Gelmini (FI): spegnere i cellulari a scuola, recuperare la dimensione reale

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Il divieto dell’uso degli smartphone in aula è un argomento che si inserisce a ragion veduta in quello più ampio di educazione alla cittadinanza su cui la Camera inizierà, a breve, a esaminare le proposte di legge.

E’ così che Maria Stella Gelmini, già ministro dell’Istruzione, scrive nel suo blog, “Il Blog di Stella“, rilanciando il testo a sua firma.

“La mia pdl – scrive Maria Stella Gelmini – riguarda anche altri aspetti dell’educazione alla cittadinanza digitale, come evoluzione dell’educazione civica, ma è normale che il tema dei telefonini sia stato registrato come più notiziabile. Anche perché siamo tutti assorbiti – troppo – dagli schermi dei nostri smartphone”.

Sì a uso culturale smartphone

Scanso equivoci, la Gelmini si affretta a precisare di non essere contro l’informatica e, anzi, di essere a favore dell’utilizzo di Internet per finalità di ricerca e didattica, come accesso immediato a documentari o contenuti culturali. Lei, ci tiene a precisare, vuole contrastare gli aspetti negativi, i “fenomeni patologici” che derivano da un uso diseducato di tablet e smartphone.

Il sexting e il cyberbullismo sono degenerazioni di una navigazione non troppo consapevole, ma è ancor più preoccupata degli effetti prodotti sul livello di attenzione nella classe.

Si appella alla salvaguardia della “dimensione relazionale della scuola, come laboratorio d’incontro, confronto e condivisione fra i ragazzi, come persone fisiche che vivono nella vita reale, e non solo in quella virtuale. In poche parole, la vita in classe, deve essere un’esperienza materiale, umana, non una mera compresenza fisica“.

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