Federazione degli Studenti: “peer education”, educazione civica e digitale. Le proposte dell’Assemblea nazionale

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comunicato Federazione degli Studenti – Nei giorni 19 e 20 maggio si è tenuta a Roma, nel contesto del Centro Congressi Frentani, l’assemblea nazionale della Federazione degli Studenti. Il titolo dell’evento era “Siamo realisti: vogliamo l’impossibile”, un richiamo diretto ad uno degli slogan più celebri della stagione dei moti studenteschi del ’68, che iniziavano proprio nel maggio di 50 anni fa.

L’assemblea arrivava al termine di una campagna di ascolto, svoltasi nei territori in cui la Federazione è presente. Una campagna incentrata su tre temi fondamentali per le scuole superiori, ovvero didattica, diritto allo studio e alternanza scuola-lavoro.

L’evento si è svolto in due giornate. Nel corso della prima giornata i partecipanti hanno dato vita ad un dibattito sui tre temi affrontati durante la campagna d’ascolto. Nella seconda giornata è stato dato spazio invece ad interventi liberi sulla scuola e sulla situazione della sinistra a livello nazionale. Oltre al coordinatore nazionale Lorenzo Tinagli sono intervenuti come ospiti Mattia Zunino, segretario nazionale dei Giovani Democratici, Dario Costantino, ex coordinatore della Federazione degli Studenti, e Walter Tocci, ex senatore della Repubblica.

L’assemblea nazionale ha prodotto un documento di critica e proposta sul sistema scolastico. Tra le altre proposte: rispetto alla didattica, si propongono l’incentivazione del metodo della “peer education”, l’introduzione dell’educazione civica nei programmi didattici di tutti gli indirizzi, maggiori finanziamenti per l’educazione digitale; rispetto al diritto allo studio, viene rimarcata l’esigenza di una legge nazionale sul diritto allo studio, che preveda fondi sistematici al fine ridurre le spese che gli studenti devono sostenere per trasporti e libri di testo, ed anche al fine di introdurre borse di studio per gli studenti meno abbienti; inoltre viene avanzata l’idea di una scuola aperta tutto il giorno, tutto l’anno e tutta la vita; aperta alla comunità, agli studenti ma anche ai genitori: scuola aperta come luogo di contaminazione del sapere in cui il cittadino possa sentirsi davvero a casa; relativamente all’alternanza scuola-lavoro, vengono richieste alcune modifiche alla Carta dei diritti delle studentesse e degli studenti, tra cui l’introduzione della garanzia della gratuità dei percorsi di alternanza, l’introduzione di un limite massimo giornaliero (8 ore) e mensile (40 ore) di ore di lavoro, l’introduzione di un filtro per l’ammissione delle imprese nel sistema dell’alternanza, che escluda le imprese non idonee dal punto di vista della qualità dei percorsi proposti e anche dal punto di vista etico.

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