FLC- CGIL, ADI, LINK: sul concorso scuola continueremo a mobilitarci

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Durante tutta la giornata di ieri ci sono state iniziative di mobilitazione in tante città italiane: Bari, Bologna, Roma, Milano, Lecce e altre, per chiedere certezze sulle tempistiche del concorso e chiarezza e garanzie sul nuovo percorso per l’accesso all’insegnamento.

 Le risposte date sono state insufficienti e poco condivisibili.

In particolare nel corso del presidio organizzato a viale Trastevere di fronte al MIUR una nostra delegazione ha incontrato il dott. Pinneri, vice capo di gabinetto del Ministro Bussetti. Sul concorso ci è stato semplicemente confermato che le nuova procedura verrà approvata insieme alla Legge di Bilancio a fine dicembre, come del resto già noto a tutti. Ma sulle tempistiche di indizione del bando non vi è nessuna reale risposta. Si rischia così di far partire anche il prossimo scolastico con numerose cattedre scoperte, con tutte le gravi conseguenze che questo comporta per gli studenti e le studentesse di questo Paese.

 

Le risposte fornite dal Ministero circa la possibilità di concorrere per una sola classe di insegnamento, i limiti all’accesso alla procedura di sostegno e l’obbligo di permanenza di cinque anni nello stesso istituto sono per noi parziali e inaccettabili. Per il Ministero si riconduce tutto ad una questione organizzativa e di gestione delle procedure concorsuali.

A nostro avviso la semplificazione delle procedura invece non può andare a scapito della possibilità di scelta degli aspiranti insegnanti, né tantomeno della qualità dell’insegnamento: migliaia di persone in questi anni hanno investito tempo e risorse per avere la possibilità di partecipare a più classi di concorso e ad oggi questo viene loro impedito. Riteniamo che la specializzazione per il sostegno possa essere acquisita dai vincitori del concorso durante il percorso di formazione, in modo da poter stabilizzare più posti possibili di sostegno e contemporaneamente avere personale formato. Infine occorre sottolineare che la mobilità dei docenti deve essere oggetto di contrattazione integrativa nazionale e l’obbligo di permanenza di 5 anni definito per legge rischia di scoraggiare tanti laureati e aggravare la carenza di docenti al nord.

 

Per quanto riguarda i 24 CFU per questo nuovo anno accademico non è stata data nessuna garanzia sulle modalità con cui verranno erogati, e non è chiaro se le garanzie, sia a livello didattico che di diritto allo studio (gratuità del semestre aggiuntivo, tassazione in base al reddito, etc.) saranno rispettate anche quest’anno oppure verrano meno.

 

Complessivamente la manovra non contiene investimenti significativi nel settore dell’istruzione, ponendo le scelte di questo governo in sostanziale continuità con i precedenti. Continueremo a mobilitarci per la chiarezza e la garanzia di un concorso immediato e di colmare le gravi mancanze del nuovo percorso per accedere alla formazione per una scuola all’altezza della sua funzione sociale.

 

FLC- CGIL

ADI- ASSOCIAZIONE DOTTORANDI E DOTTORI DI RICERCA ITALIANI

LINK- COORDINAMENTO UNIVERSITARIO

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