Dl istruzione e formazione docenti. Attacco frontale: “incursione del legislatore negli ambiti contrattuali”
red – E’ la Gilda degli insegnanti che attacca il Decreto Istruzione nella parte relativa alla formazione degli insegnati, articolo 16. Rischio esplosione contenziosi per corsi che servon
red – E’ la Gilda degli insegnanti che attacca il Decreto Istruzione nella parte relativa alla formazione degli insegnati, articolo 16. Rischio esplosione contenziosi per corsi che servon
Secondo la Gilda degli insegnanti, che ha pubblicato una critica al testo del Decreto istruzione, l’articolo 16 è un "pessimo esempio di incursione del legislatore negli ambiti contrattuali."
Nell’articolo in questione, ricordiamo, vengono infatti prefigurate attività obbligatorie di formazione, dimenticando (forse) il legislatore che nel vigente CCNL la formazione è un diritto, non un obbligo.
Tali attività hanno quale obiettivo di migliorare il rendimento della didattica con articolare riferimento alle zone in cui è maggiore il rischio socio‐educativo, per
- rafforzare le competenze degli allievi anche
- migliorare gli esiti della valutazioni INVALSI
- aumentare i processi di integrazione per gli allievi con disabilità e bisogni educativi speciali,
- rafforzare le competenze relative all’integrazione scolastica, alla didattica interculturale, al bilinguismo e al’italiano come L2,
- aumentare le competenze relative all’educazione all’affettività, al rispetto delle diversità e delle pari opportunità e al superamento degli stereotipi di genere,
- aumentare la capacità di gestione dei sistemi scolastici
"In pratica – dicono dalla Gilda – si può obbligare il personale della scuola e in particolare i docenti a frequentare corsi di aggiornamento su qualsiasi materia che in termini generici sia attinente alla funzione del ‘servizio’ scolastico".
Per il sindacato la formazione e l’aggiornamento devono essere oggetto di contrattazione e sostenuti da risorse certe e trasparenti.
"In questa situazione – concludono – possiamo solo immaginare l’esplosione di contenziosi tra docenti e amministrazione laddove si è obbligati al di là del proprio orario di lavoro a frequentare corsi che servono troppo spesso solo a chi li fa e senza il necessario riconoscimento economico aggiuntivo.