrare – prosegue Russo (Pd) – che questo emendamento, voluto dalla Lega, al fine di penalizzare i docenti meridionali sia stato votato dai senatori siciliani della maggioranza, che come spesso accaduto in questa Legislatura, anche quando dalla loro hanno una sentenza della Corte Costituzionale, non sanno andare oltre il ruolo di servitori di un governo antimeridionalista, ostaggio della Lega”.

“Alla luce della sentenza della Corte Costituzionale – dichiara il deputato democratico – le graduatorie vanno riformulate: ai docenti va riconosciuta la professionalità acquisita ed il diritto al trasferimento da una provincia ad un’altra”.

“La sonora bocciatura inflitta dalla Consulta alla Gelmini non è servita da lezione: intende perseverare nell’errore e ignorare quanto autorevolmente sancito nella sentenza”.

“Dopo la Corte Costituzionale – si chiede – a chi dovrebbero rivolgersi i docenti per vedersi riconosciuti i propri diritti costituzionalmente sanciti? Confidiamo – conclude Russo – che la Gelmini, almeno questa volta, ritrovi il buon senso e che il Governo, alla Camera faccia marcia indietro per dare piena attuazione alla sentenza”.

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