Governo dà picche ai precari siciliani, ma non ai piemontesi

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Doccia fredda. Ieri il sottosegretario Pizza, durante l’incontro con i rappresentati della regione sicilia ha chiaramente negato, secondo quanto riferito da Barbara Evola, "portavoce dei precari della scuola in lotta di Palermo", in un comunicato inviato in redazione, "la possibilità di un aumento di organico, perchè non c’è alcuna possibilità di intervenire sui tagli, né alcun margine di intervento sulla riforma della scuola. L’unica misura tampone possibile rimangono il salva-precari e i progetti regionali".

Doccia fredda. Ieri il sottosegretario Pizza, durante l’incontro con i rappresentati della regione sicilia ha chiaramente negato, secondo quanto riferito da Barbara Evola, "portavoce dei precari della scuola in lotta di Palermo", in un comunicato inviato in redazione, "la possibilità di un aumento di organico, perchè non c’è alcuna possibilità di intervenire sui tagli, né alcun margine di intervento sulla riforma della scuola. L’unica misura tampone possibile rimangono il salva-precari e i progetti regionali".

"Penso che anche sul precariato della scuola, attraverso un’intesa forte con la regione Sicilia, il governo riesca a riparare almeno in parte al problema". Sono state queste le dichiarazioni dell’On Pizza a margine dell’incotro avvenuto ieri e riportate da alcune testate online. Ma ha anche aggiunto aggiunto l’intenzione di "far leva sul turn over progressivamente per assorbire queste sacche, soprattutto in una regione come la Sicilia colpità più di altre dalla recessione economica"

Un’affermazione non definita nei contorni che lascerebbe intendere una maggiore attenzione nella distribuzione dei posti destinati alle immissioni in ruolo dei prossimi anni

Sono comunque affermazioni che scontentano i precari, i quali non sono intenzionati a smettere la protesta e lascia sulle spalle della Sicilia l’onere di farsi carico dei tagli decisi centralmente attraverso l’uso delle risorse destinate allo sviluppo, i fondi FAS.

Un atteggiamento, quello del governo centrale, ingiustificato nei confronti di una regione a statuto autonomo, dal momento che, come sottolineato dal Governatore Lombardo nella lettera inviata al ministro Gelmini, le determinazioni statali hanno interferito con competenze proprie della regione, ledendo un principio costituzionale. E il tutto alla vigilia, forse, del varo della riforma federale.

Strano come, però, al Piemonte siano stati concessi posti in deroga contro i tagli con 240 posti tra sostegno e Ata, come riferito dalla Stampa edizione Torino. O in Toscana il Governo si sia impegnato ad un aumento del tempo pieno

A quanto pare le riforme e i tagli non posso essere derogati in base alla regione richiedente

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