I giovani diplomati sono soddisfatti dei loro docenti, ma la metà non rifarebbe lo stesso percorso di studi

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GB – Oggi a Roma, AlmaDiploma, associazione di scuole nata sul modello AlmaLaurea, ha presentato al convegno “Orientamento e prospettive per i diplomati” (Ministero dell’Istruzione – Roma –  6 dicembre 2013) il nuovo Rapporto su 48.272 diplomati a luglio 2013 .

L’indagine, come si è detto, ha coinvolto 48.272 diplomati a luglio 2013 di 347 Istituti scolastici aderenti ad AlmaDiploma, in particolare di Lazio, Puglia, Lombardia, Emilia Romagna, Liguria.

GB – Oggi a Roma, AlmaDiploma, associazione di scuole nata sul modello AlmaLaurea, ha presentato al convegno “Orientamento e prospettive per i diplomati” (Ministero dell’Istruzione – Roma –  6 dicembre 2013) il nuovo Rapporto su 48.272 diplomati a luglio 2013 .

L’indagine, come si è detto, ha coinvolto 48.272 diplomati a luglio 2013 di 347 Istituti scolastici aderenti ad AlmaDiploma, in particolare di Lazio, Puglia, Lombardia, Emilia Romagna, Liguria.

Nel rapporto si evidenzia come ancora oggi  82 immatricolati su cento provengono da famiglie i cui genitori non hanno esperienza di studi universitari e 17 immatricolati su cento abbandonano nel corso del primo anno di università. E viene confermato anche che, se tornassero ai tempi dell’iscrizione alla scuola superiore, 55 diplomati su cento ripeterebbero lo stesso corso, ma 44 su cento cambierebbero l’indirizzo di studio e/o la scuola. Infine, soltanto il 30% dei giovani di 19 anni si iscrivono all’Università.

Il rapporto mette in luce diversi aspetti, tra cui il contesto familiare di provenienza dei diplomati 2013, la riuscita negli studi superiori, le opinioni degli studenti sulla scuola. L’80% dei diplomati è soddisfatto della competenza dei docenti, il 74% della chiarezza espositiva e il 65% della loro capacità di valutazione, con però solo l’11% decisamente soddisfatto. Il 74% dei diplomati è soddisfatto della disponibilità al dialogo, con un quarto degli studenti che non hanno dubbi sull’apertura all’ascolto dei professori.

Alla vigilia della conclusione degli studi secondari superiori 50 diplomati su cento intendono solo studiare, 8 intendono coniugare studio e lavoro, 22 intendono solo lavorare e 16 sono incerti sul loro futuro. La quota dei diplomati incerti sul proprio futuro prossimo è particolarmente elevata (25 per cento) tra i tecnici, seguiti dai professionali (20 per cento) e dai liceali (assai distanziati: solo 8 su 100).

Il Rapporto sui diplomati 2013 prende in considerazione gli studenti che hanno partecipato a due rilevazioni: AlmaDiploma e il percorso di orientamento AlmaOrièntati. Un’analisi che fa emergere i punti di forza dei diplomati – sono 28.689 quelli coinvolti – e le loro preferenze circa le materie di studio universitarie e le caratteristiche della futura attività lavorativa ipotizzabile.

Nel complesso i giovani appaiono molto attratti dal viaggio: all’82 per cento di questi “piacerebbe girare il mondo”. La ricerca del viaggio, che può rappresentare una fonte di crescita personale e professionale, li porta anche ad essere maggiormente propensi a fare “esperienze diverse” (78 per cento) e a comprendere maggiormente “le regole degli ambienti in cui si trovano” (81 per cento). Gli studenti risultano però poco propensi a “concentrarsi sullo studio senza farsi distrarre da altro” o a “studiare con regolarità anche le materie non gradite” (rispettivamente il 19 e il 25 per cento). Il 73 per cento dei diplomati “sa con certezza cosa non vorrebbe più studiare”, ma solo il 52 per cento “ha scoperto quali materie di studio gradisce veramente”. Per quanto riguarda il valore attribuito alla formazione, in gran parte concordano pienamente sul fatto che “è necessario continuare a formarsi per tutta la vita” (77 per cento) e che “una formazione elevata aumenta le opportunità occupazionali” (65 per cento), ma sulla possibilità che il “reddito cresca al crescere del titolo di studio” gli scettici sono più numerosi dei concordi.

sintesi del rapporto

 

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