Garante dell’infanzia e dell’adolescenza: introdurre la mediazione come materia scolastica

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L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, Filomena Albano, ha presentato questa mattina a Palazzo Madama la relazione annuale al Parlamento. Presente il Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati che ha rivolto il saluto iniziale.

L’Autorità, grazie all’attività di ascolto svolta, si è fatta “messaggera” delle voci e delle esigenze dei ragazzi ristretti in istituti di pena, dei figli dei genitori separati, dei ragazzi fuori famiglia, dei minori stranieri non accompagnati, dei giovani coinvolti in atti di bullismo e alle prese con il web.

Dieci criticità.

La Garante Albano ha tracciato un bilancio delle attività svolte ed evidenziato tra gli altri alcuni temi su cui richiamare l’attenzione delle istituzioni e del mondo degli adulti. Dieci le criticità segnalate, accompagnate da altrettante proposte.

  1. Affrontare l’emergenza educativa e introdurre la mediazione come materia scolastica.
  2. Attivare una regia contro le povertà minorili che crescono.
  3. Definire livelli essenziali delle prestazioni dei diritti civili e sociali uniformi in tutta Italia.
  4. Prevenire e contrastare le violenze sui minorenni.
  5. Nominare quanto prima i tutori volontari e distribuire uniformemente sul territorio i minori stranieri non accompagnati.
  6. Garantire diritti e affetti ai ragazzi fuori dalla famiglia di origine.
  7. Aiutare i figli di genitori separati: la risorsa dei “Gruppi di parola”.
  8. Affrontare i problemi legati alla salute mentale degli adolescenti.
  9. Introdurre in Italia un ordinamento penitenziario minorile.
  10. L’Autorità va ascoltata su atti e sulla formazione delle leggi in materia di infanzia e adolescenza.

1. Affrontare l’emergenza educativa e introdurre la mediazione come material scolastica

“Numerosi segnali – osserva la Garante – denunciano l’emergere di una serie di criticità nell’esercizio del ruolo educativo dei genitori. Adolescenti sempre più soli, bambini che chiedono di essere ascoltati e di giocare, utilizzo non consapevole dei social media, adulti sempre più distratti o assenti rappresentano indizi di una vera e propria emergenza educativa”. “È necessario avviare un percorso che valorizzi l’ascolto, la partecipazione e la costruzione dell’autonomia dei ragazzi. I genitori condividano più tempo ‘di qualità’ con i figli”.

“La realtà quotidiana – prosegue la Garante – ci consegna storie di violenza messa in atto da adolescenti, bullismo anche nei confronti degli adulti, fatti che reclamano un intervento preventivo. Per combattere e prevenire il bullismo e il cyberbullismo ho proposto che venga introdotta la mediazione come materia scolastica. Occorre far crescere la cultura della mediazione: solo attraverso di essa possiamo fondare una società più equa e pacifica, improntata alla reciproca comprensione e alla responsabilità”.

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