Giannini, i Presidi ci chiedono di non essere lasciati da soli

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Pubblichiamo il post pubblicato su Facebook dal Ministro Giannini.

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L'aggressione subita dalla preside Lamberti a Milano è un atto di violenza che colpisce non solo la nostra dirigente, ma tutta la scuola.

Non è accettabile violare così il luogo a cui affidiamo ogni giorno la formazione e la crescita umana dei nostri figli e dove ogni giorno i nostri insegnanti si impegnano per educarli, per farne uomini e donne consapevoli e naturalmente inclini alla legalità, al rispetto e all'inclusione.

Si tratta di un fatto gravissimo, che va condannat o senza indugi. Ma è un fatto che impone anche una riflessione. Come cittadini, come genitori, come amministratori della cosa pubblica. I presidi milanesi e con loro, idealmente, i presidi di tutta Italia ci chiedono di non essere lasciati soli. Lo chiedono al loro Ministro, ma, lasciatemelo dire, lo chiedono alla loro comunità e alla società italiana, di cui la scuola è il centro.

L'episodio di Milano ci dice con chiarezza che serve una nuova alleanza fra scuola e famiglia, fra scuola e cittadinanza. Quando nella Buona Scuola parliamo di istituzioni scolastiche collegate al territorio è proprio questo l'obiettivo che ci poniamo: rendere la scuola la comunità di tutti, un centro civico aperto. È questa la rivoluzione culturale di cui abbiamo bisogno, la nostra ricetta per ridare alla scuola la sua centralità.

Per raggiungere l'obiettivo non bastano le leggi, non bastano le parole dei Ministri e non basta neppure aumentare semplicemente risorse e personale, come pure stiamo facendo con la nostra riforma. Serve la collaborazione di tutti. Serve che tutti comprendano che la scuola non appartiene al Ministero, al governo, ai dirigenti, agli insegnanti, agli studenti. Appartiene a ciascuno di noi e ciascuno di noi deve averne cura e rispetto.

Ad Anna Lamberti, la nostra dirigente, rivolgo la nostra solidarietà e la nostra vicinanza. E le prometto: a scuola nessuno dovrà restare solo.

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