Flc Cgil Puglia a Bussetti: non servono scuse, dica no alla regionalizzazione della scuola

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Comunicato FLC CGIL Puglia – Duole dover constatare il disprezzo con cui il Ministro Bussetti ha commentato da Afragola, in provincia di Napoli, lo stato di abbandono in cui versano le scuole nel Sud.

Al giornalista che gli chiedeva se servissero più fondi per colmare il gap tra le scuole del Nord e quelle del Meridione, il ministro ha risposto:
– “no, ci vuole l’impegno del Sud, vi dovete impegnare forte. Questo ci vuole”
– “ Più fondi?”, rincara incredulo il giornalista. Ma il Ministro ribadisce:
– “No. L’impegno, lavoro e sacrificio. Impegno, lavoro e sacrificio”.

Accade così per la prima volta nella storia della Repubblica che sia proprio il Ministro, cui compete la responsabilità di rappresentare l’unità del sistema nazionale di istruzione, a liquidare la decennale “querelle” del divario tra le scuole del nord e del sud con un perentorio “invito” all’impegno e sacrificio che lascia sottintendere e avallare il pregiudizio e lo stereotipo del Sud patria di lavativi e fannulloni.

Vorremmo dirgli che le sue parole, proprio per il tono e la protervia con cui le ha proferite, dimostrano, purtroppo, che il Ministro non conosce affatto la complessa realtà del sistema scolastico meridionale, con un’ignoranza che mal si addice e non fa onore a chi governa il Ministero che proprio sulla trasmissione e ricerca della conoscenza fonda la sua essenza.

Da anni qui in Puglia la FLC CGIL ha denunciato lo stato di abbandono in cui versa la scuola meridionale per mancanza di fondi, per riduzione del tempo scuola, per carenza di organici docenti e ATA, per mancanza dei nidi e per diffusione delle classi pollaio.

Da anni qui in Puglia la FLC CGIL, anche insieme alle altre OO.SS. chiede che alle studentesse e studenti delle scuole meridionali siano offerte le stesse opportunità formative che sono loro garantite nel resto del Paese – utilizzando, tra l’altro, personale scolastico in buona percentuale di provenienza meridionale!

Ma ancora di più ci lascia perplessi l’amara considerazione che non si è trattato di parole strumentalmente estrapolate da un video decontestualizzato, come pure Il Ministro ha riferito in un (vano) tentativo di chiarimento. E nemmeno si è trattato, come pure ha riferito qualcuno più vicino e più autorevole al Ministro di quanto lo siamo noi, di una “fesseria sulla scuola” di cui chiedere scusa, perché ci sono casi in cui le parole pesano e sono macigni scagliati per lasciare il segno.

Per noi quelle parole acquistano, purtroppo, il senso più cupo che preannuncia l’adozione di quello sciagurato progetto di autonomia differenziata che, introducendo vere e proprie gabbie salariali, tanti danni porterà alle regioni meridionali con la rottura dell’unicità del sistema di istruzione e con la lesione del diritto di tutte e tutti all’accesso paritario all’istruzione e a una cittadinanza consapevole.

Per la FLC CGIL di Puglia quell’espressione non rappresenta una semplice fesseria di cui scusarsi, ma la manifestazione di un progetto politico di autonomia differenziata che non ci piace perché è un progetto parasecessionista.

Vorremmo perciò dire al Ministro che, per scusarsi, non servono parole ma fatti precisi: dica insieme alla FLC CGIL un chiaro no all’autonomia differenziata e prenda pubblicamente le distanze, senza se e senza ma, da quel progetto parasecessionista e antimeridionalista.

Oppure si dimetta.

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