Gelmini: No al contratto unico previsto nel Jobs Act

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Mariastella Gelmini, vicecapogruppo Vicario alla Camera per FI, ha scritto una nota che contesta il contratto unico previsto nel Jobs Act.

“I tempi del governo non coincidono con i tempi della crisi che sta divorando le piccole imprese, i commercianti come gli artigiani e interi settori dei servizi.

Mariastella Gelmini, vicecapogruppo Vicario alla Camera per FI, ha scritto una nota che contesta il contratto unico previsto nel Jobs Act.

“I tempi del governo non coincidono con i tempi della crisi che sta divorando le piccole imprese, i commercianti come gli artigiani e interi settori dei servizi.

Renzi deve accorciare i tempi delle risposte. La protesta di Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti che oggi portano a Roma oltre 7000 iscritti é un’iniziativa inedita e insieme drammatica. Come ricorda il presidente Sangalli, ci sono provvedimenti fiscali da prendere ieri e non domani o a maggio come immagina Renzi. In Lombardia sono oltre 3 milioni gli addetti nel settore dei servizi e del commercio. Essi stanno pagando un prezzo insopportabile alla crisi se e’ vero che ogni giorno sono circa 170 le imprese che chiudono. Quando la crisi arriva sulla soglia di un bar, vuol dire che tutto un tessuto di connessione sociale é stato lacerato.

Per un’azienda che apre sono tre quelle che chiudono. Dei 238 miliardi di Pil lombardo, un terzo é quello prodotto dal settore dei servizi e dai suoi oltre 3 milioni di addetti. Sono cifre ragguardevoli. Se il governo non agisce subito con la riduzione consistente dell’Irap e con la riduzione della pressione fiscale non ci sarà un futuro da scrivere. Il presidente incaricato farà bene a riflettere su quella parte del ‘jobs act’ che si propone di introdurre il contratto unico: esso rappresenta un ulteriore elemento di rigidità mentre non può esserci ripartenza dell’economia senza la flessibilità contrattuale e una riforma intelligente dell’apprendistato. Forza Italia ha già presentato sue proposte su un ampio ventaglio di questioni e siamo pronti a confrontarci con il governo. Ma é indispensabile accelerare i tempi. Fisco e lavoro devono diventare un terreno unico perché la risposta da dare è una sola: meno tasse e subito!”

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