Graduatorie: accantonamenti e giurisdizione, chi la conta giusta?

Di Lalla
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di Vincenzo Brancatisano – Inserimenti a pettine e accantonamenti, si intensifica il caos e s’inaspriscono le polemiche dopo la sentenza del Tar Lazio che s’è spogliata, come ampiamente previsto, del difetto di giurisdizione sulla questione. E mentre i sindacati tradizionali sembrano disinteressarsi di una questione che coinvolge un buon numero di docenti precari rimasti nel limbo di una vivace vertenza, prosegue il botta e risposta tra l’Anief, che canta vittoria per una sentenza che sembra invece negativa e il senatore Mario Pittoni, che vede nel pronunciamento solo effetti non positivi per gli interessati che a questo punto confidano in una schiarita.

di Vincenzo Brancatisano – Inserimenti a pettine e accantonamenti, si intensifica il caos e s’inaspriscono le polemiche dopo la sentenza del Tar Lazio che s’è spogliata, come ampiamente previsto, del difetto di giurisdizione sulla questione. E mentre i sindacati tradizionali sembrano disinteressarsi di una questione che coinvolge un buon numero di docenti precari rimasti nel limbo di una vivace vertenza, prosegue il botta e risposta tra l’Anief, che canta vittoria per una sentenza che sembra invece negativa e il senatore Mario Pittoni, che vede nel pronunciamento solo effetti non positivi per gli interessati che a questo punto confidano in una schiarita.

Con un comunicato diffuso nei giorni scorsi l’associazione Anief aveva ammesso che “il Tar Lazio si priva della giurisdizione” ma aveva precisato che il tribunale amministrativo “salva gli effetti processuali e sostanziali (ordinanze cautelari e commissariali) se il ricorso sarà riproposto al giudice del lavoro entro tre mesi, quando sarà emesso un giudizio che dovrà tenere contro della sentenza del giudice delle leggi in subiecta materia”.

Aveva inoltre aggiunto che “tutti i ricorsi oggetto delle decisioni prese il 24 gennaio 2012 dai giudici del Tar Lazio, saranno depositati nei prossimi giorni presso il giudice ordinario su istanza dei ricorrenti che sono stati già convocati per la firma del mandato da parte dei legali Anief individuati nel territorio”.

Non si fa attendere il capogruppo Lega Nord in Commissione Istruzione del Senato, già noto per aver cercato inutilmente di impedire con vari progetti di legge l’inserimento a pettine di tanti docenti che invece si sono poi avvalsi del diritto al trasferimento di provincia riconosciuto loro anche dalla Consulta.

Un successo che non ha coinvolto però i tanti colleghi rimasti nel guado giudiziario dei posti accantonati.

“Come da noi a suo tempo preannunciato – spiega Pittoni – il Tar del Lazio ha finalmente dichiarato il difetto di giurisdizione del Giudice amministrativo sulle graduatorie degli insegnanti precari. E attenzione che sui posti accantonati, le cose non stanno affatto nei termini dell’ultimo comunicato dell’Anief, che pretenderebbe l’immediato inserimento in ruolo dei suoi ricorrenti”. Peraltro, i posti accantonati secondo Pittoni sarebbero “meno di 1.500 per meno di 500 ricorrenti, per cui più di 1.000 posti saranno in ogni caso assegnati sulle vecchie liste”.

Pittoni ammette che “al momento restano ferme le misure cautelari assunte dal Tar”, ma aggiunge che “come prevede l’art. 11 comma 7 del D.Lgs.vo 156/2010, che l’associazione si guarda bene dal citare, gli interessati ne devono chiedere conferma entro 30 giorni al Giudice ordinario che sceglieranno di adire”.

Ne consegue che, sempre stando al parere di Pittoni “se le riassunzioni interverranno nei 90 giorni cui fa riferimento l’Anief, le misure cautelari assunte dal Tar perderanno i loro effetti”.

Resta inoltre da vedere, insiste il senatore, “se e quali statuizioni il Giudice ordinario riterrà di assumere, visto che altro è l’inserimento in graduatoria disposto con riserva dal Tar per il tramite del Commissario ad acta, altro è disporre l’immissione in ruolo del singolo”.

E di conferimento di supplenze, “neanche parlarne – insiste Pittoni – visto che le graduatorie 2009/2011 hanno ormai cessato di produrre effetti”.

Sempre in riferimento all’ultimo comunicato dell’Anief, sottolinea Pittoni che “la circostanza per cui, in pedissequa applicazione dell’art.11 comma 2 del Codice del processo amministrativo, il Tar ha fatto salvi gli effetti sostanziali e processuali della domanda è scarsamente significativa, poiché questi ultimi sono essenzialmente da ricollegare all’impugnativa del D.M. e delle graduatorie. Gli interessati, se riterranno di riassumere i giudizi innanzi al Giudice ordinario, certamente non sono destinati a trarre alcun giovamento dall’annullamento della norma del D.M. concernente le modalità di formazione delle graduatorie”.

Sempre a voler ammettere, conclude l’esponente della Lega, “che il giudice ordinario intenda occuparsi del predetto provvedimento piuttosto che dei provvedimenti che ne sono seguiti, ossia graduatorie e immissioni in ruolo o supplenze”.

Le prese di posizione sugli accantonamenti si inseriscono a pieno titolo nel caos che sta per sconvolgere per l’ennesima volta le graduatorie cosiddette a esaurimento, in via di riapertura per far posto ad altri 23.000 abilitati che vantano diritti di vario genere.

Anche i prof appartenenti alle categorie protette, i riservisti, stanno premendo per far valere fin da subito le riserve riconosciute in epoca successiva alla chiusura delle liste.

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