Formazione iniziale: le richieste dei docenti

Di Lalla
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red – Pubblichiamo i comunicati dell’ADIDA (Associazione Docenti Invisibili da Abilitare) e del Gruppo Ssis X ciclo, contenenti ognuno le richieste avanzate in merito al Decreto sulla formazione iniziale degli insegnanti, in questi giorni in discussione alla VII Commissione Cultura della Camera.

red – Pubblichiamo i comunicati dell’ADIDA (Associazione Docenti Invisibili da Abilitare) e del Gruppo Ssis X ciclo, contenenti ognuno le richieste avanzate in merito al Decreto sulla formazione iniziale degli insegnanti, in questi giorni in discussione alla VII Commissione Cultura della Camera.

ADIDA

"Basta con le discriminazioni!
Un urlo di disperazione si ode da centinaia di lavoratori italiani che si vogliono discriminare e ignorare.

Sono lavoratori al pari di altri, le cui tasse sono state sottratte dal sistema al pari di tutti; eppure si vuole ignorarli, cancellarli, dopo averli sfruttati a proprio comodo.
Docenti a tutti gli effetti, sebbene privi di abilitazione, assunti su cattedra, anche annuale, con i medesimi incarichi e mansioni dei loro colleghi abilitati e di ruolo, con identici obblighi, responsabilità e oneri: hanno avuto titolo per “insegnare”,‘bocciare’, ‘promuovere’, firmare documenti, coprire la funzione di commissario agli esami di stato et similia. Docenti, non assunti a discrezione dei Dirigenti scolastici, ma nominati da una graduatoria di merito (quella di III fascia) redatta in conformità ai criteri stabiliti dal Ministero dell’Istruzione. Tale precariato è frutto di una necessità reale di moltissime scuole che, senza i precari di III fascia, non avrebbero potuto garantire il regolare servizio.

Docenti discriminati, esclusi dal decreto n. 134/09, conosciuto come “salva precari”; penalizzati dal DM 42/09 che ha introdotto, le graduatorie di coda, le quali hanno dato la possibilità, ai soli docenti abilitati, di presentare domanda di inserimento nelle graduatorie di quattro province, lasciando, invece, ai precari non abilitati la possibilità di far domanda in una sola provincia e in solo 20 scuole.

Discriminati anche in caso di malattia, poiché qualora il supplente dovesse assentarsi in caso di ricovero ospedaliero, sarebbe retribuito al 50% ! pur pagando i contributi all’INPS, al 100%!
Non hanno scavalcato nessuno, né avuto privilegi; ciò che i docenti interessati, chiedono, è il riconoscimento del servizio che per anni è stato prestato nella scuola italiana. Si ricorda che non sono stati istituiti, corsi o tirocini abilitanti, da tre anni ad oggi, e che le richieste avanzate dai docenti precari con servizio, ma privi di abilitazione, sono legittime, così come lo sono state per chi in passato, trovandosi nella stessa condizione, ha usufruito dei corsi speciali abilitanti senza alcun tipo di sbarramento; rispetto a chi si è abilitato con concorso, perché il numero chiuso riguardava l’immissione in ruolo e non l’abilitazione; rispetto a chi si è abilitato con la SISS, potendo la stessa essere ripetuta negli anni successivi.

Il Ministero dell’Istruzione chiede la qualità dell’insegnamento, ma è bene far notare che la qualità si ottiene non con una selezione preventiva di risorse umane dotate, già, di professionalità, ma con una seria formazione che può avvenire anche senza prove d’ingresso selettive, perché le famigerate competenze disciplinari, non solo sono state, già, certificate dalle nostre, illustri Università, ma anche consolidate e potenziate in anni di esperienza diretta sul campo. Inoltre, riguardo alla sussistenza delle necessarie conoscenze disciplinari in capo ai futuri docenti abilitati, non sembra che l’acquisizione di una solida base, del tipo di quella configurata dal Ministero, possa o debba, esclusivamente, essere dimostrata dalla prova di accesso al tirocinio abilitante, potendo tale bagaglio di conoscenza essere ugualmente verificato anche in sede di valutazione finale del tirocinio svolto. I docenti in questione, non vogliono sottrarsi alla formazione, bensì all’eliminazione discriminatoria che avverrebbe con i test preselettivi!

È stato detto che dietro questa scelta, vi è l’intento di eliminare le sacche del precariato, ma cari signori questa è pura demagogia! Ciò non riguarda i docenti interessati, giacché la formazione del precariato è derivata dall’utilizzazione degli abilitati in posti d’insegnamento non di ruolo. Ora, poiché, ormai, l’assunzione può avvenire solo attraverso le graduatorie a esaurimento, ad oggi, definitivamente chiuse, e quindi non suscettibili di ulteriori immissioni, il conseguimento dell’abilitazione da parte di soggetti non inclusi in predette graduatorie, consentirebbe solo la partecipazione ai concorsi ordinari, non mutando, per il resto, la posizione giuridica (aspettativa di fatto) attualmente rivestita dal personale interessato.

È stato dichiarato apertamente che si vogliono operare dei tagli, come ha stabilito la finanziaria; ma come mai si è deciso di “tagliare” il personale docente, il cui stipendio percepito è di circa 1.260,00 euro al mese, e non le lavagne interattive multimediali, il cui costo è il doppio dello stipendio percepito da un supplente? Non sarebbe più opinabile tagliare dalla spesa pubblica, questo tipo di lavagne, anziché preziose risorse umane? Qui non si vuole entrare in merito alla questione dei tagli, bensì, solo, cercare di capirne la logica, atteso che ci sia!

I docenti interessati chiedono semplicemente di completare il proprio percorso, attraverso l’acquisizione del titolo abilitante, il cui costo avrebbe un peso solo nelle tasche dei corsisti e non in quelle del governo. Non si possono buttare per strada centinaia di lavoratori che fino ad oggi hanno contribuito a nutrire l’economia del Paese e che di certo, contribuiranno ad arrestarla qualora i sindacati, il governo e tutte le istituzioni italiane, continuino a volerli ignorare, a privare del minimo salariale che costoro fino ad oggi hanno percepito. Si chiede, ai sindacati di dimostrare la loro ragione di esistere, di difendere e tutelare tutte le categorie di lavoratori, dalle ingiustizie e dai soprusi dei diritti del cittadino italiano.

Si chiede alle Istituzioni competenti, di provvedere alle esigenze del personale lavorativo, fino ad oggi utilizzato, e che per scelte non a essi imputabili, finiranno disoccupati, divenendo un peso sociale cui, comunque, provvedere!"

Gruppo Ssis X ciclo

In occasione dell’esame presso la VII Commissione parlamentare dello Schema di regolamento concernente la definizione della disciplina dei requisiti e delle modalità della formazione iniziale degli insegnanti della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo e secondo grado (atto n. 205), come docenti, laureati e dottori di ricerca del “Gruppo SSIS X Ciclo” intendiamo avanzare le seguenti proposte e richieste.

In prima istanza chiediamo di disciplinare e attuare concretamente e materialmente il percorso ordinario di formazione iniziale del personale docente ai sensi dell’ art. 2 c. 416 L. 244/07 entro e non oltre la fine del corrente Anno Accademico; detta attuazione si intende da parte nostra regolata da esame di accesso (non per ope legis).

Portiamo inoltre all’attenzione alcuni punti a nostro avviso lesivi dei diritti acquisiti che riguardano le disposizioni transitorie così come attualmente formulate nell’ art. 15 dell’ atto n. 205.

Essi riguardano:
1) la condizione degli abilitati e dei non abilitati in possesso dei titoli di accesso a classi di concorso in accordo con la previgente normativa (DM 39/98 e s.i.m.; DM 22/05 e s.i.m.). In particolare: 1a)
i commi 1 e 2 dell’ art. 15 atto n. 205: l’attuale formulazione prevede l’accesso al Tirocinio Formativo Attivo da parte dei laureati aventi titolo di accesso ai sensi dei previgenti ordinamenti (DM 39/98 e
s.i.m.; DM 22/05 e s.i.m.) solo fino al 2013. Successivamente lo stesso atto prevede una modifica della disciplina dei titoli di accesso a classi di concorso avente valore retroattivo sui previgenti
ordinamenti. Facciamo presente che vi sono casi di docenti, abilitati e non abilitati, aventi i requisiti di accesso per una pluralità di classi di abilitazione, che non si può esaurire entro l’AA. 2012-13.
Chiediamo quindi che vengano fatti salvi i diritti di accesso alle classi di concorso ed ai percorsi abilitanti acquisiti ai sensi dei previgenti ordinamenti senza limitazioni temporali. Detto accesso si intende sempre regolato da esame, come specificato sopra.

1b) il comma 13 dell’ art. 15 atto n. 205: l’attuale formulazione prevede l’accesso al Tirocinio Formativo Attivo in soprannumero, previo superamento della prova di accesso scritta e orale, per coloro che, in possesso dei requisiti di accesso a classi di concorso ex DM 39/98 s.i.m. ovvero ex DM 22/05 s.i.m., siano privi di qualunque abilitazione ed abbiano svolto almeno 360 giorni di servizio in una classe di concorso di riferimento.
Facciamo presente che il servizio svolto per 360 giorni non costituisce in se stesso un titolo di merito; vi è inoltre una moltitudine di docenti, abilitati e non abilitati, che ha svolto servizio senza raggiungere i 360 giorni, ovvero raggiungendo i 360 giorni su più classi di concorso, esclusi dall’attuale formulazione del c.13 art. 15.
Chiediamo quindi che il beneficio dell’ammissione in soprannumero, previo superamento della prova di accesso, sia esteso a tutti i docenti aventi titolo per l’inserimento nelle graduatorie di istituto.

2) La condizione dei c.d. “congelati ssis”, cioè di coloro che sono risultati vincitori ed immatricolati su una o più classi di concorso presso una SSIS e che hanno sospeso legittimamente la frequenza. In particolare:

2a) il comma 15 art. 15 dell’ atto n. 205: l’attuale formulazione prevede la garanzia dei diritti acquisiti dai c.d. “congelati ssis” soltanto fino al 2012. Facciamo presente che vi sono casi di “congelati”
vincitori di concorso ssis e immatricolati per una pluralità di classi di abilitazione (raggruppati nei vecchi “indirizzi” ssis) che non potrebbe essere esaurita entro il 2012.
Chiediamo quindi che vengano fatti salvi i diritti di accesso ai percorsi abilitanti acquisiti dai “congelati” ssis fino all’esaurimento delle classi di concorso per cui sono risultati vincitori, senza ulteriore
esame di accesso e con riconoscimento degli eventuali crediti acquisiti.
Chiediamo inoltre di favorire per i congelati SSIS il conseguimento di una pluralità di abilitazioni inerenti ai medesimi indirizzi ai quali risultano immatricolati (es. linguistico- letterario, matematico-fisico-
informatico, economico-giuridico , scienze umane, etc.)
– con il riconoscimento di crediti formativi acquisiti durante il conseguimento di abilitazioni raggruppate nel medesimo indirizzo, ovvero
-di consentire ai congelati SSIS il conseguimento della cosiddetta "abilitazione a cascata", che permetterebbe loro, non diversamente dai propri colleghi abilitati presso le S.S.I.S., di ottenere il titolo abilitante per diverse classi concorsuali frequentando un unico anno di Tirocinio Formativo Attivo.

E’ opportuno, dunque, porre particolare attenzione alla necessità di disciplinare l’attività procedurale per il reclutamento del personale docente, ai sensi dell’ art. 2 c. 416 L. 244/07:

1) nel più breve tempo possibile e comunque entro il conseguimento delle prossime abilitazioni;

2) fissando regole chiare ed eque, che garantiscano ai prossimi abilitati le stesse opportunità iniziali di accesso alla professione di cui godono attualmente i docenti abilitati S.S.I.S.

In particolare, per i “congelati SSIS” che sono già iscritti con riserva nelle Graduatorie ad esaurimento e che transiteranno nel nuovo sistema di formazione iniziale, chiediamo che sia loro garantito il mantenimento dei medesimi criteri di valutazione adottati dalle S.S.I.S (in termini di punteggio, max 42 punti) per il titolo abilitante che conseguiranno, onde assicurare loro un equo trattamento rispetto ai propri colleghi abilitati presso le S.S.I.S e iscritti a pieno titolo nelle medesime graduatorie.

Parte di queste nostre istanze sono contenute in una lettera aperta che si può consultare all’indirizzo http://www.gopetiti on.com/online/ 31843.html insieme alle relative sottoscrizioni.

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